Instameet 4 Reggio Emilia: le mille potenzialità della Collezione Maramotti

La Collezione Maramotti di Reggio Emilia è frutto di un preciso progetto di Achille Maramotti: creare un luogo di fruizione artistica, riservato agli appassionati e agli addetti ai lavori. Un polo che raccoglie decine di opere che abbracciano il periodo dagli anni Cinquanta al Duemila, esplorando differenti linguaggi espressivi. Grazie alla partecipazione all’Instameet organizzato dagli Igers di Reggio Emilia, abbiamo avuto la possibilità di trascorrere alcune ore all’interno di questa magnifica struttura.

Leggi anche: Cosa vedere a Reggio Emilia, consigli di un vero local

collezione maramotti

@Travelonart

La collezione è un patrimonio artistico di inestimabile valore: da Lucio Fontana a Michelangelo Pistoletto, da Jean-Michel Basquiat a Mark Manders. La visione artistica che trapela dietro le acquisizioni volute da Patron Maramotti è molto chiara: un incondizionato amore per la pittura e una grande curiosità verso le nuove correnti artistiche, come nel caso dell’Arte povera di Germano Celant e della Transavanguardia di Achille Bonito Oliva. Oggi però non vogliamo limitarci a parlare dei quadri e dei loro autori: crediamo infatti che sia importante condividere le riflessioni che maturate durante la visita.

collezione maramotti

@Travelonart

L’arte contemporanea è spesso e volentieri di difficile fruizione. Molti non la capiscono, altri si limitano ad osservarne la superficie: un’arte incomprensibile ed elitaria. Questa è l’opinione maggiormente diffusa. Soprattutto in una piccola città come Reggio Emilia, che non brilla per collezioni d’arte moderna, l’attenzione verso l’arte contemporanea è appannaggio esclusivo della Collezione Maramotti che, come tale, ha tra le mani non solo una grande responsabilità, ma anche un potenziale enorme. Poche città delle dimensioni di Reggio Emilia hanno la fortuna di annoverare tra le proprie realtà culturali una struttura come questa, ma purtroppo molti reggiani non la conoscono. E allora che cosa si potrebbe fare?

Leggi anche: Arte contemporanea ricetta per l’uso

L’evento di sabato ha aperto la strada ad una serie di considerazioni importanti sulle possibili sinergie tra la Collezione, le istituzioni e la stessa città. L’Instameet ha infatti permesso a più di 50 persone di varcare il cancello che si erge davanti all’ingresso. Sfumatura importante: la fruibilità di un polo artistico dipende anche da alcuni dettagli, come la prima accoglienza riservata al visitatore, e un cancello chiuso a volte può comunicare un messaggio equivocabile, come il fatto che il museo non sia visitabile quando in realtà lo è. Perciò consigliamo a tutte le persone che desiderano scoprire la Collezione di consultare il sito web o telefonare per verificare i giorni e gli orari di visita: lo staff è sempre molto disponibile e siamo certe che saprà consigliarvi nel modo migliore.

collezione maramotti

@Travelonart

Favorire eventi culturali che coinvolgano associazioni locali attive, come nel caso degli Igers Reggio Emilia, è il modo ideale per ampliare il proprio pubblico di riferimento, coinvolgere la cittadinanza, ottenere un riscontro mediatico immediato e stabilire una identità forte a livello sia locale che nazionale. I new media sono elementi indispensabili all’interno di questo processo, come evidenziato dai numeri di sabato, e offrono mille potenzialità per creare partnership.

La Collezione Maramotti, oltre a possedere opere di immenso valore, può affermarsi come “luogo di culto” tra i reggiani e non solo. Le mille potenzialità offerte dai social network come Instagram, Facebook e Twitter e le sinergie con associazioni, gruppi di interesse ed enti locali: la Collezione Maramotti può integrarsi in modo perfetto al tessuto di questa città, apportando una risorsa di immenso valore, quale è e dovrebbe essere la cultura.

Passeggiare tra le sale di questo tempio dell’arte ci ha fatto pensare ancora una volta a quanto sia importante rendere l’arte fruibile. Aprire le porte ai visitatori, costruire collaborazioni e mettersi al centro della scena reggiana: la Collezione Maramotti ha mille potenzialità, e una in particolare, rendersi interprete di una visione autentica dell’arte contemporanea. Una sfida che pensiamo che abbia tutta la voglia di cogliere e vincere!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *