Urbex: guida ai luoghi da non perdere in Italia

Di solito le persone si dividono in due categorie: quelle che sono attratte dai luoghi abbandonati e quelle che invece ne sono terrorizzate. Se ti rivedi nel primo caso, allora l’urbex è ciò che fa per te.

La parola urbex sta per urban exploration e consiste nell’esplorazione di strutture urbane abbandonate, che molto spesso custodiscono veri e propri tesori.

Il fascino sta proprio nel desiderio di scoprire luoghi e atmosfere rimaste invariate, malgrado il passare del tempo, proprio perché sono totalmente abbandonate. A noi è capitato di avventurarci alla scoperta di luoghi abbandonati negli ultimi mesi, cosa che non avevamo mai fatto prima e fin dal primo istante ne siamo rimaste entusiaste ed elettrizzate. Viaggiamo sempre alla ricerca dell’arte contemporanea e della creatività, per questo l’urbex che preferiamo è proprio quello che unisce i luoghi abbandonati con le opere di street art e i graffiti degli artisti urbani: un mix vincente e stravolgente.

Così tanto che, dopo aver esplorato il mostro di Casalecchio e l’ex manicomio di Colorno, ci riesce difficile apprezzare nello stesso modo opere di street art situate in contesti più “normali”. Sì, noi siamo la prova vivente che l’urbex può causare dipendenza!

Se ti abbiamo convinto, oppure se sei già un appassionato di urbex, ti sarà capitato di chiederti: “bene, che strutture posso esplorare?”.

In questo articolo quindi, ti parliamo di alcuni luoghi da non perdere in Italia che uniscono esplorazioni urbane e street art.

Urbex in Lombardia

La Lombardia e in particolare, Milano e il suo hinterland, sono pieni di luoghi abbandonati da scoprire. Si passa da antiche ville nobiliari, a vecchi luna park in declino, passando per castelli delle meraviglie diventati un tempio della street art.

Greenland

Una delle mete di pellegrinaggio per gli amanti dell’urbex in Lombardia è Greenland, uno dei primi luna park stabili costruiti in Italia negli anni ’60. Dopo il suo massimo splendore negli anni ’80, ha iniziato un periodo di declino che l’ha portato oggi ad essere un set perfetto per un film horror. Greenland si trova all’interno del parco delle Groane, a Limbiate, ma in questo caso si tratta solo di un luogo surreale da esplorare, senza graffiti di particolare rilevanza.

Consonno

Un altro posto che ha suscitato un enorme successo in Lombardia negli ultimi anni è Consonno, conosciuta anche come la Las Vegas della Brianza. Negli anni ’70 doveva diventare la città dei Balocchi, poi in seguito a una frana è diventato un paese fantasma. Oggi Consonno è “la mecca” degli urban explorers, ma soprattutto degli amanti della street art, con opere dei Canemorto, Rocky Boy, Orma, oltre a tantissimi tag e graffiti, alcuni anche di grande qualità.

urbex e street art

@Italia in Cammino

Castello di Zak

Il castello di Zak è un altro di quei luoghi pazzeschi, da non perdere se ami la street art e l’urbex. In realtà in questo caso non si tratta di un luogo abbandonato, ma è abitato da Zak. Si trova a Cormano e oggi è diventato il tempio dei writers di tutto il mondo, che desiderano lasciare il proprio segno su questa incredibile struttura.

Anche se da fuori la struttura sembra decisamente abbandonata, in realtà all’interno è perfettamente in ordine, proprio come una normale abitazione. Se non fosse che vanta opere di street art incredibili in ogni angolo di artisti come i Canemorto, Ema Jons, Tenia, Giorgio Je, Ricky Boy e tanti altri.

Purtroppo, il Castello di Zak non è più visitabile come in passato, una grande perdita per tutti gli amanti delle esplorazioni urbane!

Urbex a Bologna e in Emilia Romagna

Bologna è la patria dell’urbex: non solo la città universitaria, ma anche tutto il resto della regione ha dei veri e propri capolavori. A Bologna sono due in particolare i progetti che rivestono un grande interesse anche a livello artistico: il mostro di Casalecchio di Reno e il R.U.S.C.O.

Il mostro di Casalecchio di Reno

Abbiamo visitato il mostro di Casalecchio durante il 25 aprile del 2019: esperienza pazzesca. Prima di tutto il mostro si trova in una zona paesaggistica meravigliosa: su una collina, immerso nel verde, anzi potremmo proprio dire “divorato” dalla natura. Intorno ha un parco in cui cresce la vegetazione in modo incontrollato, mentre dal suo interno si può vedere il tipico paesaggio collinare bolognese.

mostro di casalecchio 8 piano

@Travel On Art

La visita si fa in circa 1 ora, in totale sono 8 piani ed è importante fare molta attenzione quando si visitano questi luoghi abbandonati, perché spesso sono anche pericolanti.

Il mostro è invaso da una marea di graffiti, tag e opere di street artist: quella più importante è di impatto è sicuramente il fenicottero di Luogo Comune, al 8° piano.

Leggi anche: Visita al Mostro di Casalecchio di Reno

R.U.S.C.O.

L’acronimo R.U.S.C.O. sta per recupero spazi urbani comuni ed è un progetto sviluppato nell’ex zincaturificio di via Stalingrado, a Bologna. È nato dalla collaborazione tra l’associazione Serendippo e Pupo Bibbito, ma ospita opere anche di Exit Enter, Snem, Dissenso Cognitivo e altri artisti. Il progetto è nato come risposta della mostra dedicata a Banksy a Palazzo Pepoli nel 2016.

Unica nota: non è facilissimo visitarlo perché è molto esposto. Si può entrare scavalcando il muro di recinzione, ma senza farsi troppo vedere, in quanto è proprio esposto verso le Fiere.

Officine Reggiane

Uno dei posti più importanti a livello italiano quando si parla di urbex e street art sono le Officine Reggiane di Reggio Emilia. Si tratta di un’enorme area composta da numerosi capannoni, dove un tempo aveva sede l’azienda Officine Meccaniche Reggiane. Al loro interno si trova una zona riqualificata chiamata Parco Innovazione di Reggio Emilia con il Tecnopolo, il padiglione 18 che ospita uffici e il padiglione 17 in via di riqualificazione.

Tutti gli altri invece, sono spazi occupati illegalmente e spesso decisamente poco sicuri da visitare. Le Officine Reggiane sono un vero tempio della street art, ma inespugnabile, per il quale è meglio conoscere qualcuno prima di entrare.

All’interno si trovano opere del Collettivo FX, di Bibbito, di Astro Naut, Guerrilla Spam, NemO’s, Mr. Fijodor e altri. Puoi fare anche un virtual tour delle Reggiane Urban Gallery!

Ex Casello di Vedriano (RE)

Sempre in provincia di Reggio Emilia, precisamente a Vedriano sull’Appennino Emiliano, si trovano le opere realizzate in occasione della Sagra della Street Art, evento del 2015.

Il nostro consiglio è di prenderti una giornata per goderti la natura dell’Appennino, le opere dislocate nelle varie frazioni e per visitare l’ex casello. Il progetto è stato realizzato dal Collettivo FX e dall’Associazione artistica Whats.

street art reggio emilia vedriano collettivo fx

@Travel On Art

L’ex manicomio di Colorno

Ci spostiamo ora in provincia di Parma, a Colorno, dove un tempo si trovava uno dei manicomi più importanti in Italia. Ora ovviamente è chiuso da tanti anni, ma al suo interno si trovano ancora documenti, parte degli oggetti di uso quotidiano dei pazienti ricoverati e ovviamente, alcune opere di street art davvero emozionanti. In particolare, l’opera dell’artista brasiliano Baglione che ritrae anime nere che vagano per i corridoi, è emotivamente fortissima.

Leggi anche: Street art all’ex manicomio di Colorno

Al suo interno si trova anche un’opera di NemO’s, purtroppo però negli ultimi anni è diventato quasi impossibile visitarlo dall’interno, in quanto sono state sprangate porte e finestre. L’opera di Baglione però, si può vedere facilmente anche dall’esterno arrampicandosi su una finestra del primo piano.

ex manicomio colorno

@Travel On Art

Ex zuccherificio Eridania, Forlì

L’ex zuccherificio Eridania è situato a Forlì ed è una delle strutture abbandonate più discusse della Romagna. Prima di tutto è stato inserito nella lista dei “luoghi indecisi”, quei luoghi che hanno fatto la storia della Romagna, ma che oggi rimangono degli eco-mostri abbandonati al loro destino. Anche all’interno dell’ex zuccherificio si trovano numerosi graffiti e opere, ma si tratta per lo più di tag e muri di writers.

Ex distilleria Eridania, Ferrara

L’ex distilleria Eridania a Ferrara è un incredibile polo industriale abbandonato, che negli anni si è trasformato grazie all’intervento di alcuni artisti e alla natura che ha fatto il suo corso, invadendo i silos e i capannoni in disuso. Questo posto, degno di un film di Tim Burton, è stato chiamato Narnia e ora che ci siamo state abbiamo capito il motivo. Qui sono intervenuti molti artisti come Void, Brome, Dielis, Pupo Bibbito e Alessio Bolognesi: sul blog ti raccontiamo la nostra visita e la storia di questo luogo qui!

Leggi anche: Guida alla visita dell’ex distilleria Eridania

Ex SIPE, Spilamberto di Modena

La SIPE è l’ex Società Italiana Prodotti Esplodenti, una fabbrica di esplosivi fondata nel 1981 a Milano e attiva con una sede di produzione a Spilamberto fino al 1995. Si tratta di uno dei siti di archeologia industriale più belli di tutto il nord Italia, sia grazie alla sua estensione, sia grazie all’architettura davvero sui generis.

La SIPE di Spilamberto è il paradiso per l’urbex e per visitarla tutta ci dovresti mettere almeno una settimana, con i suoi spazi interni ampi e le sue vetrate che lasciano entrare una luce meravigliosa.

urbex in italia

@Travel On Art

Entrarci non è facile, bisogna infatti passare da un buco nella rete lungo la via Vignolese, su una strada a scorrimento veloce. Non appena entri, ti trovi davanti a una serie di edifici, alcuni molto pericolanti (e pericolosi), per raggiungere però la zona della street art, dovrai dirigerti verso destra e percorrere un sentiero che ti porta lungo una discesa.

In questa serie di edifici, troverai al primo piano opere di Seacreative, James Kalinda e Centina: belle e conservate perfettamente anche a distanza di anni.

Leggi anche: Intervista a Seacreative

Emozionante è dir poco: questo è uno dei luoghi che abbiamo preferito, malgrado la pericolosità della struttura!

Urbex in Veneto

Se sei nei dintorni di Venezia, da non perdere è l’ex ospedale del mare nel Lido di Venezia, in cui sono presenti alcuni murales molto interessanti. È in corso però un’opera di riqualificazione, quindi in realtà il destino di questo luogo abbandonato è ufficialmente segnato: al suo posto sorgeranno due resort di lusso.

Urbex in Toscana

In Toscana abbiamo fatto due delle esplorazioni urbane più incredibili della nostra vita: la chiesa della street art vicino a Firenze e l’ex Manicomio di Volterra.

Chiesa della street art

La chiamiamo così, ma il suo nome ufficiale è Santa Maria a Lamole, nel comune di Lastra a Signa. Nel corso degli ultimi anni la chiesa è stata teatro di incursioni di numerosi artisti, tra cui Mono Graff, Frenopersciacalli, Rosmunda e altri.

chiesa street art

@Travel On Art

Da chiesa in completa rovina, a rischio di crollo totale, è diventata un piccolo e nascosto scrigno d’arte contemporanea, in cui hanno anche creato una piccola mostra fotografica temporanea.

Ex Manicomio di Volterra

L’ex Manicomio di Volterra è un luogo storico, che chiunque dovrebbe visitare (anche chi non è fan dell’urbex).

Primo, per la sua storia perché è stato uno degli ospedali psichiatrici più grandi e noti in Italia. Secondo perché tra i suoi pazienti c’è stato anche Fernando Nannetti (noto anche come NOF4) che ha realizzato una delle opere di art brut più stupefacenti mai create: un lunghissimo graffito di segni e parole sul muro del padiglione Ferri.

volterra-cosa-vedere-ex-ospedale-psichiatrico

@Travel On Art

Terzo, perché dal 2002 l’ex manicomio ha iniziato ad ospitare eventi, performance e incursioni artistiche, tra cui anche Marina Abramović.

L’associazione Inclusione Graffio Parola organizza periodicamente visite guidate all’ex manicomio (in altro modo non è possibile visitarlo).

Leggi anche: Cosa vedere a Volterra, itinerario tra arte e natura

TAI – Tuscany Art Industry

Uno dei posti più cool se stai cercando un po’ di urbex in Toscana è sicuramente Prato. La sua anima industriale specializzata nel tessile ha fatto sì che nel corso della storia nascessero numerose fabbriche e aziende, alcune di queste ora abbandonate. Con l’intento di salvaguardare l’archeologia industriale che caratterizza Prato, è nato anche il TAI – Tuscany Art Industry che utilizza fabbriche inattive per realizzare installazioni, workshop e opere d’arte contemporanea.

@Travel On Art

Si tratta di un urbex “addomesticato”, ma l’unione di luoghi abbandonati e arte contemporanea è esplosiva.

Un esempio? L’opera di DEM sulle mura dell’ex fabbrica Calamai!

Leggi anche: Inaugurazione del nuovo Centro Pecci a Prato

Infine, sempre in Toscana a Firenze, da non perdere è l’ex sanatorio Banti, nato nel 1939 per curare i malati di tubercolosi e chiuso nel 1989. Al suo interno sono presenti alcune opere di street art.

Urbex a Roma

Oltre a quello di Volterra e quello di Colorno, c’è un terzo ex manicomio in cui gli artisti hanno realizzato opere di grande impatto emotivo: il Santa Maria della Pietà di Roma. 

Situato nel quartiere Monte Mario, è stato il manicomio più grande in Europa. Oggi parte dei suoi padiglioni sono abbandonati, altri sono utilizzati dall’ASL e uno in particolare ospita il Museo della Mente. 

Il Santa Maria della Pietà è immerso in uno splendido parco ed è tutt’ora visitabile (dall’esterno ovviamente). Anche in questo caso, sono diversi gli artisti che hanno realizzato opere al suo interno, tra cui Luis Gomez de Teran con l’opera “le cose che non si vedono”, una delle più intense che abbiamo visto dell’artista. Non solo, puoi vedere anche opere di Luis Cutrone, Jerico, dei Pittori Anonimi del Trullo, di Ignis Er Foco e di altri.

ex manicomio santa maria roma

@Travel On Art

La storia del Santa Maria della Pietà è particolare, perché è stato il primo manicomio in cui gli infermieri hanno capito che dovevano fare “la rivoluzione” per cambiare le cose, in primis per i pazienti.

In seguito alla Legge Basaglia degli anni ’70 ha iniziato il suo processo di chiusura, fino ad arrivare alla chiusura definitiva nel 2000. Noi ti consigliamo di non perderlo!

Fotografi urbex da seguire

Se vuoi prendere ispirazione per le tue prossime esplorazioni urbane, o se stai cercando alcuni fotografi di talento da seguire, specializzati proprio nell’urbex, ecco i nomi da non perdere:

  • Alessandro Tesei, fondatore di Ascosi Lasciti la più grande community italiana di urbexers;
  • Davide Calloni;
  • Eleonora Costi, su instagram @abandoned_ell;
  • Alessio Di Leo;
  • Stefano Barattini.

Leggi anche: Eleonora Costi e il fascino della decadenza

Category: Lifestyle, Viaggi

Tags: ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *