Museo di Arte Contemporanea di Zagabria: il viaggio che non ti aspetti
Dopo essere state a Vienna non è stato semplice salutarla: è una città che ci è entrata nel cuore, per la sua vivibilità e per il fermento culturale che si respira ad ogni angolo. Ma il bello del viaggio è che non smetti mai di scoprire e il Museo di Arte Contemporanea di Zagabria è stato una piacevolissima sorpresa. Da un po’ di tempo avevamo in programma di visitare questo museo immenso, un colosso che si erge a padrone della città croata: un tempio dell’arte che all’inizio può spaventare, risultando persino freddo, ma che al suo interno propone un dialogo di grandissima qualità tra artisti e visitatore. Ti va di partire con noi?
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Museo di Arte Contemporanea di Zagabria: guida alla visita
La prima cosa importante da sapere è che il museo non si trova nel centro di Zagabria, ma è stato volutamente costruito a Novi Zagreb, a sud della Sava, in un quartiere molto frequentato da famiglie. Noi abbiamo viaggiato in macchina e lo abbiamo raggiunto in una decina di minuti. Impossibile non notarlo: questo straordinario edificio è stato progettato dal celebre architetto Igor Franić ed è dotato di una superficie i di 17.000 mq: un colosso che si erge verso il cielo, suscitando un misto di timore reverenziale e di aspettative. Il Museo di Arte Contemporanea di Zagabria è la più grande istituzione museale del paese ed il più ingente investimento economico in una struttura culturale dai tempi dell’indipendenza.
Il museo è dotato di un ampio parcheggio e la prima cosa che noterai una volta arrivato è il coloratissimo murales realizzato dalla giovane e talentuosa street artist croata OKO. Il contrasto tra l’opera pop e la struttura a tratti avveniristica dell’edificio è assolutamente irresistibile: ora non resta che entrare! Chi ha acquistato la Zagreb Card ha l’ingresso gratuito, mentre per gli altri il costo del ticket è di 4 euro. Al piano terra sono situati il bar ristorante, la biglietteria, il guardaroba, il laboratorio per i bambini e il bookshop: non manca anche una grande sala open space dedicata alle mostre temporanee.
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Alcune persone, potranno chiedersi: è tutto qui? E invece no: dietro ad un grande e pesante portone grigio, che sembra chiuso a doppia mandata, si nascondono le scale che ti porteranno alla scoperta della collezione permanente, una delle più complesse ed interessanti che abbia mai visitato. Intitolata “Collection in Motion“, la mostra permanente espone 620 opere provocatorie di 240 artisti, circa la metà dei quali di origine croata. Personalmente non sono state le opere pittoriche a conquistarmi, bensì le installazioni che trovano negli ampi spazi del museo una collocazione assolutamente perfetta.
La collezione permanente
La prima parte della collezione permanente del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria è dedicata ai manifesti dei gruppi di artisti, impegnati a creare un dialogo costruttivo non solo sull’evoluzione del paese, ma anche sul ruolo dell’arte. Tra loro spiccano il gruppo Gorgona, attivo tra fine anni cinquanta e inizi anni sessanta, e il gruppo Oho molto incentrato sull’arte concettuale. Non meno importante la parte che ha come filo conduttore l’arte intesa come missione sociale, interpretata attraverso performance, installazioni e happening: l’opera che più mi ha conquistata è The Kozaric Atelier, realizzata dallo scultore croato Ivan Kozaric.
In questo spazio ogni oggetto può ritrovare una nuova vita, sotto l’occhio vigile dell’artista: un concentrato di dettagli e piccoli tesori che mi hanno tenuta incollata per svariati minuti. Un altro cavallo di battaglia di questa collezione è la struttura realizzata dagli architetti Penezic e Rogina: quest’opera pone il suo focus sul passaggio dall’analogico al digitale, raccontando una metafora dell’architettura nell’era dei mass media e della contemporaneità.
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Il secondo piano prosegue con una esposizione che indaga il rapporto tra arte e linguaggio: l’autonomia dell’arte viene raccontata e interpretata come il più supremo dei valori e sculture e “opere brutte” si mescolano tra loro in modo dinamico e allo stesso tempo spiazzante. La collezione però non perde occasione per cambiare abito e la sala successiva è dedicata ad indagare un altro binomio molto interessante: quello tra visual e virtual. Se pensi che si concluda tutto con quest’ultimo colpo da maestro ti sbagli: il terzo e ultimo piano riserva un’altra grande sorpresa.
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La mostra collettiva “The great enigma of the world” propone dipinti e installazioni di diversi artisti: il rapporto del singolo con il mitologico e l’esoterico è stato tradotto in una serie di declinazioni a cui è impossibile rimanere indifferenti. Tra i capolavori che più mi hanno colpito spiccano “I spit on my Own Tomb” di Jan Fabre e “Gastarbeiter’s life in Germany” di Drago Trumbetas: emotività e coinvolgimento sono le parole d’ordine.
Il Museo di Arte Contemporanea di Zagabria non è solo mostre e opere d’arte, perché propone tutto l’anno un nutrito programma di proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali e concerti. Un concentrato di storia, cultura, emozioni e interrogativi non ancora risolti: questo è il luogo perfetto per scoprire qualcosa in più sulla città, i suoi abitanti e la loro vita. Una sorta di guida turistica autentica, in cui gli indirizzi sono le opere e i narratori gli artisti: non devi fare altro che metterti in gioco e vivere questa nuova avventura.
L’offerta culturale di Zagabria è davvero notevole. Il Museo Archeologico (di cui parlo sul blog) è un modo per avvicinarsi alla storia più antica della Croazia notando soprattutto le differenze con la nostra storia più antica, nonostante, soprattutto in epoca romana, fossimo tutti sotto lo stesso impero.
Ciao Marina, grazie mille del tuo feedback! Non abbiamo visitato il Museo Archeologico, ma leggeremo volentieri il tuo approfondimento sul blog. Zagabria concordiamo con te, offre tantissimi spunti di riflessione e l’offerta culturale è molto più ampia di quanto possa sembrare: speriamo che continuino in questa direzione!