Il surrealismo fotografico: 6 artisti imperdibili

Le fotografie di Rodney Smith sono un magnifico esempio di surrealismo fotografico. Nato in opposizione al Dadaismo, questo movimento culturale sposa la dimensione dell’inconscio e del sogno, conferendo loro un ruolo fondamentale. Grazie all’evoluzione digitale, ora il surrealismo mescola con grande eleganza finzione e realtà. Qui vi propongo i nomi di cinque artisti contemporanei che hanno fatto del surrealismo fotografico la propria bandiera.

Erik Johansson

Erik Johansson è un mago. Molti lo definiscono foto manipolatore, quello che è certo è che stupisce con effetti speciali tutti gli spettatori. Giovanissimo e visionario, Johansson sta riscuotendo enorme successo nel mondo del web, rivoluzionando il vecchio modo di intendere la fotografia. Il suo spirito da tardo surrealista digitale è tipico di chi non dimentica l’importanza che l’intellettualizzazione straniante di una immagine iperrealistica affondi le sue radici in una riflessione morale e al tempo stesso estetica. Modificare con l’ausilio delle nuove tecnologie sì, ma evitando sterili virtuosismi: questo è il punto di partenza di Johansson. Artefice di molti autoritratti, i suoi lavori rispecchiano una ironia raffinata che coinvolge paesaggi e persone.

Io non catturo momenti. Catturo idee”: questa è la sua filosofia, che coniuga un sorprendente realismo alla finzione e all’illusione. Una mente creativa e un maestro assoluto del fotoritocco: le immagini elaborate dalla mente di questo rivoluzionario svedese sono piene di allusioni e di giochi di prestigio. Un ossimoro vivente, votato alla contraddizione più pura e affascinante. A me il suo mondo piace parecchio.

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@Erik Johansson

Víctor Enrich

Se avete pensato di poter vedere un grattacielo piegato su se stesso questo è il progetto fotografico che fa per voi: l’autore è l’artista spagnolo Víctor Enrich, specialista delle visualizzazioni in 3D  e laureato in architettura all’Università di Barcellona. Il  progetto si chiama NHDK e parte dal completo stravolgimento fotografico di un edificio (un Hotel per la precisione) di Monaco di Baviera, che è stato distorto  per ben 88 volte.

Come rivelato dallo stesso artista, le foto sono state rielaborate per 88 volte ,con l’edificio che, a seconda dei casi,  è stato inclinato, ruotato, scomposto e persino staccato dalle sue fondamenta. Un lavoro surreale nel quale si sposano alle perfezione la fantasia dell’autore con la ricomposizione 3D delle scene. Il risultato è sorprendente: le immagini sono talmente belle che riescono ad ingannare la nostra mente, facendoci credere che queste inclinazioni estreme possano essere quasi possibili. Un capolavoro.

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@Víctor Enrich

Marc Sommer

Fotografia e surrealismo: un altro tra gli artisti contemporanei più interessanti è Marc Sommer, fotografo autodidatta di origini francesi, attualmente stabile a Strasburgo. I lavori di Sommer sono dei gioielli preziosi, frutto di atmosfere surreali e paradossi visionari. Personaggi ambigui e oggetti strani animano la sua fotografia, raccontando storie misteriose e delicate. Gambe staccate dal busto e orecchie di coniglio che spuntano impertinenti da una tazza per la colazione: il mondo di Sommer invita al divertimento e alla riflessione. Ad ognuno di noi non resta altro che tuffarsi in questa pazzia creativa.

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@Marc Sommer

Jati Pruta Pratama

Visionario ed innovativo, Jati Pruta Pratama e le sue opere raccontano un mondo capovolto. Surrealista e onirico,il designer indonesiano di Jakarta, è autore di immagini visionarie, ottenute piegando virtualmente delle foto di paesaggi ed inserendo elementi e sfondi diversi. Qui la manipolazione si impone con una forza dirompente, inchinandosi però a servizio dell’immaginazione. Non ho mai amato una eccessiva post produzione, ma qui vedo una differenza sostanziale: le immagini di Pratama non hanno l’obiettivo di raccontare forme di vita quotidiana, bensì di costruire nuovi mondi possibili. Un trionfo della creatività e dell’utopia!

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@Jati Pruta Pratama

Jane Long

Raccogliere delle vecchie fotografie risalenti alla prima guerra mondiale e trasformarle in qualcosa di completamente diverso: è possibile? L’artista australiana Jane Long sembra esserci riuscita davvero molto bene. La Long ha infatti deciso di regalare ai tristi e seri protagonisti di alcune vecchie foto una vita diversa, raccontando nuove storie e aggiungendo nuovi colori. Il suo progetto si intitola “Dancing with Costica”, dal nome del fotografo rumeno autore di questi scatti risalenti all’inizio del Novecento.

Il grande talento della Long risiede nel fatto che sia stata in grado di trasferire il mondo interiore di quelle persone in una dimensione esterna, facendolo esplodere in tutte le sue potenzialità. Immaginando queste persone come personaggi di romanzi e di film, l’artista australiana ha creato scenari surrealisti, mescolando tinte noir ad un’atmosfera da sogno.

Bambini seri ed imbronciati sono diventati giocolieri e un uomo in bicicletta un cavaliere moderno in sella al suo destriero. Immaginare nuovi mondi e dare una seconda chance ai propri personaggi: Jane Long è senza dubbio la burattinaia perfetta.

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@Jane Long

Victoria Siemer

L’artista Victoria Siemer, in arte Witchoria, ha incantato il web, specialmente la realtà di Instagram, con le sue manipolazioni concettuali. Originaria di Brooklyn, combina elementi reali a situazioni inconsuete fino ad ottenere delle immagini che rievocano sensazioni ed emozioni uniche.  Nel corso del tempo ha sperimentato, con l’aiuto di photoshop, l’idea dei microcosmi. Guardando la sua galleria Instagram, scoprirete le sue particolarissime tazzine di caffè, animate da minuscoli surfisti a cavallo delle loro tavole e da galassie spaziali colorate.

Per l’artista, queste manipolazioni sono un modo per  risvegliare la creatività, insita in ognuno di noi, creando piccoli mondi alternativi.  Nei suoi ultimi lavori sono i paesaggi a descrivere gli stati d’animo: l’impatto visivo è molto forte ed evidenzia ancora una volta il potenziale espressivo ed emozionale delle immagini, spesso molto più intenso di quello delle parole.

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@Victoria Siemer

 

Category: Fotografia

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