Franz Ackermann e le sue Mental Maps tra arte e viaggio
L’arte contemporanea spesso non viene capita: che cosa si nasconderà dietro queste macchie di colore o questi gesti pittorici? Oggi vogliamo portarti alla scoperta delle Mental Maps di Franz Ackermann, considerato a tutti gli effetti uno degli artisti più talentuosi della scena internazionale. Le sue opere, che ci incantano ogni volta, sono l’emblema di quell’apparente complessità creativa che spesso viene guardata con sospetto: ti va di partire con noi alla scoperta di un mondo in bilico tra arte e viaggi?
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@Franz Ackermann
Franz Ackermann: l’arte di un viaggiatore irrequieto
Innanzitutto partiamo da una semplice domanda: chi è Franz Ackermann? Da anni vive e lavora a Berlino, ha esposto alla Biennale di Venezia e nelle collezioni permanenti di importanti spazi museali, come il Moma di New York e il Moca di Los Angeles, che se hai la possibilità ti consiglio assolutamente di visitare; io ho trascorso una intera giornata in entrambi e me ne sono innamorata! La sua ricerca artistica viene alimentata dai continui viaggi indirizzati soprattutto verso le grandi città dell’Asia, dell’America e dell’Europa.
Le sue famose Mental Maps infatti sono coloratissime topografie immaginifiche, che si ispirano agli acquerelli che l’artista realizza durante i suoi numerosi viaggi. Ma che cosa conquista davvero l’attenzione di Ackermann? Il movimento continuo che anima le grandi città, dai cartelli pubblicitari alle luci, senza dimenticare grattacieli imponenti e strade caotiche: da tutto questo nasce un’interpretazione artistica che richiama l’espressionismo astratto e, per certi versi, anche le geometrie analitiche del cubismo.
@Franz Ackermann, EvasionVI
Mental Maps: l’arte a servizio del viaggio
Come sono nate le celebri Mental Maps di Franz Ackermann? Durante un periodo trascorso a Hong Kong, l’artista tedesco si è dedicato inizialmente ad una serie di piccoli lavori su carta, da lui definiti «mappe mentali», che continua a realizzare ad ogni incontro con una nuova città. Le sue mappe evocano quasi la rappresentazione di cellule nervose, che si muovono in direzioni diverse, tendendo verso un unico nucleo: per questo motivo sono state definite dei personali sistemi di orientamento rispetto ad una data realtà urbana e sociale. Durante la sua esperienza di viaggio, tra caos e meraviglia, Ackermann usa le mappe per rappresentare senza paura il lato più intimo e privato dei suoi pensieri e delle sue riflessioni di artista.
Tutto ciò che riguarda la sua esperienza in una determinata città, forgiata sulle logiche del turismo, degli attentati terroristici e dei grandi fenomeni di urbanizzazione, viene declinata secondo il suo estro artistico, trasformandosi in una pittura su tela o muro, solitamente di dimensioni monumentali. Globalizzazione, progresso, consumismo, turismo: Franz Ackermann è un viaggiatore irrequieto che non ha paura di vivere ed interpretare il mondo, mettendosi in prima persona. Le sue Mental Maps diventano un tesoro inestimabile, da osservare senza preconcetti, immaginando che cosa si celi dietro quelle violente ed indimenticabili macchie di colore.