Caravaggio Experience: tecnologia digitale e arte

Una delle tappe a cui proprio non abbiamo rinunciato, durante il nostro viaggio a Roma, è stata la mostra Caravaggio ExperiencePalazzo delle Esposizioni era la cornice perfetta per questa mostra che ha avuto il grande merito di accompagnare lo spettatore alla scoperta visiva, uditiva e olfattiva di 57 capolavori di Caravaggio. Il segreto di questa mostra? La sinergia tra due realtà tanto diverse quanto complici: la tecnologia digitale e l’arte italiana del Seicento.  Michelangelo Merisi è una icona dell’arte mondiale e anche noi, grandi appassionate di arte contemporanea, nutriamo un amore incondizionato verso l’artista milanese; questa mostra è stata l’occasione perfetta per “entrare in punta di piedi dentro ai suoi quadri”.

caravaggio experience

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La mostra durvava all’incirca 50 minuti ed è divisa in una serie di sezioni, ciascuna successiva all’altra, riguardanti vari aspetti dell’arte di Caravaggio:

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  • 11 minuti raccontano l’utilizzo della luce nelle tele del pittore milanese, con un focus particolare sulla “Vocazione di San Matteo”.
  • 7 minuti si concentrano su uno dei soggetti cardini delle opere di Caravaggio: il naturalismo, comprese nature morte e le scene di vita vissuta con gli amici.
  • 3 minuti sono dedicati ad un approfondimento dell’enigma del Narciso.
  • 22 minuti hanno il fine di analizzare il modo di dipingere del pittore, rendendo visibile il suo processo compositivo.
  • 2 minuti propongono i quadri in cui la violenza si afferma come protagonista indiscussa.
  • 2 minuti si focalizzano sulla figura della testa di Medusa mozzata da Perseo.
  • 7 minuti ricordano i luoghi in cui Michelangelo ha vissuto e lavorato, come Roma e l’ultimo viaggio in mare verso Porto Ercole.
  • 4 minuti finali dedicati alle opere immortali di Caravaggio:la galleria virtuale dei suoi capolavori è la conclusione ideale di questa proiezione.

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Erano 33 i proiettori che hanno riprodotto i cinquantasette capolavori di Caravaggio, su un sistema di pannelli a cristalli liquidi, capaci di elaborare immagini talmente nitide da permettere allo spettatore di cogliere anche il dettaglio più infinitesimale; tutte le immagini delle opere provenivano dall’Archivio Scala di Firenze. Oltre all’aspetto visivo, sicuramente d’impatto, anche le musiche, composte da Stefano Saletti, hanno riprodotto suoni e rumori che ci hanno catapultate in un’altra dimensione temporale, facendoci pensare che le macchine del tempo esistano e che il Seicento non sia poi così lontano. Anche l’olfatto non è stato trascurato: i profumi realizzati dall’Officina profumo, farmaceutica di Santa Maria Novella, hanno regalato quel tocco in più.

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Caravaggio Experience rappresenta un ampio progetto culturale che si rivolge ad un pubblico differenziato: oltre alla spettacolarità delle grandi dimensioni e delle suggestive musiche infatti si affiancava una volontà didascalica, in cui l’uso delle soluzioni grafiche guida lo spettatore per mano, senza mai abbandonarlo. Elaborato con la consulenza scientifica di Claudio Strinati e realizzato dai video artisti di The FakeFactory, questa video installazione si avvaleva del sistema di multi proiezione Infinity Dimensions Technology, tecnologia digitale di altissimo livello che unisce immagini e suoni. Una mostra che si è trasformata in un sogno ad occhi aperti: in una sola parola SUBLIME.

 

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