Toy Stories: il mondo dei bambini fotografato da Gabriele Galimberti

Il mondo è bello perché è vario: potrà sembrare un luogo comune, ma chi ha la passione per il viaggio va esattamente alla ricerca di questa meravigliosa varietà. In particolare, tutto ciò che riguarda la magica dimensione dei bambini, può regalare riflessioni profonde, partendo proprio da quelli che sono oggetti di uso comune, come i giocattoli. Il progetto fotografico Toy Stories di Gabriele Galimberti ha fatto bingo: un viaggio alla scoperta delle abitudini dei bambini di diversi paesi del mondo, ritratto attraverso le loro esperienze quotidiane.

toys stories gabriele galimberti scatto australia

@Gabriele Galimberti

Toys Stories: storia di un viaggio

Classe 1977 e originario della Toscana, Gabriele Galimberti ha fotografato come giocano i bambini di diverse parti del pianeta, entrando in contatto con un pezzo importantissimo della loro cultura. Ma da dove è nata questa idea? Nel 2010, ha preso la decisione di realizzare il giro del mondo in couchsurfing e ha proposto questa idea a D la Repubblica, ottenendo il contratto per una rubrica settimanale di viaggio. Dopo aver preparato zaino e attrezzatura fotografica, la prima destinazione raggiunta è stata l’Alaska. Ha viaggiato per 512 giorni, visitando 58 Paesi nei cinque continenti ed entrando in contatto con culture tra loro completamente differenti.

Lasciandosi ispirare da uno scatto fatto alla figlia di un amico mentre stava giocando, Galimberti ha capito che sarebbe stato importante ritrarre in ogni paese un bambino o una bambina, di età compresa tra 4 e i 5 anni, mentre si stava intrattenendo con i propri amatissimi giocattoli. Ogni bambino ha la sua storia e per questo motivo ciascuna fotografia è accompagnata da un breve racconto. Tra gli scatti a cui è più affezionato spiccano quelli della piccola Maudy, nata in un villaggio vicino a Kalulushi, in Zambia, che ha trovato per strada una scatola piena di occhiali da sole e li ha trasformati in un gioco insieme ai suoi amici e del texano Noel, che sogna di fare il pilota e si allena giocando con aerei di tutte le dimensioni e un simulatore di volo. Viaggiando in lungo e in largo per il mondo gli è rimasto impresso un dettaglio: nei paesi più poveri i bambini sono meno ossessionati dai loro giochi e non hanno alcuna difficoltà nel condividerli.

Leggi anche: Sebastian Erras, come trasformare i pavimenti in fotografie d’arte

toys stories

Toy Stories non è un semplice progetto fotografico, ma il racconto di alcune storie che ci sono vicine e di altre che si allontanano diametralmente da tutto ciò a cui siamo abituati. Vedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino, attraverso i suoi compagni di gioco quotidiani, regala un punto di vista autentico ed emozionante. Secondo Gabriele, grazie a questo progetto, “ha registrato la gioia spontanea e naturale che unisce i bambini nonostante i loro diversi background. Se il bambino possiede una vera e propria flotta di auto in miniatura o una singola scimmia di peluche, l’orgoglio che hanno è commovente, divertente e stimolante“. L’umanità non ha colore né razza: i piccoli eroi di Toy Stories ci hanno insegnato tanto.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *