Banksy a Osimo: la mostra che non puoi perderti

Quando abbiamo ricevuto l’invito a partecipare alla nuova mostra di Banksy a Osimo, inizialmente abbiamo avuto qualche timore: come sai la mostra al Mudec di Milano ci ha deluse e temevano che questa esperienza potesse rivelarsi analoga. I nostri viaggi all’insegna della street art ci hanno portato a scoprire tantissimi paesi e città, proprio poche settimane fa siamo state a Bristol, patria del grande street artist inglese, e il nostro amore per i muri si è rivelato sempre più viscerale.

L’arte urbana non è stata pensata per essere esposta nelle teche di un museo, ma deve essere  trovata, toccata e vissuta in tutta la sua essenza. Ma siamo certi che per capire un artista sia sufficiente vedere le sue opere? Soprattutto nel caso dell’arte contemporanea, spesso e volentieri le persone si lamentano di non capirla a fondo, e la mostra di Osimo è l’occasione perfetta per cogliere i principi che animano il lavoro di Banksy: ecco perché ti consigliamo di visitarla.

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banksy a osimo info mostra

From the street to the Museum: perché visitarla?

La street art si vede sui muri e allora perché dovrei visitare una mostra di Banksy realizzata in un museo? Questa è la domanda che più persone ci hanno posto ed è assolutamente comprensibile. Quello che ci sentiamo di dirti è che bisogna cambiare il punto di partenza iniziale: l’emozione che si prova scoprendo un muro che stavi cercando o imbattendoti in un’opera imprevista, è qualcosa di unico e magico che succede solo con l’esperienza diretta outdoor. La mostra di Banksy a Osimo è qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo complementare perché permette di immergersi nel mondo dell’artista inglese, cogliendo quali sono i principi che animano il suo lavoro e le lotte che lo spingono ad essere il geniale comunicatore che è.

banksy a osimo anna

@Irene Ferri, Banksy a Palazzo Campana

Il vero plus di questa mostra che propone 30 opere selezionate, 7 in più rispetto alla mostra BANKSY This is not a photo opportunity di Firenze, è il taglio curatoriale di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli. Entrambi i curatori hanno realizzato delle schede esplicative per ogni immagine, creando un racconto profondo ed estremamente esplicativo di quello che è il linguaggio universalmente riconosciuto di Banksy. Le immagini in mostra infatti sono particolarmente iconiche e di grande impatto visivo e affrontano temi come il capitalismo, la guerra, il controllo sociale e le discriminazioni. 

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In questa mostra potrai comprendere perché Banksy viene riconosciuto come uno degli artisti che rappresenta al meglio lo spirito del nostro tempo grazie alla sua produzione iconografica che ha l’indubbio merito di sollevare interrogativi e sensibilizzare su quelle che sono le principali urgenze sociali e morali della nostra società. Oltre alle 30 serigrafie selezionate, potrai vedere alcune delle sue più celebri citazioni, scritte sui muri, i “black books”originali e i palloncini “I am an imbecile” usati a Dismaland. Una panoramica a 360 gradi che ti porta per mano nella conoscenza di uno dei personaggi più enigmatici e allo stesso tempo mediatici degli ultimi 20 anni: tutti ne parlano è vero, ma sono in pochi a conoscere davvero il suo lavoro e con la mostra di Banksy a Osimo potrai entrare molto più in contatto con la sua vera esigenza artistica.

bansky a osimo serigrafia

@Travel on Art, Banksy a Palazzo Campana

Banksy come promotore di bellezza

Banksy viene sempre accostato ad aggettivi identificativi come provocatorio, audace, ironico, ma in pochi parlano apertamente della bellezza delle sue opere. La sua scelta di usare soprattutto gli stencil non deriva dalla mancanza di capacità o dalla pigrizia, ma semplicemente dal fatto che, per evitare di venire arrestato dalla polizia, ha sempre dovuto intervenire con lavori veloci e puliti e in questo lo stencil si rivela perfetto. Ma i suoi topi, i suoi poliziotti, le sue nonnine sono davvero belli? Assolutamente sì e il curatore Gianluca Marziani ha saputo spiegarlo in modo impeccabile.

Molti di noi purtroppo sono ancora legati ad una dimensione della bellezza aulica, ma la vera bellezza può essere anche violenta e negativa, come molte delle creazioni di Banksy, che però attraverso i suoi soggetti ha saputo stimolare conseguenze concrete e positive all’interno della nostra società. Non è proprio questo talento a definire un artista? Noi pensiamo di sì e questo è un altro motivo per cui ti consigliamo di non perderti la mostra di Banksy a Osimo.

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@Irene Ferri, Osimo

Banksy a Osimo: informazioni tecniche

Dopo averti svelato perché questa mostra merita di essere vista, e soprattutto letta e vissuta, ora vogliamo darti alcune informazioni tecniche. From the street to the Museum è visitabile fino al 7 luglio, nella splendida cornice di Palazzo Campana ad Osimo, e il costo del biglietto è di 8 euro. Questa mostra è autorizzata e non è assolutamente simile o legata a “A Visual Protest. The Art Of Banksy” del Mudec di Milano, bensì a quella di Firenze che è stata curata sempre da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, presentando ben 7 opere in più.  Un altro motivo per venirla a visitare è che si svolge in una piccola città come Osimo che, oltre a vantare un incantevole centro storico, ha deciso di investire sull’arte in modo concreto. Qui potrai vivere a pieno la magica autenticità delle Marche e sentirti a casa: impossibile non partire, vero?


Immagine di copertina Grannies by Banksy

2 commenti su “Banksy a Osimo: la mostra che non puoi perderti

  1. Barbara Piras ha detto:

    La stessa mostra, se non mi sbaglio, adesso è a Cagliari. Non sono ancora andata a vederla perché anche a me sembra strano che opere di street art siano esposte in un museo. Mi sembra sbagliato, il contesto è innaturale. Quello che avete scritto qui però mi spinge a dare una possibilità a questa mostra. Giudicheró solo dopo aver visto. Grazie 🙂

    1. Anna Fornaciari ha detto:

      Ciao Barbara, intanto grazie mille per la fiducia perché il tuo commento ci fa particolarmente piacere! Noi in primis non siamo delle grandi fan delle mostre di street art perché, come hai evidenziato anche tu, snaturare l’opera dal suo contesto di riferimento mina sicuramente la sua efficacia. Nel caso specifico di questa mostra di Banksy, abbiamo apprezzato molto il lavoro curatoriale che ha permesso di creare un percorso di scoperta e riscoperta di un artista ormai molto inflazionato, ma troppo spesso non davvero conosciuto! Non si tratta quindi dell’impatto visivo delle opere, ma della narrazione della vita e del lavoro di Banksy ad aver fatto la differenza. Siamo comunque curiose di avere un tuo riscontro qualora la visitassi 🙂

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