Street artists da non perdere: Banksy, Levalet e Julian Beever
Gli street artists da non perdere sono moltissimi, ma oggi voglio concentrarmi su tre di loro. Innovativi, geniali e famosissimi, Banksy, Levalet e Julian Beever sono conosciuti in tutto il mondo e le loro opere si trovano su muri e strade, porte e tetti.
@Banksy
Nessuno saprebbe riconoscere il suo viso, ma i suoi lavori sono ovunque: lui è visionario, ironico e geniale. Parliamo di Banksy. E’ il maggiore esponente della street art e le sue opere sono spesso a sfondo satirico, politico e sociale. Non si sa quasi nulla della sua vita, se non che è nato e vissuto a Bristol, poi si è spostato a Londra, riempiendo la città dei suoi capolavori.
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Dai muri delle strade, ai grattacieli, dalle gabbie dello zoo ai monumenti storici, la firma di Banksy è diventata un cult. La tecnica che preferisce per le sue opere di guerrilla art è da sempre lo stencil, tratto distintivo del suo lavoro, ora molto utilizzato tra altri artisti di street art. I suoi stencil sono caratterizzati da immagini umoristiche ed efficaci, talvolta accompagnate da messaggi contro la guerra e contro le forme di capitalismo d’assalto.
@Banksy
I protagonisti delle sue opere sono bambini e poliziotti, altalene e scimmie, ciascuno con il proprio valore interpretativo. Oltre ad adesivi e sculture, come la famosa “cabina telefonica assassinata”, Banksy è riconosciuto da tutti per la sua capacità di entrare nei più grandi musei del mondo e appendere le sue opere tra quelle già presenti.
Dalla serie dei graffiti intitolata Rats al murales sulla banda di separazione israeliana, Banksy continua imperterrito il suo contagio in giro per il mondo, non risparmiando alcuno dalla sua critica lungimirante e ironica. Nessuno conosce il suo viso, ma tutti conosciamo il suo stile inconfondibile!
@Levalet
“Il mio lavoro gioca sull’ ambiguità dello stato dell’immagine, su una sorta di effetto trompe-l’oeil. Cerco di fare in modo che stupisca, che non comunichi un messaggio chiaro, ma piuttosto cerco di far discutere sulla mancanza di limiti tra lo spazio del disegno e lo spazio reale, tra la situazione rappresentata e la situazione evocata.”
Queste sono le parole dello street artist francese Charles Leval, conosciuto come Levalet, autore delle opere d’arte visibili sui muri di numerose strade di Parigi. La tecnica di Levalet è diversa da quella di molti suoi colleghi: infatti disegna con l’inchiostro di china dei poster in bianco e nero, soprattutto figure umane a grandezza naturale, che poi incolla sui muri delle strade di Parigi. I personaggi di Levalet sono creati ad hoc, e hanno il fine di interagire con alcuni elementi urbani, come grondaie, condizionatori, finestre e piante.
@Levalet
Prima di realizzare un’opera, Levalet, che condivide spesso le immagini dei suoi lavori sulla pagina Facebook ,vaga per le strade per cercare la sistemazione ideale e per prendere le misure necessarie al disegno della figura; una volta terminato il disegno, torna sul posto per incollarlo sul muro. Un esempio di arte interattiva, stupefacente e quotidiana allo stesso tempo: le figure umane incollate sui muri di Parigi raccontano una storia a cui ciascuno di noi può sentirsi vicino.
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Lo chiamano il pavement Picasso, ma nella realtà il suo nome è Julian Beever ed è considerato uno dei pionieri della 3D Street art. In Italia, più comunemente, quelli come lui sono chiamati madonnari e sono gli artisti che disegnano sui marciapiedi. Questa nuova forma d’arte contemporanea consiste in immagini che stupiscono i passanti, interagendo con loro e coinvolgendoli nell’architettura del disegno.
@Julian Beever
L’effetto è amplificato dall’anamorfismo; le immagini infatti vengono disegnate per terra in modo distorto per avere un effetto tridimensionale se guardato da una determinata posizione, una deformazione calcolata che assume le giuste proporzioni solo se guardate da una precisa angolazione.
Beever è un artista inglese che ha lasciato le sue opere sui marciapiedi di molti paesi, quali Inghilterra, Francia, Belgio, Germania, USA e Australia. In molti dei suoi lavori la tecnica dell’anamorfosi, come si vede, rende bene l’illusione delle tre dimensioni. Io aspetto con ansia che arrivi anche in Italia!