Andrea Ravo Mattoni: la street art e il recupero del classicismo
Andrea Ravo Mattoni è uno dei più importanti e conosciuti artisti contemporanei italiani. La sua cifra stilistica consiste nel recupero del classicismo: RAVO infatti riproduce capolavori e opere di arte antica all’aperto con il solo utilizzo della bomboletta. Urban art (o street art) e classicismo possono coesistere?
Secondo Andrea Ravo Mattoni sì e il suo talento è riconosciuto in tutto il mondo: sono numerose infatti le opere che ha realizzato non solo in Italia, ma anche e soprattutto in Francia. Noi lo abbiamo intervistato dopo aver scoperto le sue opere a partire dal muro realizzato a Varese, all’interno del progetto Urban Canvas.
Se passi da Viale Belforte ti troverai davanti ad uno dei capolavori di Caravaggio: “La cattura di Cristo” del 1602. Un’opera di dimensione talmente imponente da coinvolgere ogni passante, autista e ciclista dei dintorni: ma qual è l’idea alla base di questo muro? Ce lo ha raccontato direttamente Andrea Ravo Mattoni.
@Andrea Ravo Mattoni
Chi è Andrea Ravo Mattoni?
Non uno street artist, ma un pittore o meglio un creativo: RAVO non ama definirsi street artist anche se ha fatto dell’arte urbana, il suo linguaggio artistico principale.
“Io non mi considero uno street artist, sono un pittore. Ma forse rientro nella più generale categoria dei creativi, visto che mi occupo di tante cose differenti. Alla base di questo muro dedicato a Caravaggio c’è una idea molto precisa: voglio recuperare il classicismo insito nella cultura italiana, rendendo l’arte classica un’arte sociale. Con le bombolette spray, che sono spesso guardate con sospetto e pregiudizio, ho riprodotto l’effetto dei colori ad olio su tela. Il mio ruolo è un po’ quello di tramite perché non intervengo con modifiche sulle opere che riproduco, eccetto una scritta che ho inserito nell’opera realizzata a Varese. Ciò che conta per me è portare all’esterno i capolavori più importanti del classicismo italiano e per farlo li ingigantisco, in modo tale che le persone possano entrare all’interno del quadro e analizzarlo in ogni suo dettaglio.”
@Andrea Ravo Mattoni
Riprodurre un’opera di Caravaggio su scala più grande, servendosi solo di bombolette, è prova di un talento enorme. Dopo le scuole superiori, il percorso accademico dell’artista di origine di Varese si è orientato verso una scelta definita: il corso di pittura all’Accademia di Brera seguendo le orme della famiglia.
Andrea Ravo Mattoni infatti è figlio d’arte: il padre, lo zio e il nonno erano tutti artisti.
Andrea ha creato opere molto diverse tra loro: dal progetto “I veri nobili”, realizzato in Caran D’Ache su carta, al muro del parcheggio dell’aeroporto di Milano Malpensa.
Andrea Ravo Mattoni al festival Memorie Urbane
@Andrea Ravo Mattoni
“Ho concluso da poco il muro al parcheggio dell’aeroporto di Malpensa e ci tengo a ringraziare Paolo e Giuliano Rovelli di ParkinGo che si sono dimostrati degli autentici mecenati. Qui ho riproposto un’altra opera di Caravaggio, risalente al 1595-1596, intitolata Riposo durante la fuga in Egitto. Normalmente mi servo di una gamma molto vasta di colori, circa 180: tra questi alcuni sono colori trasparenti, essenziali per riprodurre le velature delle opere di Caravaggio. Per questo motivo definirei il mio stile iper contemporaneo: uso colori nuovissimi per imitare gli storici colori ad olio. Quando inizio ad intervenire su un muro, innanzitutto mi assicuro di lavorare su un muro resistente poi, muovendomi da sinistra a destra su un carrello elettrico, inizio a dipingere. Non faccio mai prove: intervengo direttamente sull’opera prima.”
@Andrea Ravo Mattoni
La tecnica di Andrea Ravo Mattoni
Nessun disegno preparatorio, la sostituzione dei colori ad olio con l’uso delle bombolette e un intervento diretto sul muro: questo è lo straordinario modus operandi di Andrea Ravo Mattoni. La sua scelta di riprodurre le tele di Caravaggio, sia a Varese che a Milano, non è affatto casuale:
“Ho iniziato con La cattura di Cristo di Caravaggio perché è un’opera che era stata dimenticata; inoltre Caravaggio è sicuramente l’artista più famoso che la Lombardia abbia mai avuto perciò desidero valorizzare i pittori del luogo. A breve realizzerò sempre un’altra sua opera, ma poi continuerò con altri artisti. Il lavoro sul territorio è molto importante: che cosa c’è di meglio di proporre l’opera di un pittore a cui gli abitanti del posto sono affezionati?”
@Andrea Ravo Mattoni
RAVO ha esposto anche all’interno di gallerie e ha sviluppato un rapporto proficuo non solo con mecenati privati, come nel caso dei proprietari di ParkinGo, ma anche con le gallerie e altre istituzioni culturali. Così gli abbiamo chiesto che cosa ne pensa delle collaborazioni con istituzioni politiche e brand:
“Sinceramente non ho nessun preconcetto, sono disposto a collaborare con tutti. Non mi interessa il marchio con cui mi rapporto, ma che mi sia lasciata l’autonomia necessaria per svolgere al meglio il mio lavoro. Non mi ritengo contrario alla commercializzazione dell’arte, basti pensare a certi grandi artisti del passato come Andy Warhol e Keith Haring. Ciò che conta è valutare il singolo caso: chiaramente se qualcuno mi impone di agire in un certo modo, minando la mia libertà artistica, allora non mi interessa. Se invece ho la possibilità di creare ciò che desidero e anche il committente ne guadagna a livello di visibilità che male c’è? Siamo tutti contenti! Una cosa a cui faccio particolare attenzione è il contenuto del quadro che riproduco sul muro: evito i quadri violenti per non incappare in messaggi fuorvianti ed interpretazioni sbagliate.”
@Andrea Ravo Mattoni
RAVO: street art e classicismo
Il famoso critico d’arte Francesco Bonami ha parlato molto positivamente dei muri di Andrea: il suo progetto infatti, oltre a dimostrare un talento fuori dal comune, ha anche il merito di rompere la linea di demarcazione netta che divide l‘arte classica e rinascimentale dall’arte contemporanea.
“Il mio obiettivo è la creazione di una sorta di museo a cielo aperto, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile. Non tutti infatti hanno la possibilità di godere delle opere di artisti come Caravaggio: chi perché non ha modo di viaggiare, chi magari perché non le conosce. Facciamo un esempio concreto: quando andiamo a visitare alcuni grandi musei, come il Louvre, siamo sempre sommersi dalla fila e le dimensioni spesso ridotte delle tele fanno la loro parte. Non sono certo queste le condizioni migliori per ammirare un’opera d’arte, così con il mio progetto posso far scoprire e riscoprire un quadro ad una persona, lasciandole il tempo di ammirarlo. Con questa mia idea ho creato una sorta di cortocircuito all’interno del sistema: usando le bombolette spray, spesso viste come causa di vandalismo, ho portato l’arte classica nelle strade.”
@Andrea Ravo Mattoni
Un museo a cielo aperto: avere la possibilità di passeggiare per strada scoprendo opere di Caravaggio e di altri artisti che hanno fatto la storia. Ma, conoscendo i rischi che può correre l’arte pubblica, in merito al degrado e ai gesti di scherno di alcuni individui, che cosa si può fare? Le leggi della strada si basano su un concetto chiaro: le opere sui muri sono in balia di tutti. Non sempre però bisogna assecondare certi gesti e all’interno di un progetto come quello di Andrea Ravo Mattoni, crediamo sia giusto tutelare il più possibile il suo lavoro. Tutelare le sue opere significa favorire un dialogo costruttivo tra il passato e il presente, lasciando a tutti la possibilità di godere di una bellezza che per anni ha vissuto solo all’interno di musei e gallerie.
@Andrea Ravo Mattoni
“Negli anni novanta ero un writer e ho dipinto molti treni, ma col tempo ho superato questa fase e sono andato incontro a qualcosa di nuovo. Perciò conosco bene le leggi della strada e da un certo punto di vista mi affascina il deperimento dei muri. Quando intervengo nei luoghi abbandonati per creare le mie tele urbane sono disposto ad accettare il fatto che tra qualche tempo le mie opere non esistano più, ma per quanto riguarda il mio progetto di museo a cielo aperto non la penso allo stesso modo. In questo caso la mia arte diventa arte pubblica e svolge un servizio preciso: avvicinare le persone all’arte classica, rendendola democratica e fruibile. In tal caso ci tengo che le opere siano tutelate il più possibile affinché rimangano a disposizione degli abitanti del luogo.”
Le opere da non perdere di Andrea Ravo Mattoni
RAVO è straordinariamente attivo nella produzione di nuove opere, basta seguire il suo profilo Instagram per seguirlo nel suo viaggio internazionale volto al recupero del classicismo.
Tra le opere più importanti da vedere in Italia ci sono:
- ParkinGO di Malpensa – Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio
- ParkinGO di Olbia – Il ritrovamento della vera croce di Maestru Andria Sanna
- Museo a Cielo Aperto di Camo (CN) – San Sebastiano di Tanzio da Varallo
- San Salvatore di Fitalia (ME) – Natività con i Santi Lorenzo e Francesco D’Assisi e Cena di Emmaus di Caravaggio
- Gaeta – Cristo sulla via del calvario di Scipio Pulzone per il Memorie Urbane Festival
- Angera (VA) – Il fanciullo con il canestro di frutta di Caravaggio
- Comabbio (VA) via L. Fontana – Il bacio di Hayez
- Policlinico Gemelli di Roma – Le sette opere della Misericordia di Caravaggio
- Varese in viale Belforte – La cattura di Cristo di Caravaggio
- Strokar a Bruxelles – I Due satiridi Pieter Paul Rubens, il Ritratto di uomo con turbante rosso di Jan Van Eyck e La caduta degli angeli ribelli di Bruegel il Vecchio
PH copertina: Andrea Ravo Mattoni
Vi è un suo Murales anche a Seregno (MB) vicino al teatro San Rocco
Buongiorno Elena,
è vero, Andrea Ravo Mattoni è molto attivo nella produzione artistica sia all’estero che in Italia!