Festival Fotografia Europea 2023: 10 mostre imperdibili
La nuova edizione del Festival di Fotografia Europea 2023 è alle porte e noi abbiamo già approfondito tutti i progetti in mostra che sono molti e dislocati in alcune delle location più interessanti di Reggio Emilia. Dai Chiostri di San Pietro a Palazzo da Mosto, da Spazio Gerra ai Chiostri di San Domenico, qui ti proponiamo la nostra top ten delle mostre assolutamente da non perdere: in fondo c’è un consiglio speciale che ti consigliamo di segnare subito nella tua agenda!
Festival Fotografia Europea 2023: informazioni utili
Il tema di quest’anno del Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia è “Europe Matters. Visioni di un’identità inquieta” e i progetti che fanno parte di questa edizione indagano le nozioni di appartenenza e solidarietà, così come quelle di fragilità e inquietudine, tutte urgenti ed estremamente attuali.
Un’altra importante novità riguarda la direzione artistica con l’arrivo, accanto a Walter Guadagnini e Tim Clark, di Luce Lebart, storica della fotografia, autrice, curatrice di mostre e ricercatrice sia indipendente sia per la Collezione dell’Archive of Modern Conflict.
Quest’anno le giornate inaugurali non sono più 3 ma 4 e precisamente il 28, 29 e 30 aprile e il 1 maggio. Ma non solo: da quest’anno l’apertura delle mostre sarà da mercoledì a domenica compresa. Ecco gli orari del weekend inaugurale nelle location di Chiostri di San Pietro, Chiostri di San Domenico, Palazzo da Mosto e Spazio Gerra:
- 28 aprile dalle 19 alle 23;
- 29 aprile dalle 10 alle 23;
- 30 aprile dalle 10 alle 23;
- 1 maggio dalle 10 alle 20.
Negli altri giorni di apertura gli orari invece sono i seguenti:
- mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19;
- venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 20.
Il biglietto di ingresso intero ha il costo di 18 euro, ma sono previste diverse tipologie di riduzione e anche biglietti cumulativi per famiglie: sul sito ci sono tutte le specifiche.
Il biglietto può essere acquistato online o presso la biglietteria ai Chiostri di San Pietro, in via Emilia S. Pietro 44/c.
Il festival si concluderà l’11 giugno, quindi hai circa un mese e mezzo di tempo per organizzare la tua visita!
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10 mostre imperdibili in 5 location di Reggio Emilia
20 mostre in 6 location di Reggio Emilia: la nuova edizione del Festival di Fotografia Europea 2023 ci invita a riflettere su temi che coinvolgono direttamente e indirettamente ciascuno di noi, aiutandoci ad allenare la vista e l’empatia.
Dopo aver approfondito ogni progetto sia dal punto di vista del concept che delle foto, abbiamo deciso di condividere con te una personale selezione delle 10 mostre che ti consigliamo di visitare, consapevoli del fatto che questo è un festival da vivere in più giornate, possibilmente senza fretta, e dedicandosi a tutti i progetti in mostra.
Sabine Weiss – Chiostri di San Pietro
Dopo la mostra a Genova, dal 28 aprile all’11 giugno, la mostra di Sabine Weiss arriva a Reggio Emilia e precisamente nella cornice dei Chiostri di San Pietro, la location più scenografica del Festival. Sabine Weiss è una delle principali rappresentanti della corrente del dopoguerra che in Francia viene definita “la fotografia umanista” e nella sua vita si è dedicata a ritratti d’artista, reportage, moda, in sostanza tutto. Per lei ogni ambito della fotografia è stata una sfida da accogliere e anche da vincere, sia a livello professionale che professionale.
Questo è un appuntamento che è vietato perdere!
Monica de Miranda – Chiostri di San Pietro
Il progetto di Monica de Miranda è uno di quelli che ha catturato la nostra attenzione all’istante.
In “The Island”, l’artista anglo-portoghese si dedica al riconoscimento delle storie e delle culture africane nella loro autonomia e diversità. Ciò che fa la differenza, rispetto ad altri progetti che affrontano tematiche simili, è che questo viene sviluppato in una prospettiva femminista nera, dando un calcio nel sedere allo sguardo eurocentrico. Ogni scatto merita di essere studiato nei suoi dettagli: non si tratta solo di una mostra, ma di un vero viaggio.

paper, © Mónica de Miranda, Comissioned by Autograph London
The Archive of Public Protest – Chiostri di San Pietro
Anche questo è un progetto di un’attualità e di un’importanza disarmante, che siamo davvero felici di poter vedere durante questa edizione del Festival di Fotografia Europea 2023.
The Archive of Public Protests è un archivio che raccoglie le fotografie in un’unica collezione, facilmente accessibile, a disposizione di ricercatori, artisti e attivisti e che, secondo il sociologo polacco Rafal Drozdowski, diventa uno strumento di studio delle proteste attraverso la loro immagine estetica.
Quante volte viviamo degli eventi che però non riusciamo a mettere a sistema a causa di testimonianze frammentate? Ecco questo progetto è portato avanti da persone il cui lavoro può essere descritto come attivista o artistico. Questo stato di cose è la naturale evoluzione di un’attività giornalistica su cui è importantissimo riflettere oggi per capirne la direzione.
Yelena Yemchuk – Chiostri di San Pietro
Le fotografie di Yelena Yemchuk sono di una delicatezza potente.
Durante la sua infanzia a Kiev, è rimasta affascinata dalla fama di Odessa come luogo libero in epoca sovietica e così si è trasferita lì, dove ha preso forma questo progetto. Yemchuk ha iniziato a fotografare Odessa nel 2015, ritraendo i ragazzi e le ragazze di sedici e diciassette anni all’Accademia Militare di Odessa e lo ha fatto fino al 2019.
Un racconto in un tempo e uno spazio che pochi di noi hanno avuto la possibilità di conoscere e vivere.
Cédrine Scheidig – Chiostri di San Pietro
L’artista franco caraibica Cédrine Scheidig ha scelto di posare il suo sguardo soggettivo e poetico sui giovani sia in Francia che sull’isola di Martinica.
I suoi delicati ritratti, dettagli di paesaggi urbani e nature morte immerse in una luce soffusa, infondono il sapore di un luogo piuttosto che presentare una visione oggettiva della realtà.
La sua ricerca esplora le narrazioni personali di una gioventù diasporica che desidera scoprirsi e imparare a conoscersi, aprendo a riflessioni su temi politici come il passato coloniale, l’ibridazione culturale, le moderne mascolinità e la migrazione.
Mattia Balsamini – Chiostri di San Domenico
Che impatto hanno le luci artificiali nelle nostre vite?
Un’informazione che ci ha molto colpito è che l’83% della popolazione mondiale non ha mai visto la Via Lattea e che in megalopoli come Shanghai il 95% delle stelle è invisibile a occhio nudo. Il fotografo italiano Mattia Balsamini ha posto la sua attenzione sul ruolo nocivo delle luci artificiali che rilasciano uno spettro di colore blu che abbaglia l’ecosistema notturno e danneggia il ciclo circadiano dell’uomo.
Gli epidemiologi concordano sul fatto che la scomparsa della notte è una minaccia tanto quanto l’inquinamento, l’alcol e il tabacco e Balsamini, con il suo progetto “Protege Noctem – If Darkness disappeared” ci fa riflettere su un’attualità spaventosa.
Samuel Gratacap – Chiostri di San Pietro
“Bilateral” di Samuel Gratacap è il progetto di cui ogni persona ha bisogno nel qui e ora.
Questo lavoro evoca il passaggio degli esuli attraverso l’Italia meridionale e le Alpi, mostrandolo o lasciandolo intuire, alla ricerca delle tracce. Si tratta anche di un lavoro fotografico sul paesaggio, da entrambi i lati del confine.
Una mostra che parla sì degli invisibili, ma non solo perché anche i responsabili di queste decisioni devono essere mostrati.
Ars Aevi – Palazzo da Mosto
Dopo il nostro viaggio a Sarajevo di questa estate non potevamo non essere felici di questa mostra.
Ma facciamo un passo indietro perché la Collezione Ars Aevi nasce durante il primo anno dell’assedio di Sarajevo, nell’estate del 1992. L’Ars Aevi Museum ha come obiettivo quello di diventare un centro regionale d’arte contemporanea internazionale e simbolo di una nuova Europa nei Balcani. Il primo passo nella realizzazione di questo “museo degli artisti del mondo” è stata la creazione della Collezione, grazie alla cooperazione con musei, centri e fondazioni d’arte contemporanea.
A Fotografia Europea 2023, nella cornice di Palazzo da Mosto, Ars Aevi presenta una parte parte della sua collezione fotografica.
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Roberto Masotti – Spazio Gerra
Se ami la musica degli anni’70 e tutti i suoi protagonisti, la mostra “You tourned the tables on me” di Roberto Masotti a Spazio Gerra è imperdibile.
Un tavolino ha attraversato per 8 anni diversi paesi europei e insieme ad esso un fotografo, Roberto Masotti, che si è proposto di ritrarre i protagonisti della musica contemporanea internazionale degli anni ‘70, particolarmente ricca di sperimentazione. Il ritratto di Demetrio Stratos ci ha un po’ commosse.
Echoes – Spazio ReFactory
Questa mostra non fa parte del circuito ufficiale del Festival di Fotografia Europea 2023, ma fa parte del Circuito OFF e la ospitiamo nel nostro studio, Spazio ReFactory.
Si tratta di una collettiva composta dalle studentesse e dagli studenti di Arizona, un’azienda e collettivo fondati dalla fotografa reggiana Irene Ferri: a sua volta Irene espone 5 lavori.
Echoes è una mostra in 24 scatti che riflettono sul significato dell’appartenenza nel 2023, proponendo e presentando scenari capaci di restituire la realtà ampia e frammentata che compone il nostro contemporaneo e combinando in allestimento fotografie che riportano vicende personali accanto ad eventi storicizzati.
Una moltitudine di giorni fatti di ricordi addormentati e sbiaditi, di rumori attutiti dalla lontananza del ricordo, di corpi abbattuti, di solitudini pesanti, di calcoli sbagliati ma anche di musei custodi silenti di “prime volte” o di scatole di latta, senza contenuto. Echoes è un viaggio che può trasmettere tanto ad ognuno di noi: l’inaugurazione è prevista per sabato 29 aprile, dalle 10.30 alle 21, ed è visitabile anche domenica dalle 11 alle 17. Poi puoi venirci a trovare su appuntamento!