Supertramp: in viaggio con Simone Piccini
Uno zaino, uno strumento musicale, tante certezze lasciate e nuovi paesi da scoprire: questa è la storia di Simone Piccini, meglio conosciuto come Wanderhang (così lo trovate sui social e sul suo blog).
Poco più 30 anni e un sogno che ha deciso finalmente di seguire, lasciandosi tutto alle spalle: fare il giro del mondo senza aerei. Allora è partito da Arezzo, la sua città con l’obiettivo di raggiungere l’Australia via terra, passando per mezzo mondo e lasciandosi guidare soltanto dalla strada. Ogni giorno una nuova esperienza, ogni giorno un’avventura da vivere fino in fondo, perchè alla fine che cosa c’è di meglio che sentirsi vivi?!
Noi abbiamo avuto la fortuna di scambiare due chiacchiere con lui, quando era in Mongolia, nel suo 69° giorno di viaggio e di capire un po’ di più sulla sua esperienza, sui paesi visitati e quelli ancora da scoprire.
@Simone Piccini – Wanderhang.it
[blockquote text=”Sono partito da Arezzo con destinazione San Pietroburgo, poi Mosca e da lì la Transiberiana fino in Mongolia e infine Pechino. Da lì poi proseguirò verso il Giappone, tornerò in Cina e mi dirigerò verso il Sud-Est Asiatico, quindi Vietnam, Laos, Cambogia e Thailandia. La destinazione è l’Australia, che dovrei raggiungere da Singapore. Da qui poi, mi sposterò in sud America. Ho il budget sufficiente per circa 2 anni di viaggio, non ho scadenze, decido il mio viaggio giorno per giorno, vivo con circa 25-30 euro al giorno e non mi sono mai sentito così vivo. ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Simone Piccini – Wanderhang.it
Lasciare il lavoro, la casa, la routine, gli affetti per un periodo di tempo così lungo non è di certo facile, ma tutto questo in confronto alla bellezza del mondo, alla gioia delle nuove scoperte, alla sensazione di non avere costrizioni esterne, non ha paragoni. Per questo abbiamo chiesto a Simone, com’è nata l’idea di fare il giro del mondo senza aerei?
[blockquote text=”Ho sempre amato viaggiare, ma con biglietti di andata e ritorno. Sono arrivato a un punto in cui la routine mi opprimeva e a 38 anni, ho pensato che se volevo dare una svolta alla mia vita, dovevo farlo proprio ora. Certo, pensare di lasciare il lavoro e tutto quello che ha fatto parte della tua vita non è semplice, ma credo anche che a un certo punto cambino le priorità e quello che prima ti sembrava indispensabile, ora non lo è più. ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Simone Piccini – Wanderhang.it
Mentre molti viaggiatori si dirigono già verso il sud America o il Sud-Est Asiatico, la scelta di Simone va un po’ fuori dall’ordinario, partendo dall’Europa e scegliendo la Russia come prima meta. Una scelta di certo intelligente, iniziare con zone del mondo piuttosto tranquille ed evitare di lanciarsi subito nel caos delle città dell’estrema Asia, evitando del tutto invece il Medio Oriente. Ci racconti un po’ del tuo viaggio fino ad oggi?
[blockquote text=”Per ora sto visitando una parte del mondo tranquilla e molto bella, che mi ha davvero stupito. Uno dei momenti più belli sono stati i 4 giorni di Transiberiana, in 3° classe con 53 russi nel mio scompartimento. Ero l’unico europeo e all’inizio pensavo che sarebbe stata un’esperienza dura, in realtà i miei compagni di viaggio si sono rivelati molto socievoli e ottimi amici! Alla fine, facevano a gara per cenare con me. Poi sono arrivato in Mongolia e lì, è scattata la scintilla: un posto unico, autentico in cui natura e ospitalità raggiungono i massimi livelli. Sono qui da 15 giorni ma penso proprio che sfrutterò tutto il mese del visto. Fino ad ora comunque non ho avuto problemi durante il viaggio, ho solo perso alcuni pullman e treni, che mi hanno obbligato ad attese anche di diversi giorni e lì ho pensato che avrei dovuto pianificare meglio, ma in realtà sono felice di come sia andata. Fa tutto parte del gioco!” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Simone Piccini – Wanderhang.it
Un gioco lungo migliaia di chilometri quello a cui Simone Piccini sta giocando e che è già un ricordo indelebile di un’esperienza di vita che in pochi al mondo hanno il coraggio di fare. Sempre che si possa parlare di coraggio perchè in realtà per Simone ci vuole molto più coraggio a rimanere in Italia, come vittime della routine, piuttosto che prendere uno zaino e partire per il giro del mondo:
[blockquote text=”In generale, la paura maggiore di chi viaggia da solo è la solitudine. In realtà io mi sono sentito molto più solo viaggiando con amici, che ora. Viaggiare da soli ti sprona a superare i propria limiti, a esporsi e fare anche nuove conoscenze. Non mi sono mai sentito solo nemmeno per un attimo da quando sono partito. ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Simone Piccini – Wanderhang.it
Non bisogna dimenticare anche che Simone è un blogger e nel suo wanderhang.it raccoglie appunti di viaggio, oltre a foto e video davvero stupendi. Abbiamo chiesto quindi, qual è il suo rapporto con il mondo digitale mentre viaggia:
[blockquote text=”Amo scattare foto e pubblicare gli aggiornamenti del mio viaggio sui social, ma a volte mi pesa, lo sento come un dovere e allora capisco di non doverlo fare, d’altronde non ho un contratto che mi vincola. Di certo non tolgo tempo ad altre attività per pubblicare i miei aggiornamenti, la mia priorità è vivere il momento e il mondo digitale può essere di supporto a questo, ma non può rubarmi tempo prezioso. Ammetto anche però, che mi fa molto piacere ricevere messaggi dalle persone mi seguono! ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
@Simone Piccini – Wanderhang.it
Alla fine della nostra chiacchierata, chiediamo come sempre qual è il paese che ti è rimasto nel cuore fino ad ora:
[blockquote text=”Fino a pochi giorni fa avrei risposto a questa domanda dicendo che era Trakai in Lituania, con una natura ancora selvaggia e tanta, anzi tantissima ospitalità. Ora però rispondo senza dubbio la Mongolia, dove davvero sto lasciando il mio cuore! ” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
Oltre ad averci fatto venire una gran voglia di partire per la Transiberiana e scoprire la meravigliosa Mongolia, siamo anche molto curiose di vedere le prossime tappe del viaggio di Simone, che vi consigliamo di seguire, oltre che per la bellezza dei posti che visiterà, anche per le sue foto, cariche di emozioni e racconti.