Viaggio in Camargue, terra di acqua e fenicotteri

Un luogo d’incontri tra fiume e mare, tra diverse culture, un mix di elementi ed influenze così diverse, ma così perfettamente compatibili: questo è ciò che si può vedere in un viaggio in Camargue. Si estende per 930 kmq ed è la zona umida più grande dell’Europa occidentale, con un’enorme quantità di specie animali e di flora che popolano le sue terre. Risulta difficile pensare come una zona così paludosa e apparentemente invivibile, possa rivelarsi un vero paradiso di biodiversità e di paesaggi suggestivi, un luogo da non perdere per tutti gli appassionati di fotografia.

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Grazie alla manodopera umana, la Camargue è diventata nel corso degli anni un’incredibile fonte di ricchezza grazie alle saline, conosciute per l’ottimo sale che producono usato in tutte le cucine del mondo; le risaie che producono riso rosso, rotondo, lungo e integrale (tutti e quattro riconosciuti come DOC), l’allevamento di tori, sia da combattimento, sia da macello (anche questi con marchio DOC), allevati tutti in libertà ed alimentati solamente con erbe della Camargue. Inoltre il Trou Camarguais, un liquore ottenuto con acquavite di pera, limone e piante aromatiche macerate e la Tellina, tipica della foce del Rodano, una piccola conchiglia servita in tutti i ristoranti di Saint Marie de la Mer, la città principale.

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La primavera è il periodo perfetto per un viaggio in Camargue, quando ancora le temperature non sono eccessivamente alte, gli hotel e le chambre d’hotes non sono strapiene di turisti. La primavera è un ottimo periodo soprattutto per le manifestazioni a cui si può assistere, come la Festa degli Zingari che celebra Sara la Nera (24 maggio), evento atteso tutto l’anno dalla comunità gitana. La capitale è Arles situata a nord del parco. Di stampo romano, ancora oggi si possono visitare numerosi monumenti antichi come il teatro romano, le mura, le terme, i santuari. Ma il vero cuore pulsante della Camargue è Saint Marie de la Mer, situata 45 km verso sud.

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Questa è la vera capitale della Camargue, punto d’ingresso al parco regionale. A Saint Marie vi sembrerà di essere un minuto in Francia e il minuto successivo in Spagna, qui le tradizioni, la cucina, perfino la lingua è un mix dei due paesi. I piatti francesi si uniscono a specialità spagnole, con alcune influenze Rom. Così anche la tradizione dei tori è molto importante e ogni piccola città o borgo ha la propria arena dove accorrono tutti per vedere la Corrida.

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Anche nell’arena di Saint Marie si possono vedere le corride (non violente) e gli spettacoli con i tori, inoltre è il punto base da cui partono tutte le escursioni a piedi, in bici e a cavallo. Infine, poco distante si trova la città-fortezza medievale di Aigues-Mortes, nella Petit Camargue.

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Il parco regionale è un vero e proprio ecosistema unico nel suo genere, ospita circa 400 specie di uccelli. Appena entrati, si rimane strabiliati dal numero di fenicotteri rosa, che alzandosi tutti in volo creano una nuvola di un colore tenue, simile ai più suggestivi dipinti naturalisti (portatevi macchine fotografiche, cavalletti e tutto ciò che vi serve per immortalare questi momenti, perché in Camargue, la fauna è davvero a portata di scatto).

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Attraverso i canneti si scorgono i cavalli della razza Camargue, che corrono liberi nelle distese verdi, uno scenario sempre più raro da vedere e per questo ancora più prezioso e magico. La lavanda di mare, le tamerici, insieme ai salici e ai canneti, arricchiscono il paesaggio rendendolo un mélange di colori e forme unico. Il silenzio, interrotto solamente dai rumori della fauna regala pace e tranquillità, per un attimo sembra di essere in un’altra dimensione, lontani da ogni cosa. Ma più di tutto è lo spirito Gitano degli abitanti a rendere il viaggio in Camargue indimenticabile.


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