Cheap Festival: un viaggio nella street art di Bologna

Il caso Blu contro la mostra Street Art – Banksy & Co ha gettato Bologna nel caos per settimane, ma la quarta edizione del Cheap Festival non è mai stata messa in discussione. E per fortuna. Dal primo maggio all’otto maggio questo festival si è occupato di far conoscere ed apprezzare il risvolto cartaceo dell’arte di strada. Non più pittura e bombolette, ma un’accattivante street poster art.

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@Cheap Festival

Questo evento ha portato in Italia quasi ottocento artisti provenienti da diversi paesi del mondo, la maggior parte dei quali ha risposto con entusiasmo ad una “call for artist”, mentre sono cinque i famosi street artist internazionali che hanno realizzato cinque progetti site specific sui muri di alcuni quartieri della città. Il tema di quest’anno è molto affascinante, il limite, e le opere selezionate sono state esposte nelle tabelle affissive del Comune. Un autentico racconto urbano: illustrazioni, fotografie, lavori di grafica, ogni forma d’arte cartacea è stata accolta con curiosità! Le venticinque bacheche affissive di via Indipendenza e piazzetta San Giuseppe sono diventate il supporto per gli altrettanti poster realizzati dagli street artist protagonisti di questo festival.

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@Travelonart

I cinque street artist internazionali che hanno partecipato al Cheap Festival sono il collettivo Mentalgassi, il collettivo Sbagliato, Andreco, Carne e i francesi Leo&Pipo. Ognuno di loro si è occupato di una zona precisa della città, tutti nella periferia nord di Bologna, ecco i progetti:

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  • il collettivo Mentalgassi è intervenuto nello storico quartiere di San Donato, precisamente in Via Aldo Moro. Questo trio di talentuosi artisti tedeschi condivide una forte passione per le nuove tecnologie multimediali e da qui nasce il desiderio di sviluppare una tridimensionalità. La struttura plasmata è la zona d’accesso ai parcheggi coperti della Regione, vicino ai grossi edifici della Fiera di Bologna. Questo luogo ha subito una trasformazione eccezionale, grazie all’utilizzo di installazioni, strutture semisferiche ed altri elementi di arredo urbano;

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@Michele Lapini

  • l’Istituto Superiore Aldini Valeriani Sirani, in via dell’Arcoveggio, ha ospitato invece il collettivo Sbagliato. Gli street artist romani hanno lavorato sulle facciate esterne, creando luoghi impossibili. La loro ricerca artistica passa attraverso la passione per l’architettura, la fotografia e la grafica: un dialogo aperto con la città e con il suo tessuto urbano. Porte, varchi e finestre sono stati trasformati, ricevendo una nuova vita. Noi abbiamo avuto la fortuna di vederli al lavoro e siamo rimaste davvero stupite dal risultato: l’antico che si sposa al moderno, creando un varco spazio temporale;

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@Travelonart

  • dal 4 all’8 maggio Bologna ha visto al lavoro anche Andreco, impegnato nella realizzazione di pittura su muro e poster stampati in digitale. La sua opera segue un filo conduttore preciso: COP21, la conferenza internazionale sull’ambiente di Parigi. Ed è proprio la ricerca di un equilibrio tra lo spazio urbano e il paesaggio naturale ad ispirare l’artista romano nella sua opera realizzata sul muro di cinta dell’Autostazione in Viale Masini;

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@Travelonart

  • il friulano Carne ha lavorato con plottaggi fotografici sulla Torretta Enel di via San Donato 158, di fronte al Casalone. Carne è da sempre legato al fascino dei luoghi abbandonati, scelti per la loro storia e per soddisfare il gusto della scoperta. Il suo universo simbolico si fonda sulla contrapposizione tra il bianco e il nero, arricchito dall’uso di plottaggi fotografici incollati poi al muro. Qui vedete Carne in piena fase d’inizio dei lavori; nonostante il traffico cittadino, la sua concentrazione era assoluta. Ci siamo sedute nel parco di fronte e lo abbiamo ammirato durante la prima fase di realizzazione dell’opera: uno spettacolo emozionante,

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@Travelonart

  • il duo francese Leo&Pipo dal 6 all’8 maggio è intervenuto sui due edifici di fronte al Paladozza, precisamente in Piazza Azzarita. La storia di questi due artisti è molto interessante: entrambi nati nella Val de Marne, si sono poi trasferiti a Parigi. La totale freddezza delle relazioni umane che caratterizza la capitale francese li ha spinti a reagire intervenendo nello spazio urbano. La loro street art è un modo per esorcizzare l’anonimato a cui le persone sono spesso costrette in una grande metropoli.  Incollare sui muri le foto di persone comuni, scontornate e ingrandite, ed installate con la tecnica del paste up: un’opera che non può certo passare inosservata.  Purtroppo per noi, loro sono stati gli ultimi ad iniziare i lavori e non abbiamo avuto modo di incontrarli di persona, ma ci siamo consolate con queste splendide opere realizzate dal grande artista Levalet durante la scorsa edizione del festival! Non perdetevi Bologna in questi giorni!

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2 commenti su “Cheap Festival: un viaggio nella street art di Bologna

  1. Cheap Festival ha detto:

    Grazie mille per l’articolo!
    Una piccola precisazione: l’ultima fotografia ritrae un’opera di Levalet, realizzata dallo street artist francese nella scorsa edizione del festival.
    Leo & Pipo sono invece intervenuti nei due edifici accanto, scegliendo come soggetto una ballerina classica.
    =)

    1. Anna Fornaciari ha detto:

      Sì infatti lo abbiamo specificato nell’ultima parte dell’articolo: ” Purtroppo per noi, loro sono stati gli ultimi ad iniziare i lavori e non abbiamo avuto modo di incontrarli di persona, ma ci siamo consolate con queste splendide opere realizzate dal grande artista Levalet durante la scorsa edizione del festival! Non perdetevi Bologna in questi giorni!”
      E’ stato un piacere scrivere di questo festival, complimenti!

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