Comacchio, week end fotografico nel Delta del Po
Il Delta del Po è uno di quei posti in Italia ancora ampiamente sottovalutati. Ha una tradizione gastronomica d’eccellenza, città meravigliose e uno dei parchi naturali più preziosi al mondo, che nulla ha da invidiare alla Camargue. È un posto perfetto per la fotografia, perché pieno di animali non facili fa avvistare altrove, le sue paludi sono molto suggestive e le città che gravitano attorno sono dei piccoli gioielli, come ad esempio Comacchio, già conosciuta per l’antica tradizione della lavorazione delle anguille, ai canali e al sui appellativo di “piccola Venezia”.
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Più di tutto sono le geometrie a rendere il Delta del Po un posto perfetto da fotografare e con lui, tutti i micro mondi e le storie che gravitano attorno. Pescatori, artigiani, cuochi e anziane signore che si affacciano per vedere chi passa da quei canali che in inverno svaniscono nella nebbia e in estate, ti atterrano con il calore del sole. Oggi però parliamo in particolare dei dettagli del Delta e del perché un week end fotografico a Comacchio è un viaggio da non perdere.
Prima di tutto, dato che l’umidità in questi posti è di casa, il periodo migliore per fare il week end fotografico a Comacchio è in primavera o in autunno, quando i colori, la luce e le temperature permettono di sfruttare tutta la giornata. Non appena si arriva nella cittadina, la cosa più bella da fare è fermarsi ad ascoltare. Quando l’acqua ricopre le strade, i rumori cambiano completamente e si viene assorbiti dal posto, elemento fondamentale per riuscire a scattare foto indimenticabili.
Poi si inizia camminando per i suoi canali, alla scoperta degli scorci più conosciuti e quelli meno noti: dalle architetture dei Trepponti, a Palazzo Bellini (ospita una galleria di arte moderna), passando per la Torre dell’Orologio e la Loggia dei Mercanti. Comacchio a primo impatto è davvero una piccola Venezia preziosa e raccolta, in cui però non si deve sgomitare con quelli di fianco per riuscire a vedere anche solo un accenno di canale. La storia di Comacchio è anche quella dei suoi pescatori, per questo ci sono ancora posti come l’Antica Pescheria, ai piedi del ponte degli Sbirri che dal ‘600 a oggi ospita ancora tutte le mattine il mercato del pesce e altri eventi della città. Tappa imperdibile del week end fotografico a Comacchio è anche la Manifattura dei Marinati dove venivano (e succede ancora oggi per alcuni mesi all’anno) lavorate le anguille. Tutto è rimasto intatto e al suo interno si possono scoprire i metodi di lavorazione e di cottura che oggi, così come in passato, sono parte della cultura locale.
Tutti questi sono posti imperdibile per scattare fotografie grazie alle prospettive, alle geometrie ordinate e alla storia che non smette mai di stupire, ma sarebbe riduttivo dire che Comacchio è solo questo.Quello che abbiamo amato di più infatti di questo posto sono gli scorci nascosti, la ruggine, i vetri un po’ rotti, le porte, le insegne usurate dall’umidità e gli scenari (a volte post apocalittici) con edifici abbandonati, serrande semi-abbassate e muri scrostati.
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Tutto questo insieme di elementi rende Comacchio quel posto speciale da vivere e fotografare, in cui ciò che colpisce di più è la densità dei dettagli sempre in movimento. A Comacchio le giornate si muovono a ritmo di vogata, tra il rumore dei passi e il profumo di acqua marina.