Artissima 2017 Torino: il nostro racconto della fiera
Artissima 2017, una delle più importanti fiere d’arte contemporanea sul territorio nazionale, si è conclusa dopo 3 intensi giorni di talks, conferenze, presentazioni e premiazioni di opere d’arte. Giunta alla sua XXIV edizione, Artissima è ancora una fiera giovane e profondamente legata alla città che l’ha generata: Torino, capitale dell’industrializzazione e della modernità, dove arte contemporanea fa rima con innovazione, e culla, tra l’altro, dell’Arte Povera, movimento artistico e culturale che nasceva 50 anni fa.
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Artissima 2017: 24 anni di innovazione nell’arte contemporanea
L’evento, sotto la direzione di Ilaria Bonacossa, si inserisce in un fitto calendario d’iniziative dedicate all’arte contemporanea: il primo week end di novembre la città ha infatti ospitato Artissima, Paratissima, Flashback, Flat, The Others, Operae e Dama, 7 fiere dedicate all’arte contemporanea nelle sue più varie espressioni, dall’editoria d’arte al design, dall’arte antica e quella moderna.
Il tema centrale dell’esposizione è mostrare come l’arte cambia e si evolve nello scenario contemporaneo, in una coesistenza tra presente (Main Section), passato (Back to the Future) e futuro (Present Future). Questi i nomi delle sezioni in cui si divide la fiera: la prima per le gallerie affermate e l’ultima ai nuovi talenti.
L’impegno nella ricerca e nella sperimentazione artistica è dimostrato in tre sezioni in particolare:
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- la partecipazione delle New Entries, gallerie che hanno aperto da meno di cinque anni;
- la categoria Disegni, dedicata a questa particolare espressione artistica;
- la sezione Dialogue, che presenta le gallerie che riservano un’attenzione particolare per gli artisti emergenti e la sperimentazione artistica.
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@Artissima 2017
L’Artissima di quest’anno è stata organizzata da un team in rosa, colore che tra l’altro ne contraddistingue il design e l’identità. Una squadra che ha saputo raccogliere la grande sfida di una evento che, dopo 24 anni di attività, si orienta sempre più verso la ricerca e la modernità, non solo nell’arte, ma anche nel management e nell’organizzazione stessa. Un passo importante in questo senso è stato fatto con l’eliminazione del catalogo cartaceo, mettendo a disposizione del pubblico la piattaforma artissima.art, dove sono presenti tutte le opere esposte in fiera.
Le proposte più interessanti (secondo me)
Nella categoria Back to the future, l’opera di Sergio Lombardo ha attirato l’attenzione: le sue opere esposte alla Galleria 1/9 – Unosunove di Roma fanno parte della serie delle Pitture Stocastiche, costituite da strutture percettive caotiche, prive di indizi stabili e del tutto dissociate dalla realtà. Malgrado dunque gli accostamenti di colori brillanti e seducenti, l’opera d’arte non è fine a se stessa, ma offre una diversa lettura della realtà: l’artista, attraverso queste e altri lavori che ha realizzato nel corso della sua carriera, indaga i limiti e le possibilità dell’arte di agire sull’inconscio. Attraverso metodi sperimentali e il ricorso a svariate tecniche, tra cui la pittura, l’installazione e la performance, i suoi studi sulla contaminazione tra arte e psicologia vogliono risolvere il mistero della bellezza in quanto “evento psicologico misurabile”.
@Artissima 2017
Nella sezione Present Future spicca invece Caroline Mesquita, che espone una complessa struttura in materiale metallico dipinta con tinte delicate alla Galleria Carlier | Gebauer di Berlino. La sua opera riproduce forme nuove che interagiscono tra loro, ricreando un set teatrale scultoreo. Non si tratta della prima installazione con sculture in acciaio creata dall’artista, ma fa parte di una serie di mise en scène che rappresentano l’unione tra figure pseudo-umane e robotiche, osservabili da più punti di vista e differenti, a seconda dell’angolazione da cui le si osserva.
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Della sezione Disegni mi ha colpito particolarmente la contaminazione delle opere della Galleria Fonti di Napoli, realizzate da Seb Patane, che uniscono immagini e oggetti a tracce audio. La sua ambizione è quella di riportare l’immagine alla sua essenza più pura passando per la sua estrema sintesi o addirittura la sua distruzione. Attraverso un collage audio-visivo e l’accostamento di elementi tra loro privi di relazione, Patane svela il vero significato dell’immagine, o ne fa emergere di secondari e nascosti. La parte visiva si compone di immagini vintage, ritratti vittoriani o fotografie, unite al grafismo sottile della sua mano; la musica che l’accompagna invece ne supera il limite dotandola di carica performativa.
@Artissima 2017
Con i suoi 20.000 metri quadri di esposizione, 2000 opere in mostra, 700 artisti presenti e 206 gallerie da 31 paesi, anche quest’anno Artissima non si è solo affermato come un evento d’arte di grande successo, ma anche come una rappresentazione del fermento culturale che contraddistingue la città di Torino, più viva che mai.
PH copertina: Artissima