Instagram: quando gli oggetti comuni si trasformano in arte

Scattare una foto e postarla sui social, specialmente su Instagram e su Facebook: che cosa c’è di più normale al giorno d’oggi?

Instagram è lo strumento più interessante da analizzare, forse perché è uno specchio piuttosto realistico della società in cui viviamo e dei modelli che ci vengono propinati. Profili di pseudo artisti, piuttosto incapaci e privi di qualunque capacità di auto analisi, giovani appassionati che si avvicinano alla fotografia per divertimento e artisti veri.

instagram

@Javier Perez

Su Instagram potete trovare qualunque cosa, basta saper cercare bene. Spesso per lavoro o per passione, ci perdiamo a guardare paesaggi meravigliosi e altre volte scopriamo artisti davvero eccezionali: tra questi possiamo citarvi  Javier Perez, Christoph Niemann, Gretchen Roehrs e Virginia Azzurra Di Giorgio, che troverete con il nome “Virgola”.

Nessuno di loro è un fotografo; alcuni sono grafici, altri illustratori e altri ancora web designer, ciò che li accomuna è l’utilizzo di oggetti quotidiani per creare arte. Le loro composizioni artistiche sono il frutto di una ispirazione che parte da uno sguardo attento ai dettagli, memori che non sempre l’arte è figlia di grandi tele e vasi colmi di pennelli.

instagram@Gretchen Roehrs

Perez, Niemann e Di Giorgio si lasciano cullare dall’immaginazione e da ciò che li circonda, raccontando storie di foche che al posto dei denti hanno delle forbici, di ballerine che tengono tra le mani ventagli realizzati con le conchiglie e di mazzi di fiori che esibiscono come boccioli dei pezzi di carta stracciata e appallottolata. La Roehrs invece ha inventato una collezione di moda servendosi di frutta, verdura e ostriche, sostituendo alla seta i petali di rosa. Tra parentesi, l’abito di anguria è un autentico capolavoro!

Queste donne e questi uomini possiedono il talento di saper coniugare  la mente di un adulto ai sogni di un bambino. Guardare un avocado immaginando che sia un pallone da calcio o riconoscere in una conchiglia un ombrellone, non in molti sono dotati di tale sensibilità.

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@virgola

Già nel 1915 Marcel Duchamp utilizzò il termine “ready-made” in ambito artistico, per categorizzare un oggetto comune isolato dal suo contesto, defunzionalizzato e rifunzionalizzato tramite il solo atto di selezione di un artista ad opera d’arte.

Ma in questo caso si tratta di qualcosa di più: a noi piace definirla arte della quotidianità, definizione non certa accademica, ma comunque piuttosto efficace. Così ogni volta che ci perderemo tra i profili Instagram di questi artisti ci sentiremo bambini che viaggiano con la fantasia e magari perché no, gli spicchi del mio mandarino si trasformeranno davvero nelle ali di una farfalla.

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@Christoph Niemann

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