Philadelphia è la città della street art

Sono quasi 4000 i murales che adornano le pareti di fabbriche, scuole, ospedali, complessi residenziali, distribuiti nei diversi quartieri di Philadelphia, città che si potrebbe definire la capitale mondiale della street art. Appena atterrati all’aeroporto, si ha la possibilità di ammirare il secondo murale più grande del mondo: intitolato How Philly Moves (2011), è stato realizzato a partire dagli scatti del fotografo americano Jacques Jean, conosciuto come “JJ” Tiziou, ricoprendo ben 7800 metri quadrati di superficie.

Leggi anche: Guida alla street art di Vienna

filadelfia

@Muralarts.org

Questo rigoglioso panorama artistico però non è il frutto del caso e per comprendere come si siano raggiunti questi risultati è giusto raccontare la storia del programma di Arti Murali. Nato circa nel 1984, come una delle numerose iniziative anti-graffiti promossa dalla città di Philadelphia, all’epoca ben felice di combattere l’arte di strada, considerata esteticamente brutta oltre che sconveniente, questo programma è stato diretto da Jane Golden, una giovane artista assunta dal sindaco della città

Leggi anche: Musei New York, tutti i segreti per un viaggio WOW

Dopo aver preso in carico questo lavoro, la giovane Golden ha scoperto il grande talento di alcuni artisti di strada, apprezzando le potenzialità dei graffiti. Rendendosi conto che l’arte murale può trasformarsi in una opportunità di condivisione e riqualificazione urbana senza precedenti, Jane Golden decise di intraprendere una nuova strada.

street art

@Muralarts.org

E fu così che nel 1996 il programma di Arti Murali fu ufficialmente riconosciuto tra le iniziative promosse dalla città di Philadelphia, e Jane Golden, autrice del nuovo programma, fondò l’associazione no-profit I Sostenitori delle Arti Murali di Philadelphia, cercando così di raccogliere i fondi necessari per il suo progetto. La lungimiranza di questa donna ha cambiato le sorti della città , riscuotendo un enorme successo sia a livello di finanziamenti, sia a livello di popolarità pubblica.

Grazie a questo enorme successo è stato possibile intraprendere un percorso artistico ad hoc, creando murales adatti ad ogni singolo luogo coinvolto e ad ogni comunità locale di riferimento. La vera street art infatti non è prendere una bomboletta e mettersi a colorare cose a caso: le opere d’arte sono il frutto di una oculata progettazione che passa attraverso il dialogo tra artista e cittadini di riferimento. Quartieri abbandonati hanno ripreso vita grazie all’arte, contribuendo anche al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti. Arte e intelligenza, lungimiranza e impegno: Philadelphia è riuscita a creare nuove opportunità e sfruttarle al massimo, dimostrando come la street art sia una forma d’arte a pieno titolo e non la banale improvvisazione di un gruppo di ragazzi annoiati!


PH copertina: Muralarts.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *