Street art a Comacchio: alla scoperta del Manufactory Project (aggiornato 2019)
Comacchio è una piccola perla della provincia di Ferrara, famosa per il suo centro storico in bilico tra terra e acqua: siamo state qui diverse volte, ma durante quest’ultimo viaggio abbiamo avuto la possibilità di trovare una città diversa, sicuramente più colorata. Se ti stai chiedendo dove trovare la street art a Comacchio non abbiamo alcun dubbio: lo Stadio Raibosola ospita alcune delle opere più belle dei più famosi street artist italiani. Ma come mai è stata scelta questa location? Com’è nato questo progetto? Ora ti sveliamo tutto quello che devi sapere sul Manufactory Project.
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Manufactory Project: l’arte urbana a Comacchio
Comacchio, oltre ad essere la destinazione perfetta per gli instagram addicted, ha accolto fin dal passato alcuni tra i più importanti street artist italiani, come Blu ed Ericailcane. Proprio qui i due artisti hanno mosso i primi passi nel mondo della urban art, rivoluzionando il modo di concepire lo spazio pubblico e intervenendo sulla lunga parete dietro le case popolari di via Spina, sulle pareti della palestra scolastica, tra via Fattibello e via Squero, e su quelle del vecchio depuratore di via Marina. Ma se pensi che la street art a Comacchio finisca qui, ti sbagli di grosso.
A distanza di alcuni anni, Riccardo Buonafede, urban artist locale, e Marco Miccoli, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, hanno dato vita al Manufactory Festival, un progetto nato dalla necessità di valorizzare e tutelare le opere che già colorano Comacchio, offrendo la possibilità ad artisti nazionali ed internazionali di dedicarsi ad un percorso di riqualificazione di alcune zone della città. Da qui si è poi deciso che una importante porzione delle mura esterne dello Stadio Raibosola venisse trasformata in un museo a cielo aperto: in questo caso la mescolanza di stili ha trovato nella componente “marittima” il vero punto in comune.
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La prima edizione del festival si è tenuta dal 22 al 24 giugno 2018 e tutti gli artisti che desideravano candidarsi hanno dovuto inviare il proprio progetto: sono state ammesse le tecniche di spray painting, stencil e brush-painting, ma non quelle di sticker e wheatpasting. Ospite d’eccezione della prima edizione del Manufactory Project è stato il writer belga Dzia, celebre per i suoi dipinti in tutta Europa. A Comacchio Dzia si è dedicato alla facciata dello stadio comunale, mentre il resto delle mura di cinta sono stati affidati agli altri artisti, 10 dei quali invitati dagli organizzatori e 10 selezionati attraverso una call pubblica.
Street art a Comacchio 2018: le nostre opere preferite
Durante i nostri giorni a Comacchio, ci siamo ritagliate un po’ di tempo per ammirare le opere sullo Stadio Raibosola ed è stata una visita molto piacevole. Di fianco allo stadio infatti, immerso nel verde, è stato realizzato anche uno skatepark in cui abbiamo potuto vedere bambini e ragazzini in piena azione, tra salti e piroette. Dopo esserci sentite giovani come una volta, abbiamo passeggiato intorno alla parte esterna dello stadio, ammirando uno ad uno tutti i murales e siamo state piacevolmente colpite: oltre all’indubbio talento degli artisti scelti, ciò che spicca è la coerenza artistica.
Ogni street artist ha interpretato un soggetto che aveva a che fare con il mondo marino, servendosi però di tutta la sua creatività e di tecniche tra loro molto diverse: il risultato? La street art a Comacchio si afferma come una finestra aperta sull’attuale mondo della urban art, conquistando gli art addicted, ma anche i viaggiatori casuali. Ecco quindi la nostra personalissima top five dei muri che più ci hanno fatto innamorare:
- l’opera di Reve+ è un concentrato esplosivo di colore e dialogo tra cielo e mare;
- il grande capolavoro realizzato da Dzia è un autentico inno alla bellezza delle creature marine, uniche e speciali;
- Alessandra Carloni, con il suo muro, ci ha fatto sentire bambini esploratrici, alla ricerca della bellezza che crescendo a volte si perde;
- Riccardo Buonafede, artista oltre che organizzatore, ha realizzato un’opera pop dal fascino indimenticabile;
- infine l’occhio del granchio di Dissenso Cognitivo è un concentrato di intensità e colore davanti a cui siamo rimaste davvero incantate.
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Manufactory Project 2019: la seconda edizione
Ovviamente, appena siamo state informate della seconda edizione di Manufactory Project, potevamo forse mancare? Abbiamo colto l’occasione per conoscere alcuni artisti che non avevamo mai incontrato e ritrovare vecchi amici. Dal 14 al 16 giugno, sfidando il caldo e le temperature tropicali, oltre 20 artisti provenienti dall’Italia e da alcuni paesi d’Europa, hanno deciso di continuare l’opera iniziata sulle pareti dello Stadio Raibosola, che ora è a tutti gli effetti uno degli stadi più pop in Italia.
@Travel on Art, Giulio Vesprini a Manufactory 2019
Da Giulio Vesprini a Chekos, da Kikiskipi a Rame 13, sono tantissimi gli artisti che hanno risposto al richiamo della street art a Comacchio, interpretando a loro modo il tema scelta quest’anno: i ponti. Comacchio infatti viene definita spesso “la piccola Venezia”, visti i suoi ponti caratteristici che creano collegamenti tra quelle che una volta erano isole. I ponti però non sono solo opere di architettura, ma anche strumenti di connessione: Manufactory infatti si pone in continuità col festival OSA di Diamante a Cosenza, organizzato da Antonino Perrotta, direttore artistico di questa seconda edizione del Manufactory, con il festival Vedo a Colori, coordinato da Giulio Vesprini a Civitanova Marche, e con il festival 167/B portato avanti da Chekos a Lecce.
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@Travel on Art, work in progress Chekos
Ma veniamo a noi: vedere gli artisti lavorare dal vivo è sempre un’emozione perché l’opera è come un fluido in continuo divenire. In soli tre giorni gli artisti coinvolti, che hanno lavorato allo stadio, al mercato ittico di Porto Garibaldi e a Lido degli Estensi, sono riusciti a creare degli autentici capolavori. Ecco quali sono alcune delle nostre opere preferite:
- “Narciso” di Chekos;
- “Pulivs Gesuiticis” di Luogo Comune;
- “Un ponte di incontri” di Kikiskipi;
- “F I L L” G0042 di Giulio Vesprini.
Se hai in programma di concederti una giornata alla scoperta della street art, Comacchio è la destinazione perfetta per te: e ricordati di farci sapere quali saranno le tue opere preferite 😉