Perché entrare nelle case degli artisti? Lo raccontano i founder di MyHomeGallery
L’arte piace a molti, ma vivere una esperienza artistica è un’altra cosa: questo è il motivo per cui ci siamo affezionate da subito all’idea di MyHomeGallery. In Italia si sente spesso parlare dei soliti noti, quando invece esistono tantissimi talenti, emergenti e non, che finiscono per essere trascurati: come cambiare questo status quo? Ci hanno pensato loro, i founder di MyHomeGallery, che ci hanno raccontato perché tutti almeno una volta nella vita dovremmo entrare nelle case degli artisti. Che si tratti di Firenze o Nazareth, Barcellona o Verona, sono tantissime le possibilità per mettersi in contatto con le realtà artistiche che ogni giorno fanno del proprio meglio per raccontarsi, lasciando un messaggio concreto. Noi abbiamo testato questa esperienza in prima persona, visitando lo studio di Ida Harm a Padova, e ne siamo uscite con una speranza in più nel cuore: l’arte può davvero essere di tutti e per tutti, dobbiamo solo fare lo sforzo di esserci.
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Com’è nata l’idea di creare MyHomeGallery?
L’idea è nata durante un viaggio. Alcuni di noi erano in vacanza a Belgrado e sono incappati in una piccola galleria di un fotografo indipendente. Naturalmente sono entrati a vedere le fotografie in esposizione e al termine della visita hanno notato questo insolito cartello, che diceva “se volete vedere la città da un altro punto di vista venite a trovarmi”. Il fotografo invitava i visitatori a casa sua, un appartamento in un quartiere periferico di Belgrado, un quartiere che di certo non avrebbero mai visitato seguendo le indicazioni della classica Lonely Planet. Hanno passato una serata davvero insolita, entrando in contatto con la quotidianità di chi vive la città di Belgrado, chiacchierando d’arte e fotografia con un artista locale, vivendo, insomma, un’esperienza unica, grazie alla voglia di un artista di aprire le porte di casa sua.
Tornati in Italia ci siamo chiesti se sarebbe stato possibile fare in modo che questo genere di opportunità potesse essere messa a disposizione di un pubblico più ampio. Abbiamo iniziato coinvolgendo i nostri amici artisti, creando una piccola piattaforma che fungesse da vetrina e che consentisse a chi la visitava di mettersi in contatto con gli artisti locali. La piattaforma è cresciuta attraverso il passaparola e piano piano ha iniziato a raccogliere un numero di artisti davvero importante, oggi sono 1.500 gli artisti iscritti, da ogni parte d’Italia ma non solo.
Chi sono i founder di questa start up?
I founders sono Giovanna Manganotti, CEO e anima di MyHomeGallery. Esperta in e-commerce e marketing, è una fonte inesauribile di spunti e sfide, sempre pronta a pianificare nuovi sviluppi e nuove collaborazioni. Si occupa della parte strategica ma anche molto operativa. Claire Adams è una fotografa, mamma di due bimbi (l’ultimo nato poche settimane fa), di origini australiane e nata a New York. Insomma, ben rappresenta il nostro lato internazionale ma soprattutto, è la persona che cura i rapporti con gli artisti, che li seleziona e li coinvolge nei progetti che lanciamo. Naturalmente è anche autrice delle foto e della maggior parte delle immagini che utilizziamo per promuovere gli artisti. Francesco Sisorio è un esperto sviluppatore, è grazie a lui che tutte le nostre idee brillanti vengono tradotte in codice e funzionalità da offrire ai nostri iscritti. Lavoratore notturno instancabile, nonostante anche lui debba fare i conti con due bimbe molto esigenti.
Nicola Miglioranzi si occupa dell’aspetto grafico del sito, di tutta la logistica (spedizioni, magazzino) e di tutti i lavori che richiedono pazienza e precisione. Cura l’assistenza agli iscritti e molte altre attività, in pratica è essenziale alla nostra sopravvivenza. Claudia Iglesias è la donna dei numeri, si occupa di amministrazione e contabilità, è quella che ci sgrida e ci risolve i problemi, inoltre si occupa degli eventi. In realtà nasconde un’anima creativa e poetica, in fondo è messicana, non avrebbe potuto essere troppo “quadrata”. Diambra Mariani è una fotografa, vive a Barcellona e da laggiù si occupa delle esperienze e dell’editing dei testi, oltre che al supporto per la selezione e la gestione degli artisti. Eleonora Pistaffa si occupa di marketing e comunicazione, gestisce i social e i bandi finanziati.Tiene le relazioni con i partner e scrive articoli e progetti. Infine si è da poco unita al progetto Daniela Pavan, un’esperta di marketing e innovation, che vive e lavora a New York, che ci supporterà per lo sviluppo di progetti internazionali e l’apertura dei mercati esteri.
@MyHomeGallery
Sul vostro manifesto avete scritto che “volete proporre un modello alternativo di fruizione e di mercato dell’arte”: che cosa intendete nello specifico? e quali sono le azioni che portate in campo in questa direzione?
Tutti noi siamo appassionati di arte, ma nessuno di noi è un esperto del settore. Questo ci fa avere una visione piuttosto lucida su come il pubblico non specializzato possa percepire alcune delle modalità con cui viene normalmente proposta la fruizione di arte contemporanea. Crediamo che alcuni contesti, alcuni ambienti, siano volutamente respingenti, per il grande pubblico. Troviamo che spesso le persone non vengano messe nelle condizioni non solo di sviluppare una passione, ma anche di non riuscire a godersi un’esposizione, una mostra. L’arte, la bellezza, sono concetti semplici, che non richiedono anni di studi per essere apprezzati, e crediamo che spesso, sia proprio nella relazione con le persone, con gli artisti, che si nasconda il segreto per aprire la fruizione dell’arte ad un pubblico sempre più vasto. Noi cerchiamo di spingere gli artisti a uscire dagli schemi rigidi proposti dalle gallerie o dal mercato dell’arte, provando a confrontarsi direttamente con il pubblico attraverso le Esperienze, oppure creando opere che siano accessibili a tutti, anche a chi non ha mai acquistato arte o a chi non ha un budget per poterlo fare.
Come considerate il panorama artistico contemporaneo in Italia?
L’Italia vanta un patrimonio artistico che molti ritengono non essere secondo a nessuno, ma questo talvolta porta a mettere in secondo piano l’arte meno quotata, più periferica. Ci sono moltissimi artisti in Italia, alcuni molto noti, altri, magari di altissimo valore, assolutamente sconosciuti. La turbolenza politica, sociale ed economica che abbiamo vissuto negli ultimi anni è stata terreno fertile per l’espressione creativa, che spesso però deve fare i conti con le pochissime possibilità che vengono offerte da un mercato ancora particolarmente di nicchia. Sono moltissime le porte ancora chiuse che un artista riesce a superare solo se, oltre alle proprie capacità artistiche, ha anche uno spiccato senso commerciale. Questa è una delle problematiche a cui MyHomeGallery cerca di fornire una risposta, offrendo agli artisti un canale alternativo, e soprattutto gratuito, per esporre. Un canale che non vuole entrare in competizione con quelli tradizionali, ma piuttosto affiancarli e completarli.
@MyHomeGallery
Quali sono i progetti che avete in mente per il futuro di MyHomeGallery?
I nostri progetti futuri sono di rendere la piattaforma sempre più social, consentendo interazioni tra artisti, utenti e creando tanti diversi ruoli per gli iscritti, vorremmo riuscire al più presto ad aprirci ai mercati esteri e prima o poi speriamo anche di poter consentire agli artisti di vendere le proprie opere, in qualunque formato, sul nostro portale. In realtà abbiamo molti altri progetti nel cassetto, perché in fondo vorremmo riuscire a dare un servizio sempre più completo a tutti i soggetti che gravitano intorno a questo mondo, e crediamo di poterlo fare bene ed in modo unico!