Design Week 2021, il distretto 5Vie tra performance, design e arte digitale
Settembre 2021 ha segnato il grande e atteso ritorno della Milano Design Week, in concomitanza con il Salone del Mobile e tutto il circuito Fuorisalone. Capita molto spesso nel marasma di eventi e appuntamenti organizzati durante questa settimana, di non riuscire a capire dove andare e quali sono le cose più interessanti da non perdere. Noi per il secondo anno abbiamo fatto una full immersion nel programma del Distretto 5Vie, uno dei più ricchi e completi di tutta la città.
Prima di tutto, 5Vie è una zona precisa di Milano compresa tra via Caminadella, via Cappuccio, via Santa Marta e via Cesare Correnti. È anche uno dei quartieri che amiamo di più di Milano per l’attenzione verso il design, l’arte e la bellezza dei suoi palazzi e cortili storici. Oltre a questo, ti consigliamo di goderti i negozi e i locali, bar, pasticcerie di questa zona: non ti deluderanno!
Per avere i nostri consigli su quali sono i migliori locali di 5Vie, puoi leggere questo articolo!
L’intero programma 2021 di 5Vie Art+Design è stato dedicato al designer AG Fronzoni, partendo dal concetto: “Il senso più profondo del progettare non è tanto di costruire una casa, quanto quello di costruire noi stessi.”
I percorsi sviluppati erano quindi focalizzati sul tema del progettare inteso come azione.
Performance – Design in Action
Un ruolo molto importante è stato rivestito dalle installazioni-performance che quest’anno hanno caratterizzato il programma di 5Vie. Prima tra tutte la performance di Sara Ricciardi, designer beneventana di grande talento che ha reinterpretato la figura del venditore ambulante portando fiori, poesie e panini barocchi. L’obiettivo era celebrare la bellezza e la gioia dell’incontro in strada.
Altra performance di grande impatto è stata quella dello studio Tellurico, fondato da Francesco Pace, che nel cortile interno del SIAM ha sviluppato Untitled 1B, realizzando in tempo reale una collezione di oggetti in legno. I trucioli si sono accumulati mano a mano che passavano i giorni e i visitatori potevano vedere gli oggetti prendere forma. La performance di Tellurico è un’interessante ricerca sul rapporto tra tempo, forme e processi.
@Travel On Art, Sara Ricciardi
Sempre al SIAM, il designer libanese Richard Yasmine è stato collegato digitalmente per tutta la durata dell’evento dal suo studio, mostrando la sua vita su un ledwall a grandezza naturale.
Spostandosi invece in via Cesare Correnti 14, il designer spagnolo Jorge Penadés insieme alla curatrice Maria Cristina Didero ha mostrato come gli scarti tessili possano dare vita a nuovi oggetti di design, valorizzando quindi il concetto del riuso e dell’economia circolare.
Infine, ci ha davvero entusiasmate l’evento DeepsoundMe a cura di Sebastiano Deva. Si tratta di una piattaforma di intelligenza artificiale che ha l’obiettivo di creare esperienze sonore personalizzate, finalizzate al benessere mentale. Si indossa un anello che riceve gli impulsi chimici generati dal cervello, i quali vengono combinati con migliaia di layers musicali, per creare un’esperienza sonora unica, basata sullo stato emotivo del momento vissuto davanti ad un’opera d’arte.
Mostre – Design in Motion
Passiamo ora alle mostre, come anticipato sono state più di 50 le esposizioni prodotte o ospitate da 5Vie, che hanno permesso al pubblico di poter conoscere i lavori di designer e studi da tutto il mondo.
Tra le più interessanti a nostro avviso ci sono state:
- Design Made in Hong Kong a cura dell’Istituto Italiano di Cultura a Hong Kong;
- Line of Marble a cura del Cluster Portugal Mineral Resources and Assimagra – Portuguese Mineral Resources Association che ha valorizzato l’utilizzo della pietra portoghese associata al design;
- il lavoro di Zavantem Ateliers, composto da 13 studi creativi del Belgio, curato dall’architetto Lionel Jadot;
- le due collettive Roots to Matter e Matter to Dream: la prima ha sviluppato una riflessione sulla pratica del design nel suo legame con i progettisti, la seconda invece ha esplorato il tema della ricerca della materia con i lavori realizzati da designer, tra cui Martina Guandalini, Celo1, Rou Materiaal e The Art Flower Maker.
@Travel On Art, SIAM – Matter to Dream
Conferenza – Beyond the Digital Renaissance
Negli ultimi anni, la blockchain ha completamente stravolto alcuni settori dell’economia mondiale, tra questi anche quello artistico. La Crypto-Art sta rivoluzionando il mercato dell’arte come quasi nulla ha fatto prima d’ora, trasportando prima di tutto la fisicità dell’opera d’arte nel mondo digitale.
Se ne parla da tanto certo, ma in Italia in realtà sono ancora tanti i dubbi, gli interrogativi e soprattutto l’assenza di conoscenza di questo mondo da parte di tantissimi professionisti del settore artistico-culturale.
Che non sia necessario sposare la causa è certo, ma è altrettanto certo che un fenomeno così impattante a livello globale sul mercato debba essere studiato prima di tutto, per essere capito.
5Vie quindi ha deciso di dedicare un’intera conferenza invitando esperti di fama mondiale per parlare di arte, digitale e nuove tecnologie. Una conferenza più che mai necessaria, per potersi avvicinare al mondo della Crypto-Art.
La conferenza è stata moderata da Luisa Ausenda de Barreto, esperta di Crypto Art e international project manager di Galleria Continua. Hanno partecipato artisti di digital art come Skygolpe e Andrea Bonaceto, Pablo Rodríguez Fraile e Desirée Casoni collezionisti di arte digitale, Leonardo De Rossi lecturer per la Digital Transformation in Bocconi, Serena Tabacchi co-founder del Museum of Contemporary Digital Art di Londra e altri.
@Travel On Art, Conferenza – Beyond the Digital Renaissance
Oltre a spiegare come funziona il mercato della Crypto-Art si è cercato di rispondere alla fatidica domanda se il mercato dell’arte digitale sia da considerare una bolla o una vera e proprio rivoluzione, o meglio un rinascimento 2.0.
Non solo il tema finanziario, ma soprattutto temi come l’accessibilità e la democratizzazione dell’arte sono un pilastro fondamentale sia per chi crea, che per chi investe in Crypto-Art. Non si tratta infatti solo di nuove opportunità economiche, ma soprattutto di creare una community di persone che condividono gli stessi ideali. Un punto di vista decisamente interessante, dato che gran parte del dibattito attuale sulla blockchain si focalizza esclusivamente sull’aspetto finanziario, tralasciando spesso l’aspetto più “umano”.
Ovviamente, le risposte agli interrogativi iniziali non possono essere definitive e il mercato della Crypto-Art è ancora ricco di enormi potenzialità, alcune già sviluppate, altre completamente da implementare, ma la prima cosa da cui partire per chi si sta avvicinando ora a questo tema è lo studio e l’approfondimento della blockchain, senza il quale è impossibile poter comprendere davvero le evoluzioni possibili dell’arte digitale.