Mostra di Galileo a Padova: quando l’antico incontra il contemporaneo

Genio e rivoluzionario: grazie alla mostra di Galileo a Padova abbiamo scoperto che il grande scienziato toscano era anche ipocondriaco, appassionato di musica e con un occhio particolare per il business. Rivoluzione Galileo che c’entra però con l’arte contemporanea, ci chiederai tu? Molto più di quanto si possa immaginare: questo percorso artistico e storico, alla scoperta di una delle personalità che ha cambiato per sempre il corso degli eventi, ha il grande merito di aver fatto dialogare arte e scienza, antico e contemporaneo. Se hai voglia di scoprire tutto quello che si nasconde tra le sale di Palazzo del Monte di Pietà, ti consiglio di continuare a leggere la nostra piccola guida.

Mostra di Galileo a Padova: guida alla visita

Situata in pieno centro storico, e precisamente in piazza Duomo, la mostra di Galileo a Padova continuerà fino al 18 marzo e chi è appassionato di arte o di scienza non può assolutamente rinunciare a questo appuntamento. Il costo del biglietto di ingresso è di 12 euro ed è comprensivo dell’audioguida, assolutamente necessaria per comprendere la natura degli oggetti esposti. Noi abbiamo avuto la fortuna di essere state accompagnate ancora una volta dalla dottoressa Alessia Vedova, che già ci aveva portato per mano alla scoperta della mostra sulle Secessioni a Rovigo. Poter visitare Rivoluzione Galileo con una persona non solo preparata, ma anche appassionata al suo lavoro, è un plus che ha sicuramente contribuito al successo di questa esperienza di visita.

Partiamo dall’inizio: questa mostra è iniziata con un focus specifico sulla vita di Galileo e in particolare sulla sua formazione. Lui stesso ha sempre ribadito che “la matematica è l’alfabeto con cui Dio ha scritto l’universo” e così ha voluto dimostrarlo nei suoi anni votati alla ricerca. Un uomo che ha fatto della sua vita un concentrato esplosivo di interessi: dalla musica alla medicina, senza dimenticare l’astronomia e la letteratura. Grazie a questo suo amore per il sapere, il mondo non è più stato lo stesso e il percorso espositivo evidenzia perfettamente questa condizione mostrando come veniva considerato il cielo prima degli studi del grande genio toscano: ritenuto immobile ed incorruttibile, poteva essere profondamente toccato solo dall’intervento divino.

mostra galileo padova

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Il cielo di Galileo non ha nulla in comune a quello di altri suoi noti predecessori: le sue scoperte infatti hanno segnato la fine di un’epoca, rivelando quanto potesse essere determinante la figura dell’astronomo. Il passaggio dall’osservazione all’esperienza è stato completamente rivoluzionario: proprio per questo lo studioso originario di Pisa è stato definito come uno dei padri di tutta la scienza moderna. Cambiare il corso degli eventi però può provocare conseguenze inattese, molto spesso non positive: lo scontro tra Galileo e la Chiesa Cattolica è stato uno scontro tra due visioni antitetiche ed è stato lo scienziato ad uscirne sconfitto. Almeno per alcuni anni: la verità prima o poi si palesa, nella sua essenza, e dalla sconfitta si è passati ad una consacrazione unanime.

Chi era Galileo Galilei?

Uno degli aspetti che più ci ha colpito della mostra è stato poter scoprire nuovi aspetti della vita del grande genio toscano. Quando ne senti parlare infatti, il focus è uno soltanto: un personaggio che ha rivoluzionato il mondo con le sue scoperte. Ma chi era Galileo uomo? Innanzitutto era ipocondriaco, un padre estremamente rigido e dotato di una spiccata qualità da odierno business man: ora entriamo nel dettaglio.

Il padre Vincenzo era un musicista, ma con quel lavoro non guadagnava molto, così fu spinto dalla moglie ad abbandonare la sua passione che però trasmise ai figli: per questo motivo la musica ha avuto un ruolo così importante nella vita di Galileo. Importante sì, ma non tanto da poterne fare un mestiere. Una volta diventato docente, il suo desiderio di guadagnare il denaro sufficiente per potersi pagare una grande casa e gli attrezzi necessari ai suoi esperimenti lo ha spinto a dedicarsi ad ogni forma di commercio: pillole, compassi e lezioni private a studenti provenienti da altri atenei.

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L’amore per la conoscenza però si sposava anche all’amore per il vino e per la vita lieta: un uomo che sapeva anche divertirsi, ma come padre è stato tutto il contrario. Rigido e categorico, Galileo ha costretto entrambe le figlie ad andare in convento. Non solo un genio, ma anche un uomo complesso e controverso, sempre pronto a cogliere le opportunità che la vita gli metteva davanti: amico di tutti e non casualmente, Galilei ha saputo sfruttare le sue conoscenze per trasformare le necessità altrui in fonti di guadagno e quindi di ricerca.

Un esempio è stato il cannocchiale inventato non da lui, bensì da un ingegnere olandese: intravedendo immediatamente le grandi potenzialità di questo strumento, il genio toscano decise di farsene inviare uno e lo propose al Doge per farselo finanziare, facendolo passare ovviamente come un progetto di natura militare. Un uomo dalla mente sopraffina, capace di intessere rapporti con tutti, tenendo sempre chiaro il suo obiettivo: andare oltre ai dettami precostituiti, dedicandosi alle ricerche con una passione e una dedizione da autentico fuoriclasse. Grazie alla mostra di Galileo a Padova abbiamo scoperto tanti retroscena della sua vita che ci hanno permesso di cogliere ancora di più le sue fragilità umane e i suoi irresistibili traguardi.

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Rivoluzione Galileo: la bellezza di un dialogo tra antico e contemporaneo

Quando siamo state invitate a questa mostra e abbiamo letto il programma non abbiamo avuto dubbi: era un’opportunità unica per assistere ad un dialogo curato tra antico e contemporaneo. Prima di parlarti delle opere che più ci hanno colpito vogliamo sottolineare due aspetti che abbiamo apprezzato particolarmente di Rivoluzione Galileo: innanzitutto sono stata organizzati numerosi workshop per bambini e ragazzi delle scuole. Non solo elementari, medie e superiori, ma anche le scuole d’infanzia sono state coinvolte attivamente, trasformando i piccoli visitatori in nuovi interpreti del cielo stellato. Come sai il rapporto tra l’arte e i bambini ci sta particolarmente a cuore, per questo vogliamo sottolineare quanto sia stato positivo scoprire l’attenzione che viene rivolta al pubblico più giovane, valorizzandolo in modo speciale. Il secondo aspetto riguarda lo studio delle luci e dei colori dei pannelli: l’allestimento è stato curato nei minimi dettagli e non deve essere stato affatto semplice. Opere monumentali del passato e autentici cimeli del presente hanno dialogato l’uno con l’altro senza mai far risultare il percorso espositivo noioso o casuale.

Ma ora entriamo nello specifico: sono stati tantissimi i capolavori che hanno attirato la nostra attenzione. Per questo motivo abbiamo deciso di proporti una piccola lista delle opere che ci hanno conquistato:

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  • la prima opera che troverete appena varcata la soglia della porta è “Laboratory for a New Model of the Universe“, realizzata nel 2006 da Anish Kapoor. Se l’incanto e la bellezza avessero una forma sarebbe quella di questo capolavoro d’arte contemporanea;
  • L’origine della Via Lattea” di Pieter Paul Rubens che racconta l’interpretazione mitologica della Via Lattea. La leggenda vuole che Giove avesse deciso di regalare l’immortalità a suo figlio Ercole e per farlo aveva chiesto alla sposa Giunone di allattarlo al seno: il piccolo Ercole afferrò il seno con un tale forza che alcune gocce di latte schizzarono fuori, dando vita alla Via Lattea;
  • Autoritratto in veste di astronomo” di Luca Giordano ha conquistato la nostra attenzione per l’intensità dello sguardo del protagonista: Giordano infatti ha mostrato come l’astronomo inizialmente non potesse vivere in modo dignitoso del suo lavoro, ma fosse costretto alla povertà;
  • Non meno affascinante la fotografia ibrida scattata da Michael Najjar e intitolata “Orbital Ascent” che raffigura il lancio di uno shuttle con il fumo che avvolge la foresta della Guyana francese: il livello di dettagli è assolutamente da lasciare senza fiato;
  • un’altra opera centrale di questa mostra è Il Sole di Giuseppe Pellizza da Volpedo, tra i principali esponenti del Divisionismo, che è riuscito ad interpretare l’influenza di Galileo non solo nel campo scientifico, ma anche artistico;
  • impossibile non citare l’olio a tempera su tela di Gaetano Previati, intitolato “La danza delle Ore“, che è stato scelto anche come copertina del catalogo: un’interpretazione delicata e armonica delle scoperte scientifiche di Galileo;
  • l’ultima chicca che abbiamo tenuto volutamente per ultima è stata realizzata da Giacomo Balla e si intitola “Mercurio che passa davanti al Sole visto dal cannocchiale” che rappresenta un fenomeno realmente avvenuto il 7 novembre 1914 dalle ore 12:02, ossia il passaggio di Mercurio sul Sole.

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mostra galileo padova

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Ci sarebbero moltissime altre opere da citare e per gli amanti dei fumetti e del cinema sono previste altre sorprese, ma non possiamo e non vogliamo svelarti proprio tutto. L’ultima informazione che ci teniamo a darti riguarda la possibilità di assistere alla performance teatrale “Vita di Galileo”: gli spettacoli si terranno in certi orari prestabiliti solo la domenica e sono stati organizzati dall’Associazione Culturale Zagreo. Se dopo aver letto la nostra piccola guida della mostra di Galileo a Padova hai voglia di progettare un weekend fuori porta hai ancora un mese per visitare questa esposizione tra arte e scienza: a breve ti proporremmo anche un itinerario ad hoc su questa splendida città veneta perciò non ti resta che prendere il calendario e prepararti a partire 😉

 

2 commenti su “Mostra di Galileo a Padova: quando l’antico incontra il contemporaneo

  1. Caterina ha detto:

    Mostra bellissima che ho apprezzato dalla prima all’ultima sala.
    Bello anche il vostro post che coglie la parte dedicata al contemporaneo e in relazione con la figura e le scoperte di Galileo.

    1. Anastasia Fontanesi ha detto:

      Grazie mille Caterina, ci fa molto piacere il tuo feedback! Anche noi abbiamo amato questa mostra dalla prima all’ultima sala, un percorso davvero ben fatto ed entusiasmante! 🙂

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