10 mostre d’arte contemporanea da non perdere a novembre 2023
Novembre è quel mese dell’anno in cui la giornata si accorcia irreversibilmente e la meteoropatia cavalca a tutta velocità, alimentata dal grigio e dalla pioggia diffusi. Ma niente panico, esiste un modo per combattere questo mood opaco: rifugiarsi nei musei!
Nelle prossime settimane i musei diventeranno il tuo luogo preferito e fidati se ti diciamo che non potrai che esserne felice. Sulla base dei nostri recenti tour artistici, abbiamo stilato la nostra lista delle 10 mostre d’arte contemporanea da non perdere a novembre 2023 e siamo davvero entusiaste di ciò che abbiamo visto!
Indice
Mostre d’arte contemporanea novembre 2023: gli appuntamenti imperdibili
Il nostro viaggio alla scoperta delle mostre d’arte contemporanea da non perdere a novembre 2023 si sviluppa tra Milano, Venezia, Torino, Bologna, Firenze e Roma. Ci siamo immerse tra fotografie in bianco e nero, illustrazioni, invasioni fotografiche e di poster art e installazioni audiovisive: si tratta di un’esperienza artistica tra diverse forme di linguaggio, per arricchire il nostro sguardo e la nostra mente. Ecco quindi quali sono gli appuntamenti che ti consigliamo di segnare in calendario per i tuoi prossimi weekend o gite fuori porta a novembre.
Don McCullin – Palazzo Esposizioni
Fino al 28 gennaio 2024 a Palazzo Esposizioni a Roma.
Ingresso da martedì a domenica 10-20 e il costo del ticket è di 14,50 euro.
Una premessa è d’obbligo da parte nostra: Don McCullin è uno tra i nostri 10 fotografi preferiti, quindi appena abbiamo saputo della sua mostra a Roma eravamo entusiaste.
Quella a Palazzo Esposizioni è la prima grande retrospettiva in Italia e ad oggi la mostra più ampia dedicata a questo straordinario fotografo britannico, riallacciandosi idealmente e approfondendo quella della Tate Britain del 2019.
Considerato da molti un autentico eroe del fotogiornalismo, McCullin da oltre sessant’anni lavora come documentarista in gran parte del mondo, sviluppando una capacità di osservazione che si esalta durante l’azione e in ambienti che lo hanno spinto fino ai suoi limiti (quindi no, non è vero che quando scatta si estrania tutto, basta leggere le sue interviste per capirlo).
Con oltre 250 scatti, questa mostra è suddivisa in 6 sezioni tematiche: esordi – guerra e conflitti – immagini documentarie del Regno Unito – immagini documentarie dell’estero – paesaggi e nature morte – l’Impero Romano.
In particolare quest’ultima sezione si racconta un progetto più recente: McCullin si è dedicato ad una “indagine fotografica culturale, architettonica e storica“, esplorando i resti dell’Impero romano nell’area del Mediterraneo meridionale. Per noi è stata forse la sezione più debole, ma parlando di McCullin siamo sempre su livelli altissimi.
Invece le fotografie dedicate ai paesaggi sono strazianti: traspare tutta la sua necessità di allontanare dalla mente ciò che ha visto e affidarsi alla natura. E per quanto riguarda i reportage di guerra e nel Regno Unito, fatichiamo sempre a trovare le parole, per questo useremo le sue:
“Ci tengo che la gente guardi le mie foto. Non voglio che non siano accettate perché la gente non ce la farebbe a guardarle. Spesso sono immagini di atrocità. Ovvio che lo sono. Ma quello che voglio è dare una voce a coloro che compaiono nelle foto. Voglio che quella voce persuada davvero le persone a indugiare un po’ di più davanti alle foto affinchè non se ne distolgano con un ricordo minaccioso, ma consapevoli di un obbligo. Penso però che il rischio di una inerte acquiescenza sia sempre presente. Questa è la vera cosa contro cui bisogna lottare. Non se ne esce vincitori, però si può contribuite a contrastare questo atteggiamento.”
Una mostra densa, dolorosa, lucida e catartica, ma vale la pena fare come dice, e non voltare lo sguardo.
Boris Mikhailov. Ukrainian Diary – Palazzo Esposizioni
Fino al 28 gennaio 2024 a Palazzo Esposizioni a Roma.
Ingresso da martedì a domenica 10-20 e il costo del ticket è di 14,50 euro.
Rimanendo a Palazzo Esposizioni a Roma, ti consigliamo di proseguire la tua visita (o di tornare, conservando il biglietto, perché vedere due mostre del genere nello stesso giorno può essere impegnativo) per la mostra Boris Mikhailov: Ukrainian Diary.
Questa mostra è un vero appuntamento con la storia perché Mikhailov non solo è considerato uno degli artisti più influenti dell’Europa dell’Est, ma in oltre cinquant’anni ha prodotto e collezionato un corpus di opere straordinario, esplorando numerosi temi sociali e politici.
Il suo lavoro ha toccato tantissimi linguaggi: pittura, performance, fotografia, ma mantenendo intatto il suo focus, cioè l’Ucraina dal crollo dell’URSS in poi.
Questa mostra nello specifico riunisce oltre 800 immagini, dalle sue prime opere fino alle più recenti: il suo lavoro è articolato in circa 20 serie, realizzate tra il 1965 e gli anni duemila. Dopo che l’abbiamo visitata, possiamo confermarti il nostro grande sì!
Favoloso Calvino – Scuderie del Quirinale
Fino al 7 aprile 2024 alle Scuderie del Quirinale a Roma.
Ingresso tutti i giorni dalle 10-20 e il costo del ticket è di 18,50 euro.
Siamo sempre a Roma, ma questa volta cambiamo location e ci spostiamo alle Scuderie del Quirinale per la mostra che celebra il centenario della nascita di Italo Calvino.
“Il barone rampante”, ” Il visconte dimezzato”, “Lezioni americane”: Calvino fa parte della nostra vita fin da quando siamo ragazzine e i suoi libri non sono stati solo ispirazioni, ma compagni di viaggio. Per questo ci siamo approcciate alla mostra con una certa emozione, speranzose di riscoprire un po’ della meraviglia dell’infanzia.
“Favoloso Calvino” non è solo una mostra, ma un omaggio alla straordinaria complessità dell’immaginario calviniano che, per essere raccontato, richiede centinaia di sfumature; e sono oltre 400 i prestiti di cui si avvale, per costruire un ritratto davvero fedele alla sua visionarietà.
Dal suo legame profondo con i paesaggi della Liguria alla scelta di aderire al PCI, dalle amicizie con artisti come Emilio Isgrò ai tarocchi: quest’esperienza del “mondo come opera d’arte” è così ricca che ti consigliamo di ritagliarti qualche ora per visitarla. Per noi è stato un pomeriggio di grande felicità!
Leggi anche: Guida all’arte contemporanea a Roma!
Sarah Sze. Metronome – OGR
Dal 3 novembre 2023 fino all’11 febbraio 2024 a Officine Grandi Riparazioni a Torino.
Ingresso gratuito e visita al Binario 1, OGR Torino.
L’ascesa dell’artista statunitense Sarah Sze è stata straordinaria: classe 1969, è emersa sulla scena artistica americana all’inizio degli anni Duemila, diplomandosi alla School of Visual Arts di New York e ricevendo una borsa di studio MacArthur «genius» nel 2003, fino a rappresentare gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia.
Sze da diversi anni approfondisce i modelli scientifici come strumenti per misurare il tempo e lo spazio e per spiegare il mondo naturale. Questa nuova installazione realizzata a Torino sfida la staticità della scultura e rimodella il costante flusso di informazioni tipico della contemporaneità.
La grandezza di Sze sta proprio nella sua capacità di rielaborare la grande quantità di narrazioni visive che invadono costantemente la nostra quotidianità, causandone un consumo precoce e talvolta superficiale. Una mostra attuale? Il termine giusto è necessaria!
André Kertész – Camera
Fino al 4 febbraio 2024 a Camera a Torino.
Ingresso tutti i giorni dalle 11-19 e il costo del ticket è di 12 euro.
Quando pensiamo a Kertész, la prima frase che ci viene in mente è quella che è stata pronunciata da Henri Cartier-Bresson: “Tutto quello che abbiamo fatto, o che abbiamo intenzione di fare, Kertész lo ha fatto prima”.
Capace di trasformare il quotidiano in straordinario, André Kertész ha saputo sviluppare uno sguardo poetico, accarezzando la semplicità e rendendola qualcosa a cui accostarsi con meraviglia.
La mostra in corso a Camera a Torino propone un percorso composto da centocinquanta immagini che ripercorrono tutta la sua carriera, in collaborazione con la Médiathèque du patrimoine et de la photographie (MPP) di Parigi, seguendo delle tappe biografiche precise.
Dai primi scatti amatoriali in Ungheria, suo paese d’origine, alle icone di Parigi degli anni ’20-’30, dai capolavori assoluti realizzati nello studio dell’artista Piet Mondrian fino ai suoi anni negli Stati Uniti, improntati ad una costante ricerca: un viaggio immersivo alla scoperta di un talento che non ha mai smesso di coltivare il suo sguardo.
Anish Kapoor. Untrue Unreal – Palazzo Strozzi
Fino al 4 febbraio 2024 a Palazzo Strozzi a Firenze.
Ingresso tutti i giorni dalle 10-20 e il costo del ticket è di 16 euro.
Abbiamo visto diverse opere e mostre di Anish Kapoor, il grande rivoluzionario della scultura contemporanea: la maggioranza all’estero, ma l’ultima a Venezia è stata un’esperienza che non dimenticheremo facilmente.
Se non ti è mai capitato di vedere dal vivo le sue opere, non perdere l’occasione di andare a Palazzo Strozzi a Firenze per immergerti nel percorso espositivo di “Anish Kapoor. Untrue Unreal”, che coniuga opere storiche e più recenti.
Questa mostra mantiene intatta la vocazione di Palazzo Strozzi di far interagire le opere con gli spazi, ma anche con i visitatori: in questo caso installazioni monumentali si mescolano ad ambienti più intimi e densi. Menzione d’onore per la sala della mostra dedicata al confronto con la corporeità e la materia organica, in cui le opere “First Milk” e “Today You Will Be in Paradise” mettono in “crisi” gli stessi sensi del visitatore.
Noi non vediamo l’ora di andarci!
Marcel Duchamp e la seduzione della copia – Guggenheim
Fino al 18 marzo 2024 alla Collezione Peggy Guggenheim a Venezia.
Ingresso da tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle 10-18 e il costo del ticket è di 17 euro.
Tra la mecenate statunitense Peggy Guggenheim e Marcel Duchamp c’è stata una profonda amicizia e anche un sodalizio: per questo siamo particolarmente felici che alla Collezione Peggy Guggenheim a Venezia sia stata inaugurata la mostra “Marcel Duchamp e la seduzione della copia“.
Si tratta della prima personale che il museo dedica a Duchamp, con circa 60 opere iconiche, come “Scatola in una valigia”, provenienti anche da prestigiose istituzioni museali sia italiane che americane.
Qual è il focus di questa mostra? Duchamp ha dimostrato che, riproducendo i suoi lavori originali anche con tecniche e dimensioni differenti, il risultato finale agli occhi dei visitatori rimane il medesimo. La mostra, divisa in più sezioni, presenta infatti i tantissimi approcci adottati da Duchamp per duplicare le proprie opere senza mai cedere alla copia pura e semplice.
Infestazione di CHEAP – MAMbo
Fino al 17 dicembre 2023 al MAMbo di Bologna.
Ingresso martedì e mercoledì dalle 14 alle 19, giovedì dalle 14 alle 20 e venerdì/sabato/domenica dalle 10 alle 19 e costo del ticket di 6 euro.
Se parliamo di CHEAP, è inutile dire che per noi è un immenso sì sotto ogni punto di vista. Negli ultimi 10 anni CHEAP ha svolto un lavoro straordinario sia dal punto di vista del concetto di arte pubblica effimera, in particolare con la poster art, sia dal punto di vista dei contenuti affrontati, transfemministi, politici, urgenti, necessari.
Da ottobre CHEAP arriva al MAMbo di Bologna per celebrare, come hanno scritto, un decennale all’insegna del sabotaggio come pratica artistica trasformativa.
Al MAMbo, fino al 17 dicembre, è possibile scoprire installazioni di lavori già realizzati da CHEAP in chiave site specific (dall’archivio fotografico alla traduzione dei poster informati diversi). Non si tratta però di un allestimento classico in una sala deputata: lo stile di CHEAP emerge anche dalla scelta di disseminare le opere tra spazi espositivi e non, come i bagni!
Un appuntamento imperdibile per prendere parte ad una ribellione collettiva urbana, nata a Bologna, ma destinata a infestare tutto il mondo (o almeno noi lo speriamo)!
Paolo Pellegrin – Le Stanze della Fotografia
Fino al 7 gennaio presso Le Stanze della Fotografia a Venezia.
Ingresso da tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle 11-19 e il costo del ticket è di 14 euro.
Tra le mostre d’arte contemporanea da non perdere a novembre 2023, abbiamo inserito vari appuntamenti con grandi nomi della fotografia internazionale. Ora però vogliamo condividere un’altra mostra dedicata alla fotografia e questa volta il protagonista è Paolo Pellegrin, grande testimone della contemporaneità.
Legato alla nota agenzia internazionale Magnum Photos dal 2001, Pellegrin ha vinto numerosi premi internazionali, con esposizioni che hanno scandito la sua crescita autoriale: una di queste è proprio “L’orizzonte degli eventi“, visitabile presso Le Stanze della Fotografia.
Si tratta di un percorso espositivo con oltre 300 scatti che ripercorrono un periodo storico preciso, dal 1995 al 2023: è incluso anche un reportage sull’Ucraina che viene esposto per la prima volta. Si possono vedere servizi realizzati in zone di conflitto, come Iraq e Gaza, ma anche alcuni dei suoi più importanti progetti che affrontano urgenti tematiche ambientali, come gli incendi in Australia, lo tsunami in Giappone e lo scioglimento dei ghiacciai in Antartide.
Grazie allo sguardo di Paolo Pellegrin possiamo viaggiare in diverse parti del mondo, mettendo in discussione le nostre consapevolezze e diventando esseri umani più capaci di cogliere che quello che ci circonda da vicino è sempre e intimamente collegato a ciò che ci sembra lontano.
Vincent Van Gogh – Mudec
Fino al 28 gennaio 2024 al Mudec a Milano.
Ingresso lunedì dalle 14.30 alle 19.30, martedì/mercoledì/venerdì/domenica dalle 9.30 alle 19.30 e giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30. Il costo del ticket è di 18 euro.
Chi di noi non ha studiato alle scuole medie “La notte stellata” di Vincent Van Gogh? Il pittore olandese è probabilmente uno degli artisti più conosciuti in assoluto, ma a volte il racconto che ne viene fatto risulta piatto.
La mostra “Vincent van Gogh. Pittore colto” al Mudec di Milano è un’occasione per riscoprire Van Gogh da angolazioni differenti, a tratti quasi inedite. Attraverso un percorso che è sia cronologico che tematico, l’esposizione delle sue opere mette in evidenza due temi di profondo rilievo che sono la sua passione per i libri e la fascinazione per le stampe giapponesi.
Questa mostra è possibile grazie alla collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo, nei Paesi Bassi, che possiede una straordinaria collezione di dipinti e disegni del pittore olandese, seconda solo a quella del Van Gogh Museum di Amsterdam (la cui visita è un’esperienza assolutamente straordinaria che noi ripeteremmo ogni volta che siamo ad Amsterdam).
Dal museo olandese provengono circa 40 delle opere esposte, tra cui straordinari capolavori come gli studi di teste e figure per “I mangiatori di patate”: se ami le opere di Van Gogh e pensi di sapere tutto di lui, questa mostra è un viaggio molto interessante da scoprire!