Rinunciare all’Alaska per Thor: ne vale la pena?
Oggi voglio parlarvi di Thor e di quanto abbia cambiato la mia vita il suo arrivo. Quando avevo otto anni nella mia casa di campagna è arrivato, quasi per magia, un meraviglioso spinone di 7 mesi che era stato maltrattato perché “non idoneo alla caccia”. Ora non voglio fare un trattato su quello che penso di chi maltratta o abbandona gli animali perché sinceramente li considero scarti dell’umanità, ma da quel momento il mio amore per i cani è divampato e non mi ha mai più lasciato.
Per tutta una serie di motivi però, una volta trasferitami in città e dopo la morte del mio amato Spino, non mi è stato più permesso avere cani. Poi è arrivata l’università e il trasferimento prima a Firenze, poi a Genova ma chi aveva il tempo e lo spazio per accogliere un quadrupede e farlo vivere nel modo migliore? Poi dopo qualche anno la svolta: ho conosciuto Simona, la padrona di Django e Aloah, genitori di Thor, e non ho avuto alcun dubbio. Lavoro come freelance, ho aperto spazio reFactory e lavoro qui tutti i giorni e ogni volta che posso vado in giro per il mio amato Travel on Art: e quindi? Sarei stata davvero pronta per accogliere nella mia vita e nella mia particolare routine una palla di pelo con il muso schiacciato di quaranta chili?
@Travel on Art
Io e Anastasia, dopo il bellissimo ed emozionante on the road tra Estonia, Lettonia e Russia fatto l’anno scorso, avevamo deciso di optare per Cuba: ci serviva un po’ di caldo. Poi ovviamente, vista la nostra coerenza, la meta dell’estate 2017 è stata decisa: benvenuta Alaska. Un viaggio alla scoperta della natura, lontane dal caos della città: giorni dedicati solo al cielo e all’acqua, agli animali e al vento. I programmi però non vanno mai come dovrebbero e a volte, come ha scritto quella persona incantevole che era Eugenio Montale, “l’unica speranza è un imprevisto”. Thor è stato il mio imprevisto, il mio calcio nel culo all’Alaska, la mia fonte d’ispirazione per vivere in modo diverso, forse a volte più complesso, ma di certo migliore.
@Travel on Art
Da quando i nostri occhi si sono incontrati quel 4 aprile nulla è stato più lo stesso e il mio amore per lui è assoluto. Non è un cane, o meglio lo è, ma è anche il mio miglior amico, il mio compagno di viaggio e di risate: grazie a lui ora riesco a vedere mille sfumature che prima erano rimaste nascoste, forse in attesa del momento giusto per essere scoperte. Così, almeno per quest’estate, ho salutato l’Alaska e ho abbracciato l’idea di un nuovo viaggio, sempre on the road, ma più a portata di Thor: Francia, Spagna e Portogallo saranno la nostra casa per almeno 17/18 giorni e io sinceramente non vedo l’ora di mettere la macchina in moto e vedere Thor seduto dietro di me, con il suo sguardo tenero e curioso. Dal viaggio all’Alpe di Siusi ho imparato tante cose e soprattutto che viaggiare con il tuo cane è il non plus ultra per vivere un’esperienza davvero emozionante.
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Thor è sempre al mio fianco, pronto a seguirmi, con la fiducia cieca che solo un animale riesce a donare: perciò nessuna paura, nessun rimpianto, nessun “però forse”. Questo piccolo cucciolo di 5 mesi ha rivoluzionato la mia vita e il mio modo di viaggiare e non smetterò mai di essergliene grata.
bello leggere la tua avventura con thor e di perchè prima non avevi mai preso i cani