Dintorni di Pistoia: il borgo museo di Castagno di Piteccio

Se in questo momento aprissi una cartina geografica della Toscana, sapresti indicare dove si trova Castagno di Piteccio? Forse no, ma non ti preoccupare perché come te sono tante altre le persone che non lo conoscono. Eppure questo piccolo borgo della provincia di Pistoia ha la grande capacità di “stregare” tutti quelli che lo visitano. Il perché alla fine è facile da capire: si trova immerso nei boschi, sui primi rilievi dell’Appennino, ha solo 80 abitanti, il suo centro storico non è percorribile dalle auto ed è interamente in sasso. Però la cosa che lo rende ancora più affascinante è il fatto che non sia solo un semplice borgo, ma un borgo museo.

A questo punto ti chiederai: ma che cos’è un borgo museo? Proviamo a risponderti!

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castagno di piteccio dettaglio

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Borgo museo: che cosa significa 

Un borgo museo è di fatto un museo a cielo aperto e diffuso tra le vie del borgo. Nel caso di Castagno di Piteccio (non confondetelo con l’altro borgo di Castagno vicino a Prato!) sono ben 40 le opere di artisti nazionali e internazionali che dal 1975 sono diventate parte integrante del borgo. Tutti possono ammirarle, non ci sono orari di apertura e di chiusura, e contribuiscono ogni giorno ad evitare che questo borgo, così come accade a tanti altri in Italia, si spopoli del tutto.

Guida alla visita del Borgo Museo di Castagno di Piteccio

Più di 40 opere di cui 12 affreschi e 35 sculture. L’idea è nata da Tommaso Paloscia, critico d’arte e saggista che aveva iniziato a frequentare il borgo per villeggiatura. Così, vedendo le potenzialità di Castagno e avendo numerose conoscenze nel campo artistico anche internazionale, negli anni ’70 iniziò a invitare pittori e scultori affinché realizzassero opere all’interno del borgo: delle vere e proprie residenze d’artista (sul sito web di Castagno di Piteccio puoi trovare la lista completa degli artisti). La produzione artistica si è sviluppata fino agli ’90, fermandosi in via definitiva con la scomparsa del fondatore nel 2005. Oggi chi cura il museo a cielo aperto di Castagno è la Pro Loco, che con la sua inesauribile energia, sta cercando di ripristinare le residenze d’artista per arricchire ogni anno il museo di nuove opere.

castagno di piteccio natura

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In questo progetto, è entrata in campo anche l’associazione culturale CCT – SeeCity, che insieme alla Pro Loco sta gestendo la valorizzazione turistica e culturale del borgo museo.

Ecco che cosa ti consigliamo di non perdere quando visiti Castagno di Piteccio e il suo borgo museo:

  • l’opera “la sosta” di Ennio Bandelli;
  • le antiche porte in legno che caratterizzano il borgo e custodiscono il suo passato;
  • i numeri civici 23 e 27 di via di Castagno, perché sono così suggestivi che è impossibile non fotografarli;
  • la fontana storica del borgo che risale al 1826;
  • la chiesa con la scultura di Jorio Vivarelli;
  • le vecchie insegne stradali con gli inevitabili segni del tempo;
  • la vecchia scuola elementare;
  • la firma autentica di Luciano Guarnieri, pittore fiorentino, su uno dei muri della chiesa (dietro al pannello esplicativo del borgo museo);
  • l’incredibile stazione dei treni che sembra la location perfetta per un film di Wes Anderson.

Ebbene sì, Castagno di Piteccio ha soli 80 abitanti, ma ha una stazione FS in piena funzione, immersa nei boschi in cui regna una pace unica.

castagno piteccio percorso arte

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Ma i tesori da esplorare non finiscono qui perché i muri di Castagno di Piteccio custodiscono le opere degli artisti che hanno partecipato alle residenze d’artista del 2019. Ecco quali sono le opere che più ci hanno colpito:

  • Holly McKelvey è un’illustratrice che si ispira alla natura e ha realizzato un trittico di opere piccole e delicatissime opere sui muri di Castagno ispirandosi ai colori del borgo e ad elementi simbolici, come per esempio l’uva e la vigna;
  • Chris Matos è un’artista brasiliana che realizza opere d’arte sui muri interni ed esterni delle case, raccontando favole moderne. L’opera che ha regalati a Castagno è la nostra preferita: partendo da una mappa del borgo ha creato una sintesi di forme e colore che si ispirano alla natura locale;
  • Amie Lin è un’artista visiva di Taiwan che ha realizzato un’altra opera sul muro di ingresso al borgo. La storia della sua opera è particolare perché dopo qualche giorno dall’inizio della sua residenza, purtroppo ha ricevuto la notizia della scomparsa del padre ed è dovuta rientrare. Ha deciso però di tornare a Castagno di Piteccio per ultimare il suo lavoro che è diventato a tutti gli effetti un tributo alla memoria paterna;
  • il duo artistico italiano Pattern Nostrum ha creato un’opera site specific, sul muro esterno della Pro Loco, che evoca il concetto di sacro e divino;
  • un’altra opera che ti consigliamo di vedere è la scultura che ha realizzato Matteo Raciti. Questa scultura nasce da una leggenda che ha conquistato l’artista durante il suo primo soggiorno a Castagno di Piteccio e narrava di un castello perso tra le montagne.

castagno piteccio copertina

@Travel on Art, opera di Chris Matos

Quando andare a Castagno di Piteccio

Castagno di Piteccio non ha bar o ristoranti, la Pro Loco cerca di sopperire all’assenza di attività commerciali offrendo un’ospitalità autentica e genuina. A differenza di tanti altri borghi italiani però, Castagno pur avendo pochi abitanti e zero attività commerciali, è estremamente vivo dal punto di vista degli eventi. Soprattutto nei periodo della primavera ed estate vengono organizzati laboratori, escursioni e sono ospitate le residenze di artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo.

Se ti stai chiedendo perché visitare un posto che nessuno conosce, la risposta è molto semplice: a Castagno puoi riscoprire l’autenticità, puoi passeggiare per le vie del borgo in silenzio, ammirando opere d’arte e lasciandoti accompagnare dal profumo del sugo fatto in casa che esce dalla finestre, e puoi riscoprire una lentezza rigenerante. E poi, quest’estate potrai ammirare degli artisti internazionali all’opera! 😉

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