Pop Art cos’è e quali sono gli artisti più famosi

A tutti è capitato almeno una volta di vedere appese alle pareti di un negozio, di un bar o di una casa delle stampe di Pop Art. Sì perché la “popular art” ha coinvolti tutti ed è diventata a pieno un fenomeno sociale, oltre che artistico. Ma in questo articolo vogliamo partire dall’inizio perché per appassionarsi davvero alla Pop Art non basta citare Andy Warhol o sfoggiare una cover di Roy Lichtenstein: ecco come si è diffusa questa corrente artistica, che eco ha avuto sulla società e quali sono alcuni artisti simbolo.

Pop Art cos’è

In origine gli artisti si ispiravano a grandi personaggi storici, imprese dal coraggio straordinario e paesaggi che incantavano per la loro bellezza, ma con il fluire del tempo la situazione è molto cambiata. Perché l’ispirazione non poteva nascere dagli oggetti di uso comune e dai contesti della quotidianità? Se vogliamo fare un riassunto della Pop Art, possiamo dire che si è affermata come un’autentica rivoluzione per la sua capacità di urlare al mondo le più banali delle verità.

Ma contestualizziamola a livello temporale e geografico: la pop art è una corrente artistica nata nella seconda metà degli anni ’50 negli Stati Uniti, per poi diffondersi a partire dagli anni ’60 in Europa. Il nome Pop Art è una abbreviazione di popular art ed è stato scelto per un motivo preciso: evidenziare come i soggetti di ispirazione degli artisti derivassero dalla cultura di massa.

La Pop Art americana è nata proprio dalla società consumistica di quegli anni, figlia del boom economico e dell’ascesa di un consumismo votato all’eccesso. Gli artisti dell’epoca hanno deciso di trasformare in arte ogni oggetto e ogni tema che veniva invaso dai mass media: è stato proprio da questa fusione tra arte e comunicazione dei mass media che è cresciuta negli Stati Uniti la Pop Art.

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roy lichtenstein opere

@Roy Lichtenstein, Crying Girl, 1963 © Estate of Roy Lichtenstein – SIAE 2018

Pop art e espressionismo astratto: differenza

Un altro aspetto da considerare è che la Pop Art è nata come reazione forte e decisa all’espressionismo astratto, celebre corrente artistica che si era sviluppata sempre negli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’espressionismo astratto si basava sull’esternalizzazione pura delle emozioni e del sentire dell’artista, attraverso il linguaggio artistico preferito, come nel caso di grandi maestri come Rothko e Pollock.  Gli artisti della Pop Art invece volevano trovare ispirazione all’esterno di se stessi, in particolare in quella cultura di massa che li circondava e li affascinava, accomunandoli ad ogni altra persona.

Pop artist americani

Negli Stati Uniti il re della Pop Art è Andy Warhol che ha saputo cogliere come nessuno il cuore dell’America negli anni ’60. Ma qual è stato il suo genio? Warhol ha saputo prendere gli elementi comuni della società e trasformali nel minimo comune denominatore delle sue opere, come nei casi delle bottigliette della Coca Cola o della zuppa Campbell.

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Selezionando con cura alcuni degli oggetti che erano già impressi nella mente delle persone, grazie ad una pubblicità di massa sempre più invasiva e incalzante, Warhol è riuscito a dimostrare che era facile eliminare l’unicità che si cela dietro un’opera d’arte, convertendola quasi in un prodotto meccanico ripetibile più e più volte.  La pubblicità ha contagiato in modo esplosivo l’arte, portando ad una trasformazione rivoluzionaria: il mondo non era più una élite dotata di oggetti esclusivi, ma tutto proveniva da uno scenario quotidiano accessibile e fruibile dai più.

Un altro celebre artista che viene riconosciuto come uno degli esponenti della Pop Art è Roy Lichtenstein: le sue opere si ispiravano principalmente alle pubblicità e ai fumetti. Le sue opere infatti erano dei veri e propri ingrandimenti di oggetti comuni che venivano estrapolati dalle immagini proposte dai mass media e venivano poi rilevati con i punti delle tinte primarie, creando quadri estremamente incisivi.

Altri pop artist statunitensi da conoscere sono George Seagal, celebre per i suoi calchi in gesso, James Rosenquist che con la pittura fu capace di cogliere alcuni elementi della società e rappresentarli al limite della realtà, e Claes Oldenburg con le sue sculture ispirate agli hot dog, ai gelati e ad altri soggetti che evocavano la voracità devastante del consumismo americano.

pop art claes oldenburg

@Britannica, opera di Claes Oldenburg

Pop Art in Italia e artisti

La populart art non è solo le opere di Roy Lichtenstein e di Andy Warhol: che cosa è successo invece in Italia?

La Pop Art in Italia è arrivata negli anni ‘Sessanta con un ampio bagaglio di immagini, ma la sua vera e propria consacrazione risale ad un momento preciso, cioè la Biennale delle Arti Visive di Venezia del 1964 in cui sono stati esposti i quadri di pop art degli artisti della scuola newyorkese.

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Tra i pop artist italiani che meglio colsero questa nuova corrente, possiamo citare Mario Schifano, Mimmo Rotella, Giosetta Fioroni, Mario Ceroli, Cesare Tacchi,  Valerio Adami,  Emilio Tadini e altri. Ognuno di loro ha scelto di rispondere concretamente alla crisi dell’arte informale in Italia, interpretando secondo i propri criteri le influenze che arrivavano dall’altra parte del mondo. Ogni artista infatti ha rappresentato i fermenti culturali e sociali dell’Italia del boom economico e della “dolce vita”, attingendo al loro patrimonio culturale nazionale, senza copiare le icone americane.

Il grande talento di questi artisti è stato quello di interpretare in modo coraggioso i loro tempi perché la Pop art non è né una critica né un elogio ai valori del consumismo di massa, ma una presa di coscienza di come il mondo è cambiato e di quali modelli si sono imposti.

Come nasce la Pop Art?

La Pop Art nasce come presa di coscienza dei cambiamenti della società negli anni ’50 e ’60. L’avvento dei mass media e del boom economico ha portato all’affermazione di nuovi modelli, sia a livello di icone visive che di abitudini di consumo. Per questo alcuni artisti hanno sentito l’esigenza di abbandonare l’intimismo tipico dell’espressionismo astratto e di raccontare ciò che stava succedendo, utilizzando come ispirazioni gli oggetti simbolo della quotidianità.

pop art e moda

@Beauty Vogue, Linda Evangelista con l’abito della collezione Pop Art del 1991 di Gianni Versace

Cosa c’entra la pop art nella moda?

Pop Art e moda hanno molto in comune e ancora oggi nascono sinergie interessanti nel mercato, fruibili spesso da tutti. Le immagini utilizzate dalla Pop Art infatti derivano da prodotti di largo consumo che sono state utilizzati anche dagli stilisti come ispirazioni. Se in passato Gianni Versace ha collaborato con pop artist italiani, ancora oggi molti grandi brand come Agatha Ruiz De La Prada e Pepe Jeans continuano ad ispirarsi agli artisti e all’immaginario di quegli anni.

Cosa significa pop art?

Pop Art nasce come abbreviazione di Popular Art che, tradotto in italiano, significa arte popolare. Il significato di popolare però non deve ricondursi al concetto di “destinato al pubblico”, ma di un oggetto che viene prodotto in serie e quindi non è più legato al singolo, ma alla massa.

Quando è nata la pop art?

La Pop Art è nata in Inghilterra e negli Stati Uniti tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60: negli anni successivi si è sviluppata anche in altre parti d’Europa, in particolare in Italia.

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