Akiko Shinzato e il mito dell’apparire

Il mito dell’apparire secondo Akiko Shinzato. Magra o formosa? Truccata o struccata? Mocassini bassi o tacco alto? L’imperativo categorico che condanna molte donne ad uno stato di fragilità devastante:il mito dell’apparire . I modelli del mondo del cinema e della televisione sono quello che sono, ma chissà perché siamo noi donne a sentirci sbagliate ed inadeguate. E’ il momento di fregarsene un po’ di più e mostrare in modo fiero le occhiaia e le rughe d’espressione. Non siamo barbie, siamo esseri umani affascinanti e ricchi di meravigliose contraddizioni.

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@Akiko Shinzato

Il mito dell’apparire però non si riferisce esclusivamente al mondo della moda o dello show business, i social media e i selfies infatti sono l’ennesima operazione di “make -up della nostra identità. Il mondo in cui viviamo ci spinge a riflettere su queste dinamiche e, a tal proposito, la creatrice di gioielli giapponese Akiko Shinzato ha realizzato Another Skin, un’interessante quanto inusuale collezione di gioielli nata dalla ricerca sull’ossessione di apparire. Secondo Akiko, spesso utilizziamo la realtà virtuale per creare una seconda identità e farci vedere dagli altri non per come siamo, ma per come vorremmo essere visti.

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In passato le donne utilizzavano vestiti o accessori maschili per acquistare autostima e trasmettere potenza, ha notato Akiko. Così, partendo da un paio di pince-nez vittoriani che si “attaccano e staccano” dal viso per “mantenere l’autostima di chi lo indossa”, ha realizzato una collezione di gioielli che si sviluppa attorno al viso, attorno a quei tratti dei viso che contribuiscono a dare la prima impressione a chi ci osserva. Gioielli che adornano e nascondono, perché mescolano le caratteristiche facciali di chi li indossa, con quelle di altri, con vistose e colorate pietre. Usare l’arte e la moda per raccontare la storia di una ossessione e di una paura che attanaglia corpo e mente: Akiko Shinzato è stata molto coraggiosa.


PH copertina: Akiko Shinzato

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