Supertramp: in viaggio con Stefano Frigerio
Dopo aver sognato ad occhi aperti con il video maker Gabriele Saluci e il suo progetto di attraversare il Vietnam in scooter da nord a sud, oggi parliamo di un altro supertramp: Stefano Frigerio e il suo blog panamericano.it.
Stefano incarna la vera immagine del viaggiatore, ha percorso la Panamericana che dal Cile lo ha portato in Canada, alla ricerca del posto perfetto in cui fare surf. Ha vissuto diverso tempo in Brasile dove ha aperto anche un ostello e ora si è trasferito in Cina.
@Federico Filártiga
Mentre parliamo con Stefano, ci fa vedere dalla sua camera la vista di un quartiere urbano con palazzi piuttosto addossati. La prima domanda che ci sorge spontanea è: perché proprio la Cina?
[blockquote text=”Sono qui da 2 mesi, il primo l’ho trascorso viaggiando, ora però lavoro in una scuola. Ho scelto la Cina perchè è molto diversa da tutti gli altri paesi che ho visitato e devo dire che le condizioni di lavoro qui sono buone, mi trovo molto bene. Però non nego che culturalmente sia un paese difficile. L’idea è nata quando sono tornato lo scorso anno in Australia, avevo trascorso a Sydney già un anno nel 2008 con il Working Holiday Visa. L’ho trovata molto cambiata, pensavo che quello potesse essere il mio posto nel mondo, invece ho capito che non dovevo ancora fermarmi. Avevo già viaggiato in Asia, ma mai in Cina quindi ho deciso che questa sarebbe stata la mia prossima tappa. ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Stefano Frigerio
Stefano più che un viaggiatore, si può definire un nomade. Ha vissuto in diverse parti del mondo, viaggiando e lavorando, a volte addirittura creandosi il proprio business come in Brasile. A differenza di altri viaggiatori con cui abbiamo parlato, Stefano viaggia per trovare il proprio posto nel mondo, un posto che lo faccia sentire davvero a casa. Così è partito dall’Australia, ha percorso 25.000 km nelle Americhe ed è approdato in Asia. Il viaggio sulla Panamericana è stata una vera impresa ed è decisamente un’itinerario insolito (soprattutto se fatto on the road). Abbiamo chiesto quindi a Stefano di raccontarci un po’ quest’avventura:
[blockquote text=”Ho trascorso 8 mesi on the road, percorrendo 25.000 Km lungo una delle strade più belle del mondo. In realtà la Panamericana non è una sola strada, è un sistema di strade che ti permette molto bene di viaggiare on the road. Ero riuscito a mettere un po’ di soldi da parte e volevo provare quest’esperienza, quello che mi affascinava di più era il fatto che Santiago e Vancouver fossero città completamente diverse, ma legate appunto dalla Panamericana. È davvero il viaggio della vita. Poi c’è il surf ovviamente, che è stato il mio compagno di viaggio lungo tutto l’itinerario. Il surf ti permette di entrare a contatto con la natura, come nessun altro sport può fare.” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
La Panamericana attraversa montagne, deserti, città, paesi e boschi. In pratica su questo percorso si possono vedere i paesaggi più diversi al mondo. Che sia il viaggio della vita non ci sono dubbi, ti permette di conoscere realtà culturalmente opposte, di vedere la povertà e la ricchezza. In pratica tutte le contraddizioni delle Americhe e del mondo, sono racchiuse in questa strada, che unisce il nord con il sud del mondo e che assume a livello simbolico un’importanza ineguagliabile. Un viaggio che attraversa anche zone difficili, con situazioni complicate, ma in cui Stefano nei suoi 8 mesi di viaggio, non si è mai trovato in difficoltà o in situazioni spiacevoli, confermando il fatto che sia possibile viaggiare in modo sicuro, anche in zone a rischio.
@Stefano Frigerio
[blockquote text=”Quando viaggio improvviso sempre, prenoto solo una notte in ostello e il resto lo decido giorno per giorno, non so mai quanto resterò. Per ora non ho mai avuto problemi di violenza e nemmeno situazioni difficili, nelle Americhe il viaggio è sempre andato benissimo. L’unica volta in cui forse avrei dovuto prestare maggiore attenzione è stata in Cina recentemente, quando appena arrivato, avevo il nome dell’ostello in caratteri occidentali, ma non in caratteri cinesi. Era mattina, non avevo internet e nessuno praticamente sapeva darmi indicazioni. Fortunatamente alla fine ho risolto, ma ho capito che in paesi con una lingua diversa, è sempre bene portarsi una foto del nome dell’alloggio in lingua locale. ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
Tra le varie difficoltà che si possono incontrare durante un viaggio, abbiamo chiesto a Stefano quale fosse secondo lui e dopo tutta la sua esperienza, la cosa più difficile del viaggiare on the road e in solitaria.
[blockquote text=”Sicuramente la partenza. Uscire dalla comfort zone e prendere la scelta di andare. Questo è l’ostacolo principale, una volta che sei in viaggio è tutto in discesa.” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Stefano Frigerio
Stefano però è anche un blogger e condivide i suoi viaggi su panamericano.it, su facebook e instagram. Restare sempre connessi quando si è in viaggio non è semplice, un po’ per la mancanza di infrastrutture, un po’ perché il mondo digitale rischia a volte di togliere spazio alle attività che si possono vivere sulla strada.
[blockquote text=”Quando ero in America avevo solo un iPad, facevo foto e stop. Non volevo essere sempre connesso, se capitava il wi-fi era un’occasione per aggiornare blog e social, ma non amavo farlo troppo spesso. In Cina la situazione è diversa, qui non posso accedere a nulla a causa del Great Chinese Firewall, infatti è molto difficile connettersi. Ho visto un cambiamento nel corso degli anni, prima vivevo con più entusiasmo il mondo digitale, ora mi fa piacere a volte non essere raggiungibile. ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Stefano Frigerio
Per concludere, abbiamo fatto a Stefano la solita domanda che tutti i viaggiatori non amano particolarmente, ma che continuiamo a fare (almeno così prendiamo spunti per i prossimi viaggi!). C’è un paese che ti è rimasto nel cuore?
[blockquote text=”Fino a un anno fa vi avrei detto Bondi Beach in Australia, ora no e non lo so. Cerco ancora il posto perfetto, d’altronde viaggio per questo. Il Brasile sicuramente è nel mio cuore, gli ambienti sono vari, amo la gente, è perfetto per viaggiare e lì ho anche il mio ostello. Ma vi potrei dire anche le Filippine, il Nicaragua, forse la lista sarebbe ancora molto lunga quindi mi fermo qui!” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]