Jacqui Kenny e il suo giro del mondo virtuale con Streetview Portraits
Viaggiare non piace a tutti, ma cosa succede se una persona appassionata di viaggi soffre di un disturbo come l’agorafobia? Mi è capitato di chiedermelo alcune volte, soprattutto perché io sono claustrofobica, e alcune esperienze che per molti sono normali, per me sono diventate un autentico incubo (un esempio è la metropolitana di Milano negli orari di punta, ormai non l’affronto più). Viaggiare è una delle sette meraviglie del mondo, ma se sei impossibilitato a farlo, che succede? Se hai un carattere tosto come quello di Jacqui Kenny nessun problema perché girerai il mondo tramite Google Street View. Streetview Portraits è il suo diario di bordo virtuale, un progetto che io trovo assolutamente geniale e ricco di implicazioni a tratti quasi filosofiche.
@Jacqui Kenny
Limitata dall’agorafobia e dall’ansia, Jacqui Kenny ha dovuto escogitare un modo del tutto personale per vedere il mondo e ha fatto una scoperta davvero interessante: i limiti, in alcuni casi, possono rivelarsi una risorsa da cui partire. Originaria della Nuova Zelanda, ma da anni residente a Londra, Kenny vive con l’agorafobia, una condizione di ansia che obbliga le persone ad evitare di avventurarsi in luoghi affollati o molto remoti, per paura di avere un attacco di panico e di non essere in grado di fuggire o di trovare aiuto. Per contrastare questo blocco, Kenny ha preso una decisione molto coraggiosa: andare alla scoperta del mondo attraverso Google Street View e scattare screenshot dei paesaggi e dei luoghi incontrati, creando la sua serie di fotografie intitolata “Agoraphobic Traveler“.
@Jacqui Kenny
Il suo progetto Streetview Portraits è iniziato circa un anno fa durante un periodo di riposo, dopo che la società di produzione digitale che aveva guidato per 10 anni aveva chiuso le porte. Per Jacqui Kenny il viaggio purtroppo è una realtà molto complessa, nonostante fin da piccola abbia sempre desiderato esplorare il mondo. Così durante questo periodo di lontananza dal lavoro, ha iniziato a leggere Google Maps e a dedicarsi alla sua passione per la fotografia.
Frenata dalla paura di volare, grazie a Google, Kenny è riuscita ad esplorare il globo, scegliendo le destinazioni e seguendo alcuni principi precisi come la luce del sole e le palette di colori identificativi del luogo di riferimento. Appassionata di luoghi isolati, Kenny cerca paesi caldi, in cui il calore del sole può essere percepito a occhio nudo come nel caso del Senegal, del Marocco e dell’Arizona. Rifacendosi alla poesia dei paesaggi italiani sognanti di Luigi Ghirri, lei scatta delle foto allo schermo, costruendo un punto di vista molto personale su ciò che vede grazie a Google Street View.
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Streetview Portraits è una raccolta di migliaia di queste immagini che offrono spunti interpretativi di grande interesse sociologico, oltre che geografico. Un esempio è il rapporto che si è instaurato tra Jacqui Kenny e il Perù, paese che a lungo ha visitato e che è rimasto vittima di alcune inondazioni: Kenny si è domandata come stessero molte delle persone che “aveva schermato durante il suo viaggio”. Nonostante un disturbo alienante come può essere l’agorafobia, questa donna ha avuto il coraggio di coltivare la sua passione per il viaggio, creando lavori che hanno un significato molto profondo. Viaggiare senza prendere un aereo: viaggiare per e con se stessi, alla scoperto dell’altrove immaginario che c’è in ognuno di noi.
Mi piace tantissimo l’idea, anche se quando vado io sullo streetview non riesco mai a vedere bellezze simili! ahahah
Un po’ però mi mette anche tristezza, pensare di avere un sogno e di doverlo vivere “arrangiandosi” come si può e quindi dietro uno schermo di un computer…. sicuramente è una persona determinata, tosta, sono certa che prima o poi prenderà coraggio e partirà per vedere con i suoi occhi almeno alcune delle cose che ha visto attraverso Google!
Ciao Lucrezia! Hai ragione è triste pensare che alcune persone non possano vedere simili bellezze perché “bloccate” da problemi personali. Jacqui Kenny però come hai detto è tosta e noi abbiamo imparato da lei a non abbandonare mai i nostri sogni, anche se a prima vista possono sembrare impossibili!
P.S. per la cronaca nemmeno noi vediamo queste cose su Google Street View! Ahah ma in effetti ci passiamo anche poco tempo, forse cercando più in dettaglio si possono trovare veri capolavori!
Nulla è impossibile in questa era! Provo sempre una grande stima nei confronti delle persone che non si fanno fermare dai propri limiti.
esatto! Anche noi la pensiamo nello stesso modo 🙂