Okuda, dove trovare 10 opere dello street artist spagnolo
Okuda è uno degli street artist più famosi del momento e se, come noi, hai avuto l’occasione di vedere dal vivo una delle sue opere, puoi coglierne immediatamente il motivo. Questo artista di origini spagnole, oltre ad essere geniale, è anche molto poliedrico, realizzando opere sempre diverse tra loro: nonostante questa sua versatilità però il suo stile rimane unico ed inimitabile. Qui vogliamo raccontarti come ci siamo appassionate al suo lavoro e dove puoi trovare 10 opere che ti consigliamo di non perdere: sei pronto a partire per questo viaggio psichedelico?
Chi è Okuda San Miguel?
Okuda San Miguel, all’anagrafe Óscar San Miguel Erice, è un pittore e scultore spagnolo nato nel 1980 a Santander. La sua passione per l’arte è nata fin da giovanissimo e ha studiato Belle Arti presso la famosa università Complutense di Madrid: ha mosso i suoi primi passi nel mondo dell’arte urbana, dando nuova vita ad edifici abbandonati e vecchie ferrovie. La sua grande opportunità è arrivata nel 2009 quando, dopo essersi unito al progetto di promozione dell’arte di strada Ink and Movement, ha realizzato delle opere prima a New York e poi in altre capitali europee. Apprezzato a livello internazionale per il suo stile distintivo di motivi geometrici colorati che ritraggono diversi soggetti, come animali, teschi e figure umane, oggi è a tutti gli effetti uno degli artisti più affermati.
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@Darlin Magazine, Okuda a Boston con una sua scultura
Il suo stile, si ispira a grandi maestri del passato, in particolare Salvador Dalì, ed è ascrivibile al Surrealismo Pop, con strutture geometriche che si fondono alla perfezione con forme organiche, come persone e animali. Le sue opere affrontano spesso temi di grande rilevanza come il senso dell’esistenza, l’universo e l’infinito, evidenziando il conflitto tra la modernità e le nostre radici storiche. Uno dei grandi meriti delle sue opere è di spingere ogni persona a riflettere, interpretando in chiave personale il suo linguaggio espressivo. In questi anni Okuda ha realizzato opere indimenticabili in Italia, negli Stati Uniti, in Germania e soprattutto nella sua amata Spagna, in particolare nelle Asturie, dove puoi ammirare il suo capolavoro per eccellenza che noi abbiamo avuto la possibilità di visitare dal vivo: ma di questa storia te ne parleremo tra poco!
10 famose opere di Okuda
Negli ultimi 10 anni, Okuda ha viaggiato e continua a viaggiare in gran parte del mondo per realizzare le sue opere d’arte: non solo muri di importanti dimensioni, ma anche sculture in 3d e complementi di design, oltre a numerose collaborazioni nel mondo della moda. Qui vogliamo creare una piccola top list delle 10 opere che ti consigliamo di non perdere se desideri apprezzare a pieno il suo genio creativo:
- il tempio di Kaos a Llanera, nelle Asturie, è senza dubbio il più grande capolavoro realizzato dall’artista spagnolo. Questo luogo di culto per gli skater di tutto il mondo è una vecchia chiesa sconsacrata che ha cambiato volto grazie all’intervento di Okuda. Lui stesso ama definirla la sua Cappella Sistina e per noi è stata una vera emozione poterla vedere dal vivo, toccando le pareti dalle fantasie nitide e psichedeliche allo stesso tempo. Per semplificarti la visita, abbiamo raccolto tutte le info in un articolo dedicato, ti consigliamo di leggerlo;
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@Travel on Art, Okuda tempio di Kaos a Llanera
- questa però non è l’unica chiesa su cui Okuda è intervenuto: a Denver infatti si è occupato di trasformare l’interno della “The International Church of Cannabis”, una ex chiesa luterana di 113 anni situata nel quartiere di Washington Park. Qui si incontrano gli Elevazionisti e usano la cannabis per scopi spirituali, per accelerare il processo di comprensione di se stessi. Se hai in programma un viaggio a Denver, segna questa tappa nella tua to do list;
- rimanendo negli Stati Uniti, non possiamo non citare uno dei suoi capolavori più recenti, The Rainbow Embassy. Di che cosa si tratta? Stiamo parlando di una coloratissima opera permanente visibile nel cuore residenziale di Fort Smith, in Arkansas, commissionata dalla piattaforma creativa Justkids per The Unexpected, un evento nato con l’obiettivo di usare l’arte per rigenerare le aree più degradate dello stato;
- un’altra tappa consigliatissima è il porto di Boston, in cui Okuda ha dato vita ad uno dei suoi progetti più interessanti intitolato Air Sea Land. Con questo progetto di arte pubblica, ha realizzato ben sette sculture di notevoli dimensioni, che hanno invaso diversi parti di questo quartiere. Animali, volti, e oggetti, creati con un perfetto mix tra colore e geometrie, sono diventati i protagonisti indiscussi di questa meravigliosa metropoli statunitense;
- i colori straordinari di Okuda sono arrivati anche in Italia e più precisamente ad Arcugnano, piccola cittadina a pochi chilometri da Vicenza. L’artista, su desiderio del sindaco Paolo Pellizzari appassionato di street art, è stato chiamato per intervenire su cinque pareti esterne dell’asilo nido, della scuola dell’infanzia e della vicina cabina elettrica. Il risultato? Assolutamente pazzesco;
@Keblog, Okuda scuola Arcugnano
- sempre rimanendo in Italia, ci spostiamo in Abruzzo, nel borgo di Aielli: qui Okuda ha realizzato un’opera in piazza Regina Margherita;
- da un piccolo borgo italiano, voliamo ora nella splendida Parigi dove Okuda ha creato un affresco monumentale che si estende lungo un muro di 50 metri di altezza e 15 metri di larghezza, di un palazzo di 19 piani situato nel quartiere sud di Parigi, nel tredicesimo arrondissement. Per realizzare la sua Mona Lisa ha utilizzato quasi 500 bombolette. Questo intervento è nato da una collaborazione con la By Night Gallery, un luogo di esposizione immaginato da collezionisti d’arte in un vecchio atelier di artisti;
- anche a Budapest Okuda ha lasciato il suo segno con una parete in cui ha reso omaggio all’“Angelo di Budapest”, il diplomatico spagnolo Ángel Sanz Briz, che salvò molti ebrei ungheresi dalla deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale;
- se ti trovi a Monaco di Baviera, non dimenticare di ritagliarti un po’ di tempo per visitare il Siemens Campus in Hofmannstraße che è senza dubbio uno dei luoghi che più ci ha emozionato, regalandoci muri assolutamente indimenticabili tra cui proprio uno di Okuda;
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@Alice Vacondio, Okuda al Siemens Campus di Monaco di Baviera
- e poi si vola dall’altra parte del mondo, precisamente ad Hong Kong. Qui Okuda, in soli 3 giorni, ha realizzato l’imponente opera intitolata “Rainbow Thief”. Creata per il festival HKWalls Street Art di Hong Kong, questo capolavoro si estende in altezza per circa dodici piani e colpisce per i suoi colori caldi, che spiccano con forza sullo sfondo grigio del quartiere Sam Sui Po.
PH copertina: Collateral