Elliott Erwitt: 5 curiosità da sapere su questo fotografo incredibile
Quando si parla di fotografia, è inevitabile che il pensiero voli a grandi maestri come uno dei nostri artisti preferiti in assoluto: stiamo parlando di Elliott Erwitt. Hai mai avuto la fortuna di vedere una sua mostra dal vivo? Noi ne abbiamo viste molte e ne siamo rimaste sempre conquistate: il suo punto di forza, oltre all’indubbio talento, è la capacità di raccontare con humor persone e animali, ritratti in atteggiamenti casuali e a volte anche comici, ma sempre capaci di creare empatia in chi guarda. Gli scatti in bianco e nero di Elliott Erwitt ti comunicano qualcosa di talmente tanto forte e dirompente nella sua bellezza, da diventare degli autentici racconti di vita: qui ti sveliamo la sua biografia e le sue opere da non perdere.
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@Il Post, scatto di Elliott Erwitt
Indice
Elliott Erwitt biografia
Elliott Erwitt, il cui vero nome è Elio Romano Erwitz, è nato nel 1928 in Francia, figlio di una famiglia di emigranti russi. Nella sua infanzia ci sono ricordi che profumano di Italia, di nuovo di Francia, fino ad arrivare al trasferimento definitivo a New York, città che lo ha accolto e fatto diventare grande. Qual era la sua grande passione, prima di scoprire la fotografia? Sicuramente i viaggi, tanto che ha girato per il mondo senza mai stancarsi. Poi, durante il periodo degli studi, Erwitt ha lavorato in un laboratorio di fotografia, dedicandosi alla camera oscura: da lì è stato colpo di fulmine.
La passione per i viaggi, unita a quella per la fotografia, lo ha trasformato in un fotografo, ritraendo scenari sempre diversi. La grande occasione è arrivata grazie all’incontro con Roy Stryker e Robert Capa: è stato proprio Capa ad offrigli l’opportunità di unirsi alla Magnum Photos. Da quel momento Elliott Erwitt ha iniziato ad occuparsi di molti servizi fotografici pubblicitari, ma non ha mai dimenticato di portare con sé, durante i suoi viaggi, la sua fedele Leica M3, con cui ha realizzato alcuni dei suoi scatti più celebri, dimostrandosi capace di individuare anche i dettagli più impercettibili. Nel 1969 è diventato presidente della Magnum, affermandosi come una delle figure più di spicco. Non contento di limitare la sua immensa creatività, Erwitt ha lavorato anche come documentarista e sceneggiatore di molte serie televisive negli anni Settanta: anche i suoi libri, in cui ha condiviso molte nozioni di fotografia, sono diventati degli autentici capisaldi per gli appassionati del settore.
Elliott Erwitt opere
Tutte le opere di Elliott Erwitt si contraddistinguono per due caratteristiche: l’eloquenza e l’umorismo. Ogni suo scatto infatti ha il grande potere di comunicare tantissimo a chiunque abbia la fortuna di osservarlo dal vivo, senza rinunciare a quel pizzico di humour empatico. Le sue fotografie in bianco e nero raccontano la sua visione del mondo, assolutamente unica e personale, poco focalizzata sul contesto esterno e sul paesaggio e concentrata su ciò che fanno le persone e gli animali. Il soggetto che Erwitt ha sempre voluto ritrarre è l’emozione propria degli esseri umani, delicatamente condita con un tocco di ironia affettuosa.
La sua visione fotografica si è poi ulteriormente rafforzata durante il secondo dopoguerra, periodo in cui dominava il genere del fotogiornalismo documentario, ma Erwitt non ha mai voluto rinunciare alla sua cifra stilistica. Osservando con particolare attenzione la realtà che lo circondava, questo straordinario artista si è trasformato in un narratore di storie senza precedenti, coniando un linguaggio artistico impossibile da dimenticare.
@Magnum Photos, scatto di Elliott Erwitt
Se non hai ancora avuto modo di ammirare le sue fotografie, ecco quali sono alcuni degli scatti senza tempo più famosi di Elliott Erwitt:
- “California Kiss“, il bacio di un ragazzo e una ragazza immortalato dallo specchietto retrovisore di una macchina, che risale al 1955;
- “New York City”, un chihuahua di fianco al piede di una donna che risale al 1953;
- “American actress Marilyn Monroe“, il celebre ritratto che risale al 1956;
- lo scatto che ritrae il bambino con il foro di un proiettile sul finestrino, che risale al 1955 ed è stata fatta in Colorado.
Elliott Erwitt e i cani
Molto spesso, quando si pensa ad Elliott Erwitt, è inevitabile creare un’associazione mentale diretta con i cani, che sono stati alcuni dei protagonisti indiscussi delle sue opere. Da cosa deriva la scelta di ritrarre proprio questo animale? Secondo il fotografo, ciò che rende i cani dei soggetti straordinari è il loro atteggiamento irriverente, per nulla limitato dalla civiltà o dalle comuni regole portate avanti nei salotti dai loro padroni. Dagli anni cinquanta fino a poco tempo fa, Erwitt si è sempre dedicato con particolare cura a questo tema, realizzando moltissimi scatti “dal punto di vista dei cani”. E questo si nota proprio dal fatto che i padroni, vengono spesso tagliati, lasciando comparire solo le scarpe o una parte di gamba.
La maggior parte di queste immagini sono buffe e ritraggono animali che saltano o si mostrano sorpresi: queste reazioni non sono casuali, ma frutto di una strategia. Poco prima di scattare, Erwitt suonava una trombetta o emetteva una specie di latrato, per ottenere dagli animali una reazione il più naturale possibile. Questa straordinaria spontaneità si coglie perfettamente, lasciando lo spettatore assolutamente conquistato!
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@Magnum Photos, scatto di Elliott Erwitt
Eliott Erwitt mostre in Italia
Le foto di Elliott Erwitt sono state esposte in mostre presso i più prestigiosi musei del mondo fra cui spiccano il MoMA di New York, il , il Palais de Tokyo di Parigi e molti altri. Anche in Italia, negli ultimi anni, sono state organizzate moltissime mostre dedicate all’artista, come la mostra Dogs a Treviso, Icons a Pavia e attualmente la mostra Family al Mudec di Milano, che sarà visitabile fino al 15 marzo 2020. Se non hai ancora visto dal vivo i suoi scatti e vuoi rimediare, ti consigliamo assolutamente di visitare la mostra Family perché tutti gli scatti sono stati selezionati personalmente da Elliott Erwitt, con la curatrice Biba Giacchetti, creando un percorso artistico completo in cui cercare di raccontare un concetto tanto complesso e totalizzante come quello della famiglia.
Elliott Erwitt: 5 curiosità
La vita di Elliott Erwitt è stata tutt’altro che noiosa e semplice: nonostante il suo talento artistico, il talentuoso fotografo ha vissuto anche momenti bui e difficili. Ecco 5 curiosità da conoscere sulla sua vita e il suo lavoro:
- Elliott Erwitt è molto legato all’Italia. Dopo un iniziale periodo parigino, il padre architetto scelse di trasferirsi a Milano con la famiglia e qui Elliot visse fino all’età di 10 anni. Poi, a causa delle leggi razziali di Mussolini, visto che i suoi genitori erano ebrei di origini russe, lui e la sua famiglia dovettero nuovamente scappare e si trasferirono definitivamente a New York;
- le ispirazioni culturali di Erwitt sono profondamente legate alla sua vita in Italia. Dal cinema neorealista alla pittura della scuola del Novecento, senza dimenticare Modigliani, questi sono molti degli aspetti che hanno contribuito alla sua crescita di artista;
- dopo la Seconda Guerra Mondiale servì l’esercito statunitense come fotografo militare in Francia e in Germania, testimoniando alle operazioni militari avvenute dopo la fine del conflitto;
- nel 2005 è stato fotografo di scena per il documentario “Bob Dylan: No Direction Home”;
- Erwitt ha interpretato se stesso in un film documentario di Douglas Sloan, intitolato Elliott Erwitt: I Bark at Dogs;
@Magnum Photos, scatto di Elliott Erwitt
Elliott Erwitt citazioni
Pochi fotografia hanno avuto il talento empatico di Elliott Erwitt, tanto che sono tantissime le citazioni di questo artista che sono state riprese da altri artisti e da magazine d’arte. Per farti capire ancora meglio che cosa ha significato e significa per lui la fotografia, chi avrebbe potuto scegliere parole migliori delle sue? Ecco alcune citazioni di Elliott Erwitt che ti consigliamo di leggere:
- “la fotografia è il lavoro dell’anima”;
- “la fotografia è tutta qui: far vedere a un’altra persona quel che non può vedere perché è lontana, o distratta, mentre tu invece sei stato fortunato e hai visto”;
- “viaggiare è fondamentale per avere nuovi stimoli”;
- “ho fatto di tutto, ma preferisco il tipo di lavoro che ha a che fare con la condizione umana invece che con gli oggetti”;
- “se una foto può migliorare il mondo non so, ma non mi riguarda”;
- “di me dicono che sono un umorista: le mie foto dei cani che saltano quando gli abbaio, o suono la trombetta… La cosa più difficile e utile al mondo è far ridere la gente”.
PH copertina: Elliott Erwitt