Come diventare fotografo professionista da autodidatta. Intervista a Benedetta Falugi
Qualche tempo fa ho avuto l’occasione di fare una chiacchierata con la bravissima fotografa toscana Benedetta Falugi. Durante quella conversazione, oltre a venire a conoscenza di tanti dettagli del mondo di Benedetta, che potrai scoprire leggendo il mio articolo pubblicato su The Mammoth’s Reflex, sono rimasta molto affascinata dal fatto che lei sia autodidatta. In un mondo come il nostro, diviso tra due estremi assoluti, l’iper specializzazione scolastica da un lato e la totale improvvisazione dall’altro, credo sia molto importante capire come poter sviluppare il proprio talento artistico senza dover per forza frequentare anni di corsi costosi.
I social network, come Flickr e ora Instagram, hanno portato alla luce la necessità che molte persone hanno di esprimersi attraverso una forma artistica; certo è che usare due semplici filtri non basta per potersi ritenere dei professionisti. Benedetta Falugi si colloca tra gli eletti, tra coloro che possiedono il talento istintivo, a cui non servono anni di lezioni tecniche e manuali da mille pagine. La sua passione per la fotografia è nata in modo spontaneo e non premeditato e come tutti i grandi amori è cresciuto col tempo, diventando poi un lavoro.
Benedetta non utilizza il digitale, ma grazie ai consigli di un amico, si è da subito appassionata all’analogico, che diciamolo, ha un fascino innegabile. E anche questo dettaglio mi ha stupita. Io sono ben lontana da essere una fotografa, ma ogni tanto, specialmente in viaggio, mi diverto a scattare e ho iniziato con una normalissima macchina digitale della sony. Avrei avuto più timore scattando in analogico, forse è una mia forma mentis, ma ho sempre associato la fotografia in analogico al mondo dei professionisti, di cui io non faccio parte.
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“Credo che esistano due categorie di fotografi” mi ha spiegato al telefono Benedetta “Alcuni sono molto attenti ai dettagli tecnici, mentre altri si lasciano guidare dall’istinto. Io appartengo alla seconda categoria”. Avere una base di studio è certamente utile, ma non sono indispensabili lunghi anni di corsi per ottenere le nozioni necessarie: bastano la dedizione e magari qualche esperto che ti consigli sui testi da acquistare. Se avete voglia di approfondire ancora certe tematiche, in quasi tutte le città vengono organizzati corsi base di fotografia: dai circoli e dalle scuole, da insegnanti privati e da associazioni.
@Benedetta Falugi
Benedetta ha frequentato proprio uno di questi corsi per iniziare, ma dopo qualche tempo ha capito che ciò che l’arricchiva di più era il confronto con gli appassionati prima e i fotografi professionisti poi. L’utilizzo dei social network per ampliare la propria cerchia di conoscenze ed allargare la propria visione artistica è stato decisivo. Facebook e Instagram sono due pilastri molto importarti nel percorso di un autodidatta, ciò che importa è servirsene in modo professionale.
Benedetta Falugi ha avuto l’opportunità di conoscere artisti emergenti ed altri già affermati, entrando a contatto con diversi modi di intendere la fotografia. Il suo stile a mio parere è molto originale: luci e ombre in una sorta di street photography priva di qualunque tipo di set prestabilito. Benedetta passeggia per le strade e le spiagge della Toscana, sempre in compagnia della sua fedele macchina fotografica, scattando foto che profumano di casa e di autenticità. Un vero esempio da seguire. Istinto, talento, dedizione, la scelta accurata di libri da leggere e consultare, l’aiuto di amici appassionati del settore, qualche corso base e un utilizzo illuminato dei social network per conoscere e farsi conoscere: questi sono gli ingredienti che permetteranno ad un appassionato di trasformarsi in un fotografo professionista autodidatta.
grazie per i consigli!!!
bellissima intervista e ottimi consigli per chi vuole entrare in questo bellissimo mondo! io sono un fotografo food, michelangeloconvertino.it, e sono riuscito con impegno, passione e dedizione, a fare di una passione un lavoro!
complimenti Michelangelo! Siamo molto contente di sapere che hai apprezzato l’intervista a Benedetta Falugi e hai ragione con la passione e l’impegno si può riuscire a lavorare nel campo artistico!