Le incredibili installazioni di Joana Vasconcelos
Per quanto mi riguarda, i lavori dell’artista Joana Vasconcelos sono sempre stupefacenti. Versatile ed innovativa, non esiste un materiale privilegiato per le sue installazioni: la Vasconcelos infatti si serve di tutto, dalla posateria di plastica alle pentole d’acciaio, piroettando con assoluta nonchalance tra embroidery, crochet, tricot ed elicotteri infiocchettati di piume di struzzo rosa. Ma intanto cerchiamo di capire che cosa si intende con installazioni. Spesso infatti, quando si parla di arte contemporanea, è inevitabile sentire utilizzare la parola “installazione”. Ma che cos’é una installazione? Una scultura? Un monumento? Il frutto di un’opera di architettura?
@Joana Vasconcelos
A mio parere, una delle definizioni più calzanti è quella del critico d’arte Massimiliano Gioni, secondo cui “l’installazione è figlia di quel bombardamento di dati che dà forma alla fase più matura della nostra società iper-informata. E’ un sintomo dell’estasi della comunicazione: l’arte dell’installazione parte dalla constatazione sublime di essere un tassello nel flusso incessante delle connessioni globali. E’ una forma di scultura esplosa, ciclopica nelle dimensioni: vastissima e frattale. È ancora un monumento, anche se eretto a celebrare un tempo non antico, bensì fondato sull’immediatezza, sull’accumulo dell’istante”.
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Le opere d’arte di cui vi parlerò ora sono esattamente sculture esplose e basate sull’istante. Joana Vasconcelos, nata a Parigi, ma naturalizzata portoghese, vanta innumerevoli partecipazioni artistiche di altissimo livello, tra cui voglio ricordare quella alla Biennale di Venezia (2013), dove rappresentava il Portogallo con “Trafaria Praia“, un vascello che nelle sue intenzioni avrebbe navigato a Venezia e sarebbe stato contemporaneamente il Padiglione Portoghese e un’opera d’arte totale, con uno spazio dedicato ai dibattiti e un palcoscenico per le performance.
@Joana Vasconcelos
Di fronte alle sue opere si resta a bocca aperta: possiedono spesso una monumentalità allegra ed incontenibile che sarebbe riduttivo definire con le parole. Come una discreta parte degli artisti di ogni epoca Joana Vasconcelos è innanzitutto uno spirito libero, un’esploratrice. Nel suo lavoro si esplicano impulso creativo e cultura, il dato oggettivo del suo essere donna e portoghese insieme al desiderio di espandersi soprattutto in uno spazio pubblico, che lei stessa ammette essere “senza dubbio il territorio dove mi sento più messa alla prova e realizzata come artista”.
La sua produzione ha spesso un carattere surreale che aggroviglia anche la storia dei contesti espositivi in cui si attua. Una storia senza dubbio rivisitata attraverso categorie complesse, ma al contempo talmente immaginifiche da ipotizzare scenari altrimenti impossibili. La fantasia eccentrica di Joana Vasconcelos è talmente contagiosa che un’importante commissione l’ha vista impegnata in questi mesi all’Mgm Macau in Cina per il più grande centro commerciale-casinò di Macao. Le è stato richiesto di creare una serie di nuove e monumentali opere, incentrate sul ruolo fondamentale di Macao nella storia degli ultimi 500 anni di scambi commerciali tra Cina, Portogallo e il resto del mondo. E poi a fare l’arte sarebbero solo gli uomini? Non credo!
PH copertina: Joana Vasconcelos