Arte contemporanea a La Spezia: itinerario alla scoperta della città

L’estate è nel pieno del suo corso e allora perché non partire per un weekend alla scoperta dell’arte contemporanea a La Spezia? Questa piccola perla della Liguria è la destinazione perfetta per una gita fuori porta tra luoghi di interesse e natura dal fascino indimenticabile. Oltre ai bellissimi paesaggi marini riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità, La Spezia infatti può essere considerata anche una città artistica, quindi tra una visita alla meravigliosa Portovenere e un tuffo nell’acqua cristallina del Golfo, perché non immergersi  nella sua arte?

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Piazza Verdi: il progetto di Buren e Vannetti

Trasferendoci nel centro storico della città, il primo posto in cui vogliamo portarti per vivere l’arte contemporanea a La Spezia è la nuova Piazza Verdi, commissionata dal comune spezzino su progetto dell’artista francese Daniel Buren e dall’architetto fiorentino Giannantonio Vannetti. L’obiettivo del progetto è quello di definire uno spazio urbano che venga percepito come luogo felice di incontro per la comunità cittadina e come luogo sensibile ai temi della sostenibilità ambientale, attraverso l’inserimento sull’intera superficie della piazza di alberi e vasche d’acqua.

Piazza Verdi, inaugurata il 30 Dicembre 2016, è caratterizzata da tre parti tra loro comunicanti: nella parte centrale è stato realizzato un teatro interrato destinato a molteplici attività culturali o manifestazioni pubbliche, caratterizzato da una vasca d’acqua rettangolare centrale sormontata da 3 colonne a righe colorate e da gradinate con funzione di platea. La decisione da parte dell’artista e dell’architetto di realizzare un anfiteatro è successiva al progetto originale perché è dovuta ai lavori che hanno riportato alla luce le rovine del Teatro Politeama che venne demolito nel 1933; quindi è stato realizzato un’anfiteatro all’aperto in memoria di uno dei teatri cittadini più in voga all’epoca.

Le altre due parti, che si trovano sui lati esterni dell’anfiteatro, sono caratterizzate dalla passeggiata architettonica costituita dagli archi colorati con parete interna rivestita da specchio realizzati da Buren: nella parte orientale gli archi sono di colore arancione e verde mentre in quella occidentale sono giallo e blu. Piazza Verdi, oltre ad essere il il punto di unione fra il centro storico cittadino e la parte moderna, è anche luogo di congiunzione tra lo stile liberty e decò e quello futurista, stili che caratterizzano il linguaggio architettonico degli edifici che circondano la Piazza.

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@Giorni Rubati, Piazza Verdi, la Spezia

Arte contemporanea a La Spezia: le tappe imperdibili

Terminata la visita a Piazza Verdi, ti consigliamo di non perderti il Palazzo delle Poste, esempio di architettura fascista, realizzato tra il 1920 e il 1940 dagli architetti Angiolo Mazzoni e Manlio Costa. Questa struttura si presenta come un’ imponente architettura realizzata attraverso l’impiego di materiali preziosi come i marmi policromi, abbinati alla semplicità dei mattoni pieni a vista. Alla semplicità dell’architettura esterna si contrappone la ricchezza degli arredamenti interni, in particolare la grande opera murale in mosaico ceramico ligure che decora l’interno della Torre del Palazzo che si intitola Le Comunicazioni terrestri, aeree e marittime. Ovviamente dal titolo del mosaico possiamo immaginare come questo voglia essere in sintonia con la funzione svolta dall’edifico che lo ospita, tutt’ora ancora sede delle Poste Italiane.

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Prima di continuare questo percorso all’insegna dell’arte contemporanea a La Spezia, ti segnaliamo un piccolo caffè letterario a pochi minuti da Piazza Verdi dove potrai gustare un ottimo tè  in un ambiente accogliente, arredato secondo lo stile parigino degli anni Venti. Al “Resilience cafè“, oltre a poter scegliere fra una vasta gamma di tè ed infusi di alta qualità accompagnati da una fetta di torta fatta in casa, potrai anche dedicare qualche ore ad una piacevole lettura, scegliendo fra i libri che il Cafè mette gratuitamente a disposizione dei clienti. Dopo aver rilassato cuore e mente in questo ambiente quasi magico proseguiamo il nostro tour presso il Camec, il Centro di Arte Moderna e Contemporanea cittadino.

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@Marco Casentini, Camec, La Spezia

Il Centro, nato da un progetto di riqualificazione architettonica dell’ex tribunale spezzino, sorge nel centro cittadino e nasce con lo scopo di conservare ed incrementare le collezioni civiche acquisite con il Premio del Golfo fra il 1945 e il 1965. Il Premio di Pittura del Golfo è un concorso artistico tenuto dalla città di La Spezia che è stato fondato nel 1933 dai futuristi Filippo Tommaso Marinetti, Renato Righetti, Enrico Prampolini e Luigi Colombo. Il Premio ha donato nel corso dei suoi anni più di 250 opere di artisti contemporanei sia di fama internazionale, in particolare i futuristi, sia delle nuove generazioni ai quali il Centro dedica ampio spazio, costituendo così una delle tre collezioni permanenti esposte a rotazione.

Le altre due collezioni permanenti sono la Raccolta Cozzani e la Raccolta Battolini. La prima corrisponde alla donazione di Giorgio Cozzani, cittadino di La Spezia che alla sua morte ha deciso di donare la sua collezione al Centro, circa milleduecento opere fra sculture, dipinti, grafica, fotografia ed altri esempi di arti visive. La seconda raccolta è la collezione di Ferruccio e Anna Maria Battolini, ultima donazione in ordine cronologico al Comune della Spezia, che documenta la seconda metà del ‘900 artistico spezzino. Dopo aver visitato questo piccolo spazio dedicato all’arte contemporanea ti consigliamo di gustarti qualche tipico piatto ligure.

Ti segnaliamo due posti, entrambi raggiungibile in 3-4 minuti a piedi dal centro: “La Pia Centenaria” e “Dai Pescatori”. Dalla Pia, come viene chiamata dagli spezzini, potrai gustare la tipica focaccia ligure accompagnata dalla farinata, storica ricetta preparata con la farina di ceci unita ad acqua, farina e sale. Mentre Dai Pescatori è una pescheria-ristorante che si trova in fonda alla Passeggiata Morin lungo il molo, dove si può mangiare ottimo pesce fresco, spendendo una cifra modica. Il nostro consiglio è di assaggiare i muscoli ripieni, conosciuti anche come cozze, ed il polpo alla ligure, condito con patate, olive taggiasche e prezzemolo. Concluso il pranzo ci dirigiamo fuori città, per terminare la giornata presso La Marrana Arte.

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@Artribune con Nuvola Ravera e Davide Pambianchi, La Marrana, opera di Mario Airò

La Marrana Arte Ambientale è un’associazione nata nel 1996 a Milano su iniziativa di Grazia e Gianni Bolognaro, con lo scopo di contribuire alla diffusione dell’arte contemporanea a La Spezia. Infatti come sede ufficiale di questa associazione venne scelto un luogo fuori dagli usuali punti di incontro e diffusione dell’arte, precisamente la casa privata nel Parco Nazionale, dove l’ampio terreno che la circonda contiene 35 opere di piccole e medie dimensioni.

Questo posto vuole essere un nuovo angolo di riflessione sull’arte, instaurando un rapporto diretto tra l’ambiente e le opere: l’arte agisce sul territorio, sempre nel suo rispetto, fornendo nuovi punti di fruizione. Si tratta quindi di un Parco d’Arte Contemporanea dove troviamo mostre dedicate ad artisti contemporanei di grande fama, oltre ad altri emergenti. Infatti in questa sorta di museo all’aperto che ricopre 4 ettari di terreno troviamo opere di artisti come Hossein Golba, Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Kangiro Azuma, Luigi Mainolfi e tanti altri ancora!


Articolo a cura di Floriana Ritondale

Foto di copertina di Agrodolce

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