Inaugurazione del Centro Pecci: alla scoperta di Prato con CCT-SeeCity
L’inaugurazione del Centro Pecci è stata l’occasione perfetta per scoprire Prato, respirando il profumo di novità e di entusiasmo di una città che non conoscevamo molto. Grazie al sostegno di CCT-SeeCity, una attiva community di viaggiatori curiosi e creativi, abbiamo potuto trascorrere due giorni a spasso per la città, vivendo anche esperienze mai provate prima. Il nostro viaggio è stato una scoperta continua a base di street art, ottimi pasticcini, inaugurazioni importanti e buona birra artigianale. Ma procediamo con ordine ringraziando Elena, founder di CCT-SeeCity, che ci ha accompagnando in questi giorni tra suggerimenti e chiacchiere a base di the al limone.
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La prima tappa del soggiorno in quel di Prato è stata l’inaugurazione del Centro Pecci. La struttura esterna, realizzata dall’architetto indonesiano Maurice Nio, si fa assolutamente notare: una sorta di navicella spaziale dorata che accoglie con grande carattere tutti coloro che escono dall’autostrada approdando nella città toscana. Le modifiche realizzate all’interno del Centro hanno seguito in particolare tre obiettivi:
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- rispettare la mescolanza tra le diverse forme d’arte presenti
- proporre attività espositive ed educative all’avanguardia
- avvicinare le persone e la società all’arte contemporanea
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Una volta entrate potevamo scegliere se assistere all’ennesima conferenza stampa o vagare alla scoperta della mostra “La fine del Mondo”, scoprendo alcuni retroscena e gustandoci l’ultima parte dell’allestimento ad opera degli addetti ai lavori. La scelta sembrava ovvia e così abbiamo iniziato a visitare la mostra. Il titolo, apparentemente apocalittico, vuole far riflettere il visitatore sulla attuale condizione di incertezza del mondo in cui viviamo: oltre cinquanta artisti internazionali hanno espresso la propria idea, chi attraverso installazioni, tele o foto.
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La mostra è senza dubbio interessante, anche se non rivoluzionaria: ci aspettavamo forse un tocco di originalità in più, ma non sono mancate opere di altissimo livello. Tra queste spiccano:
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- l’incredibile caverna in legno riciclato di Henrique Oliveira
- l’installazione Head On realizzata da Cai Guo-Qiang: ben 99 lupi in grandezza naturale!
- le foto di David Zink Yi
- l’installazione realizzata da Carlos Garaicoa in vetro e metallo
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Una volta conclusa l’inaugurazione del Centro Pecci abbiamo girato per Prato alla ricerca di un po’ di street art e abbiamo trovato due opere di grande impatto. Nel primo caso il committente dell’opera è stato il teatro Metastasio che ha chiesto allo street artist Dem di realizzare un’opera sulle pareti della ex fabbrica Calamai di Via Galilei. Il suo polittico, coloratissimo e dal forte impatto visivo, racconta alcuni dei protagonisti della stagione teatrale del MET.
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La seconda opera invece si trova nel sottopasso di Via del Serraglio ed è stata realizzata dal giovane artista Yuri Romagnoli. Quest’opera è un omaggio alla storia produttiva di Prato e risponde ad un progetto di riqualificazione urbana avviato in quella zona. Per realizzare questo murales rosso e bianco Yuri ha deciso di ispirarsi alla celebre industria tessile di Prato, riproponendone una versione a due ruote. Il soggetto che vedrete infatti è una fabbrica tessile alimentata dalla forza dei pedali di una bici: una interessante e delicata metafora della forza lavoro, rapportata all’economia di oggi.
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La terza tappa del nostro tour pratese è stata l’inaugurazione dell’opera di Toxic alla Galleria Farsetti: una tela lunga esattamente quaranta metri per due metri e mezzo di altezza, come due vagoni della metro di New York. Toxic ha scelto di realizzare questa opera in tessuto, precisamente in jeans, rendendo così omaggio alla tradizione dell’industria tessile pratese. Un trionfo di colori che circondano il visitatore, quasi avvolgendolo: ecco la sensazione che abbiamo provato davanti a quest’opera. “4o meters and everything in between” inizia con il simbolo dell’infinito per poi proseguire in un movimento a spirale che si getta nei colori, fonte prima di emozione. Un lavoro davvero riuscito.
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Infine abbiamo deciso di non sottrarci all’ultima tappa di questa intensa giornata e, insieme ad Elena, abbiamo partecipato all’inaugurazione di Lottozero, un ex laboratorio tessile convertito in spazio d’arte. Qui le due sorelle Tessa e Arianna Moroder hanno fondato un luogo che incoraggia lo sviluppo e la collaborazione tra differenti realtà artistiche. Per l’inaugurazione è stato organizzato uno “Sleeping Concert“: era possibile, per chi si fosse prenotato, dormire all’interno dello spazio, godendosi uno spettacolo musicale notturno.
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Ogni persona riceveva per dormire un kit di prima necessità: cuscino, materassino e un pezzo di lana come coperta. Peccato che il materassino fosse semi inesistente e il pezzo di lana troppo leggero per riscaldare una persona durante la notte. Purtroppo questo evento non ci ha coinvolte come speravamo: l’esperienza non è stata impeccabile, anzi, ma il concerto finale di una artista che si serviva di bicchieri d’acqua per suonare è stato davvero piacevole. Alle sei di mattina, dopo una notte fredda e ricca di spiacevoli effetti collaterali come la schiena distrutta, ci siamo finalmente rilassate grazie al suono melodioso e armonico delle gocce d’acqua.
Per riprenderci da una giornata così intensa ci siamo concesse una ricca colazione a base di tortine e latte caldo alla pasticceria Impero: la gentilezza della proprietaria è davvero una carezza al cuore e l’assortimento di dolci assolutamente invidiabile! Altri due indirizzi che vogliamo suggerirvi, anche se non siamo riuscite a provarli di persona sono:
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- Kaldi’s Kaffe, ristorantino etiope situato proprio in una delle vie del centro di Prato. Qui potrete assaggiare tutte le specialità etiopi ed Elena ce l’ha consigliato. Purtroppo senza prenotazione non siamo riuscite a provarlo, ma sarà per la prossima volta;
- Ravoli Liu è il più famoso e autentico ristorante cinese di Prato. Perciò se siete amanti della vera cucina cinese non potete non assaggiare i suoi piatti.
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Dall’inaugurazione al Centro Pecci alla street art, passando per il nostro primo Sleeping Concert: questo tour di Prato ci ha regalato davvero tante emozioni e tanta bellezza. Per concludere come si deve una visita alla città vi consigliamo di assaggiare i cantucci del Biscottificio Mattei: Prato diventerà senza dubbio uno dei vostri posti preferiti!
ciao ragazze, in ritardo ma eccomi!
molto intenso e interessante questo tour, i 99 lupi sono pazzeschi :-O prima o poi bisogna fare proprio un salto a Prato a quanto pare.
baci