Masayoshi Sukita e le icone della musica in mostra alla Ono di Bologna
Dietro ogni grande star si nasconde un bravo fotografo. E anche questa volta è stato proprio così: Masayoshi Sukita è uno tra i fotografi che meglio ha raccontato la storia della musica degli anni ’70. Dopo aver conseguito il diploma al Japan Institute of Photography, Sukita ha iniziato a lavorare come fotografo freelance, lasciandosi ispirare in particolar modo dal grande fermento culturale di eventi come Woodstock e dall’atmosfera newyorkese. Arte, cinema, musica, personaggi carismatici come Andy Warhol: questi folli e meravigliosi anni americani sono stati il trampolino di lancio del fotografo giapponese.
©Photo by Sukita, Just for One Day
E’ stato però a Londra che Masayoshi Sukita ha iniziato a ritrarre Marc Bolan e il suo gruppo, i T-Rex, riconosciuti a tutti gli effetti come i padri del glam rock, poi ripreso da un’altra icona assoluta, David Bowie. L’incontro tra Sukita e Bowie è avvenuto nel 1972: il fotografo giapponese si era recato a Londra per scattare alcune foto a Marc Bolan e al suo gruppo e così decise di trascorrere una serata andando ad un concerto di Bowie, essendo rimasto molto ammaliato dal cartellone di The Man Who Sold the World. La vista di Bowie sul palco fu per lui una esplosione: il genio creativo del cantante londinese conquistò immediatamente Sukita. Grazie ad una amica in comune e alla stylist giapponese Yasuko Takahashi, Sukita venne scelto da Bowie come fotografo per un suo shooting: da quel giorno ebbe iniziò una proficua relazione professionale che è durata fino alla morte del musicista inglese.
©Photo by Sukita, Bolan & Finn 2
La figura di David Bowie negli anni ’70 era strettamente legata a quella di un’altra icona di quegli anni: il famoso ed inimitabile Iggy Pop. In quegli anni i due cantanti si trasferirono insieme a Berlino, condividendo la musica e i vizi. Così anche Iggy Pop diventò uno dei protagonisti dell’obiettivo della macchina fotografica di Masayoshi Sukita. Oltre agli scatti affascinanti e particolari a cui siamo abituati pensando a Bowie e Pop, Sukita ha avuto la grande lungimiranza di scattare dei ritratti classici, dalla bellezza unica. E’ proprio ad alcuni di questi ritratti che noi tutti ci siamo affezionati, cogliendo oltre alla spettacolarità, anche l’anima dei nostri artisti preferiti.
©Photo by Sukita, Just A Modern Guy
[blockquote text=”Lui si muoveva in continuazione, cambiava espressioni, voleva esprimere la sua energia, io ci vedevo anche un pizzico di follia, di surrealismo. Gli mandai una ventina di scatti, e segnai i tre che preferivo. Un giorno mi chiamò e mi chiese una di quelle foto. Non sapevo ancora che sarebbe diventata la copertina di Heroes. ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
© 1977 / 1997 Risky Folio, Inc. Courtesy of The David Bowie Archive TM
La chiave di lettura degli scatti di Masayoshi Sukita è a dir poco unica: un racconto irripetibile e allo stesso tempo intimo di alcune delle più famose icone della musica internazionale degli anni ’70. La galleria Ono arte contemporanea di Bologna ha scelto di proporre una mostra che è stata pensata nel 2013 per il Victoria & Albert Museum di Londra: un percorso fotografico e narrativo alla scoperta della copertina di Heores, dei meravigliosi costumi di Ziggy Stardust e di tanto altro ancora. La mostra, visitabile dal 1 settembre al 1 ottobre è composta da 30 fotografie di diverso formato che vi mostreranno che cosa hanno in comune David Bowie, Iggy Pop e Marc Bolan dei T-Rex. Il desiderio di stupire? La follia creativa? Non solo: il vero comune denominatore di questi incredibili artisti è stato un eccezionale fotografo giapponese chiamato Masayoshi Sukita.